Giulianova, 29
Aprile 2011 -
Un’altra scelta
scellerata
dell’amministrazione
Mastromauro, si sta’
per abbattere sui
cittadini, sugli
operatori turistici e i
commercianti di
Giulianova.
La scelta dei parcheggi
a pagamento, creerà, per
almeno sei anni, più
costi che benefici.
Di fatto, per far fronte
ai tagli imposti agli
enti locali dal Governo
centrale, tesi per la
verità più a
responsabilizzare i
Comuni su inutili
sprechi piuttosto che
semplicisticamente
suggerire di partorire
certe diavolerie, si
darà vita ad un
sistema antieconomico
il quale si ripercuoterà
su settori fondamentali
dell’economia cittadina,
quale quello turistico,
già sofferente rispetto
a una congiuntura
economica avversa.
Se si pensa che, su una
cifra previsionale di
introito annua pari a
100.000 euro per le
casse comunali, ( di cui
non è dato sapere se al
netto delle spettanze
dovute al demanio a
titolo di canone di
concessione, così come
previsto dalla legge, il
che renderebbe ancora
più risibile l’ utile),
il prezzo da pagare
sarebbe ben maggiore,
ovvero quello di
scassare l’intero
sistema turistico,
disincentivando la
frequenza turistica a
Giulianova, come
dagli stessi operatori e
commercianti evidenziato
al Sindaco, oltre che
introdurre una tassa
mascherata che graverà
sui bilanci delle
famiglie, dico che
si è ancora in tempo
per una riflessione
ulteriore e per trovare
soluzioni diverse .
L’ opzione parcheggi a
pagamento, avrà
oltremodo, ulteriori
risvolti tecnici, che da
studi fatti ne
inficerebbero la
fattività, come
l’inevitabile
restringimento delle
carreggiate, che nel
tratto di lungomare nord
farebbero scendere le
distanze ben al disotto
della soglia prevista
dalle leggi in materia.
Se poi si legge
testualmente che, nella
Delibera di Giunta n.66
( istitutiva dei
parcheggi a pagamento),
obiettivo ispiratore di
tale scelta è quello di
“… garantire una
rotazione costante dei
veicoli allo scopo di
soddisfare esigenze di
sosta di un alto numero
di utenti …” ,
stante poi prevedere,
nella più totale
contraddizione, opzioni
tariffarie vantaggiose
in abbonamento
giornaliero e
settimanale, ciò a dire
che ci si prefigge il
movimento e nello stesso
tempo si incentiva la
stasi, si cade
davvero nel ridicolo.
A
questo proposito, si
dovrebbe capire poi a
cosa dia diritto la
geniale intuizione
dell’abbonamento, perché
se si optasse per la
soluzione di posti
nominali, allora saremmo
di fronte ad un uso
privato di spazi
pubblici, non certo
qualificante per una
giunta di sinistra, se
si optasse di contro per
un diritto ad un posto
qualunque sul territorio
comunale saremmo di
fronte ad un
clamoroso bluff, in
spirito Totò - truffa,
il tutto condizionato da
giornate di festa, di
manifestazioni o come il
Giovedì, dove il caos
imperverserà .
Come si nota da queste
premesse, ancora una
volta siamo all’alba di
un nuovo pastrocchio
ispirato da
amministratori allo
sbaraglio, per cui si
darà battaglia in sede
di consiglio comunale a
tutela degli interessi
generali. |