Giulianova,
15.12.2011 -
Nel consiglio comunale
del 26 ottobre scorso la
maggioranza ha approvato
un punto che non ha
avuto sui mezzi di
informazione il risalto
che avrebbe meritato (è
visionabile, comunque,
sul sito
www.ilcittadinogovernante.it):
l’autorizzazione a
far “tornare” in Via
Trieste una consistente
concentrazione di
esercizi commerciali di
cospicua grandezza
(da 1500 mq, da 1000
mq e da 600 mq) in
aggiunta a quelli già
previsti fino a 250 mq.
Si profila di nuovo -
era già accaduto nel
2003 per responsabilità
dell’accordo trasversale
tra parte del
centrodestra e parte del
centrosinistra - una
seria minaccia per il
già sofferente tessuto
commerciale esistente
nel centro del Lido.
Quanto promesso dal
sindaco Ruffini nel
2004, allorché revocò la
delibera sul grande
centro commerciale
previsto nell’area ex
SADAM, non è stato
mantenuto dal
vicesindaco dell’epoca
(l’attuale sindaco
Mastromauro) e dalla sua
maggioranza (la stessa
di allora).
Diceva Ruffini
nell’agosto del 2004:
“Siamo contrari al
centro commerciale
mentre siamo favorevoli
alla conservazione del
patrimonio commerciale
esistente in questa
zona. L’eventuale
insediamento di un
centro commerciale per
la grande distribuzione
rappresenterebbe la fine
de decine e decine di
piccole attività
commerciali”. Una
posizione giusta,
saggia, condivisibile.
Per rendere concrete
queste affermazioni
furono stabilite delle
norme urbanistiche che
ridussero le attività
commerciali da 12.500 a
6500 mq. complessivi,
con la superficie
massima di 250 mq. per
ogni singolo esercizio
commerciale. Tutto ciò è
stato presto dimenticato
dalla Giunta Mastromauro
che, dapprima, ha
approvato piani di
recupero per l’ex SADAM
e l’ex ADS-FOMA
consentendo singoli
esercizi commerciali
fino a 1000 mq. di
superficie ed ora ha
acconsentito alla
richiesta di attività
commerciali fino a 1500
mq. Per l’esattezza,
nell’area appena a nord
del vecchio capannone
dello zuccherificio,
potrebbero essere
insediati: più
strutture con superficie
di vendita tra i 250 mq
e i 600 mq; due
strutture di 600 mq (o
una da 1000 mq) ed una
di 1500 mq. Insomma,
di fatto un nuovo
importante centro
commerciale in pieno
centro al Lido.
Per rendere possibile
tutto ciò, è stato
cambiato il Piano Urbano
Commerciale per cui i
centri commerciali di
media grandezza fino a
1500 mq si potranno
aprire quasi ovunque al
Lido e per la precisione
nelle porzioni di
territorio ad ovest
della nazionale
Adriatica che si trovano
a nord di Via Gasbarrini
e a sud di Via Salerno.
La politica dovrebbe
saper cogliere le
possibili implicazioni
delle decisioni che
prende. E’ legittima
quindi qualche domanda.
Si ha idea di quali
ripercussioni ci saranno
per le attività
commerciali esistenti,
specialmente ora che
siamo in piena crisi
economica? Possibile che
non si riesca a capire
che la sofferenza dei
piccoli negozi, ma anche
dello storico centro
commerciale
dell’Annunziata, già ai
livelli di guardia per
tutto quello che è nato
come grande
distribuzione intorno a
Giulianova, rischia di
diventare una lenta
agonia verso la fine?
Sarebbero a rischio di
chiusura, purtroppo,
molti altri negozi oltre
a quelli che l’hanno già
dovuto fare; sarebbero
persi molti posti di
lavoro; molte famiglie
andrebbero in grave
sofferenza economica.
E poi si pensa a quale
danno per il tessuto
sociale, nel cuore della
città, visto che
l’insieme dei piccoli
negozi, da sempre, oltre
che a fornire un
servizio, garantiscono
la vita, la
socializzazione e il
presidio delle strade
del centro? Lo si
capisce che così si
rischia di cambiare in
peggio non solo i
connotati economici ma
anche quelli della
qualità della vita
cittadina?
Insomma la Giunta
Mastromauro che
strategia ha per il
commercio giuliese?
C’è da ricordare che,
due anni or sono,
durante la discussione
sulle Osservazioni alla
Variante al PRG, fu
proprio Il Cittadino
Governante a sventare
un’altra grave minaccia:
convincemmo il consiglio
comunale a respingere
un’osservazione tesa al
ripristino dei 12.500 di
destinazione commerciale
nell’area ex SADAM, che
era stata invece
accettata dalla Giunta.
A noi pare che gli
attuali amministratori
navighino a vista ormai
in ogni settore della
vita cittadina. |