Giulianova,
Venerdì 7 Ottobre 2011 -
Dall'Associazione di
Cultura Politica "Il
Cittadino Governante"
riceviamo e
pubblichiamo:
Non c’è dubbio che la
grave crisi finanziaria
in cui versa l’Italia
nel contesto della crisi
internazionale e le
scelte penalizzanti del
governo Berlusconi
stanno mettendo sempre
più in difficoltà i
comuni. Ma è proprio in
momenti come questi che
i bravi amministratori
emergono, affrontando
con soluzioni adeguate
tutte le cause locali
che aggravano le
conseguenze dei
diminuiti trasferimenti
statali. Nel Bilancio
comunale, che per legge
deve essere
costantemente in
pareggio, è fondamentale
adottare una politica
delle Entrate rigorosa
ed equa ed una
politica della Spesa
oculata e responsabile.
A Giulianova, nonostante
le gravi difficoltà
oggettive, ci sono
ancora i margini di
manovra per mettere mano
a scelte strutturali in
grado di tenere in
equilibrio il Bilancio
comunale e garantire
livelli accettabili dei
servizi e della qualità
urbana.
Si sarebbe potuto e
dovuto fare da tempo. Ma
qui c’è, invece, un
deprecabile vezzo a fare
il contrario: gli
amministratori non si
impegnano a far entrare
nelle casse comunali
tutto quello che è
dovuto, impiegano in
maniera allegra e
irrazionale le risorse
pubbliche e,
addirittura, pretendono
anche di spendere molto
per opere pubbliche
spesso inutili o
malfatte. Risultato:
un buco finanziario di
oltre quattro milioni di
euro.
Puntualmente, poi, si
tirano sempre fuori da
ogni responsabilità e,
lamentandosi, addossano
la colpa solo ad altri
(gli amministratori del
passato, l’alluvione, il
governo, la regione).
Autocritica? Nessuna. I
provvedimenti che sanno
prendere? I soliti, i
più facili ed illogici:
vendere il patrimonio
pubblico, ma non quello
inutile o in perdita.
Questa volta, ad
esempio, si vendono la
farmacia comunale (che
oltre a dar lavoro a 6
persone, fa guadagnare
150-200 mila euro l’anno
e può ancora crescere) e
le aree destinate alla
costruzione di alloggi a
basso costo. E, come è
già successo con la
scuola elementare
Acquaviva, non puntano a
creare, almeno, le
condizioni per far
guadagnare al Comune il
più possibile, ma
rischiano la svendita:
hanno, persino, bocciato
le nostra richieste di
indicare una base d’asta
più congrua (4 milioni
di euro, invece di 2
milioni e mezzo) e di
aggiudicare la gara per
la vendita solo in
presenza di almeno due
offerte. Non è un
comportamento strano per
coloro che dovrebbero
essere i difensori degli
interessi generali?
Il Cittadino Governante
ha provato a proporre,
con un’analisi accurata
delle poste in entrata e
in uscita, una
manovra alternativa
che avrebbe evidenziato
i punti deboli e
proposto misure più
idonee per riequilibrare
il Bilancio ed evitare
la vendita della
farmacia comunale e dei
terreni di Via Cupa. Ma
al nostro rappresentante
in consiglio non è stato
consentito di poterla
illustrare
compiutamente.
Lo faremo, allora,
incontrando i cittadini
in un’assemblea
pubblica per poter
loro illustrare, in
maniera approfondita e
dettagliata, i motivi
veri che hanno condotto
il Comune in questa
grave situazione
finanziaria e le
contromisure per
rimettere in sesto
il Bilancio comunale
e governare meglio la
città. L’incontro,
primo esempio di
Bilancio Partecipato
a Giulianova, si terrà
sabato 15 ottobre
presso il Kursaal alle
ore 17:30. |