Giulianova, Sabato 21 Maggio 2011 -
L’Italia è un Paese dove si stima una perdita da
parte dello Stato di circa 100 miliardi l’anno a
causa dell’evasione fiscale. L’attuale Governo
con il Federalismo fiscale impoverisce sempre
più le casse comunali. In simili condizioni, che
andrebbero adeguatamente affrontate a livello
nazionale, è ancora più doveroso per le
amministrazioni comunali che non vogliano
penalizzare le città e i cittadini attuare una
rigorosa ed equa politica delle entrate
ed una razionale e qualificata politica della
spesa. Questo è il Buongoverno. Purtroppo,
non è il caso di Giulianova.
Nel Bilancio del 2011 analizzando le Entrate
si riscontrano cospicui
mancati introiti (legati
all’elusione fiscale e
ad una gestione
politico-amministrativa
poco attenta agli
interessi generali in
campo urbanistico e
nelle alienazioni),
lievitano,
inopportunamente, alcune
imposte come il canone
di occupazione del suolo
pubblico (in Centro
Storico è aumentato del
50%) e compare il nuovo
balzello quotidiano dei
parcheggi a pagamento.
Quali sono le mancate entrate più significative?
-
La non piena
riscossione di ICI e
TARSU derivante
dalla non
individuazione delle
seconde case
presentate
impropriamente come
prime case (si stima
una perdita tra i
500.000 e il milione
di euro)
-
Nel capitolo degli
introiti legati
all’attività
edilizia continuano
a mancare
all’appello i 5-6
milioni di euro del
PRUSST ex SADAM e le
centinaia di
migliaia di euro
delle lottizzazioni
delle grandi aree.
-
le perdite (almeno
un milione di euro)
legate alla
“svendita” della
scuola Acquaviva.
-
L’ ammanco di
940.000 di Julia
Reti mai recuperato
e quello recente
legato alla vicenda
dei loculi.
-
I pochi introiti
derivanti dalla
Farmacia e dal
Mercato Ittico.
Ci sono, invero, aspetti positivi nella lotta
all’evasione fiscale con
recupero di introiti
importanti (TARSU e ICI)
grazie anche al
qualificato impegno del
dirigente e del
personale della
Ragioneria;
ma dopo il recupero di un’evasione fiscale ormai
di oltre un milione di
euro all’anno, l’altro
l’obiettivo non dovrebbe
essere pagare tutti un
po’ meno? Ad esempio
riducendo
la TARSU che è al di sopra della media dei comuni
abruzzesi. Si dice che
da anni essa non viene
aumentata ma non si
ricorda che fu aumentata
in un sol colpo nel
2007, quando crebbe del
30% portandola a livelli
molto alti.
Anche nella Spesa (complessivamente circa
26 milioni di euro) ci
sono sprechi
significativi e siccome
la spesa per i rifiuti,
per il personale, per i
mutui, per il Consorzio
Ambito Sociale Tordino e
per l’energia elettrica
ammonta a 17.239.000,
cioè circa i 2/3 della
spesa corrente, si
capisce che già
concentrandosi su queste
voci si potrebbe ridurre
e qualificare di molto
la spesa complessiva.
Qualche esempio:
-
Nella gestione dei
rifiuti se si
adottasse il modello
Vedelago (raccolta
differenziata spinta
con riciclo di tutti
i rifiuti), da noi
presentato al
Kursaal qualche
settimana fa,
avremmo un risparmio
di circa il 40% pari
a 2-2,5 milioni di
euro all’anno.
Invece,
paradossalmente,
nonostante il
sistema della
raccolta
differenziata “porta
a porta” viga dal
2007 per circa la
metà degli abitanti
e da oltre un
semestre per la
quasi totalità della
popolazione,
continuiamo a veder
crescere,
annualmente, sempre
più la spesa nel
settore, mentre
sarebbe logico
attendersi, man
mano, una sua
progressiva
riduzione.
-
Nella spesa per i
mutui
continuiamo a pagare
interessi passivi
(che vanno in fumo)
di circa un milione
di euro all’anno per
l’eccessivo
indebitamento
contratto negli
ultimi 5-6 anni per
opere pubbliche
opinabili come
Piazza Buozzi, Corso
Garibaldi, piazza
retrostante il
comune, Piazza
Oberdan, Lungomare
ovest, parcheggio
davanti al Caprice,
area ex Golf bar, e
tratto sud della
SS16: fosse servito
almeno per
completare il
Sottobelvedere ed
accelerare la
riapertura della
Biblioteca e della
Pinacoteca Bindi,
insopportabilmente
chiuse da anni!
Comunque, spendere
ogni anno 400-500
mila euro in più,
rispetto alla
tradizionale e più
sostenibile spesa
per interessi
passivi avuta fino
al 2004 non è una
scelta responsabile:
quelle risorse che
si volatilizzano
ogni anno (e per
molto tempo ancora)
potevano essere
meglio impiegate nel
campo delle scuole,
della cultura e del
sociale che sono in
forte sofferenza.
-
In mancanza di un
assessorato ai
Servizi Sociali
(che a Giulianova
era sempre stato
presente, sin dagli
anni ’70) il Comune
trasferisce al
Consorzio Ambito
Sociale Tordino
mediamente ogni anno
2 milioni e mezzo di
euro per una spesa -
che i revisori dei
conti definiscono
finora poco
controllata e
controllabile - nel
sociale dove le
lamentele degli
operatori e degli
utenti sono
continue.
-
Nella spesa per l’energia
elettrica, dove,
tra l’altro, è
avvenuto il cambio
del gestore senza
passare per nessuna
gara , molto si
potrebbe risparmiare
con scelte tese alla
riduzione dei
consumi e
all’impiego delle
fonti rinnovabili.
E’ chiarissimo, quindi, che un altro Bilancio
sarebbe stato possibile:
con un uso più oculato
delle risorse pubbliche
e un atteggiamento più
rispettoso delle
difficoltà economiche
dei cittadini e delle
famiglie e più sensibile
alla qualità complessiva
della vita cittadina.
Ma, evidentemente, per
tutto ciò in questa
città è necessario un
vero cambiamento. |