Piazza Dalla Chiesa: La
piazza “salvata” da
valorizzare seriamente
Giulianova,
Mercoledì
13 Aprile 2011
-
C’era ancora l’eco in
città della partecipata
ed unanimemente
apprezzata iniziativa de
Il Cittadino Governante
al Kursaal: “una
stupenda piazza con un
centro polifunzionale
per i giovani ed il
nuovo mercato dei
prodotti agricoli locali
in uno scenario
incantevole”. C’era
ancora l’eco della gioia
dei cittadini perché
finalmente erano stati
messi in condizione di
partecipare e dire la
propria su un tema
rilevante, quando, il
Sindaco, da una parte,
propagandava: “E’
quello che vogliamo fare
noi”, dall’altra,
con una reazione più
rabbiosa che ragionevole
spingeva la Società
Patrimonio a mettere
subito nero su bianco le
intenzioni della Giunta
Comunale sull’area di
piazza Dalla Chiesa. Su
queste intenzioni, che
si collocano, in realtà,
all’opposto della nostra
proposta, abbiamo già
detto quello che
pensiamo nel documento
“Le piazze ed il
paesaggio non si mettono
sul mercato”
(documento
>>>
attualita/2011/politica/piazze
e paesaggio.pdf
-
mozione
>>>
attualita/2011/politica/mozione
piazza dalla chiesa.pdf)
Ora è necessario fare
qualche altra
considerazione sui
comportamenti della
Giunta comunale:
I.
SLEALTA’ nei confronti dei cittadini.
Nei verbali della
Deliberazione del
Consiglio Comunale (n.
106 del 13.10.2006) il
Sindaco Claudio Ruffini
(il cui vice era
Mastromauro) afferma:
“Siamo tornati indietro
sulla vendita di piazza
Dalla Chiesa perché
abbiamo avuto un
confronto con i
cittadini che ci hanno
fatto riflettere, ci
hanno convinto e noi
torniamo
indietro....abbiamo
trovato una soluzione
alternativa (fu poi
venduta infatti l’area
del Pioppeto), se le
associazioni dei
cittadini Italia Nostra
e Il Cittadino
Governante o ci aiutano
a riflettere ben
vengano, noi le
ringraziamo.
Dichiarazioni dello
stesso tenore vengono
fatte dal capogruppo dei
DS Gabriele Filipponi
(attuale vicesindaco)
arrivando ad invitare le
stesse associazioni a
dare un contributo per
il progetto di recupero
di piazza Dalla Chiesa e
dal capogruppo della
Margherita Berardo
D’Antonio che dichiara:
“Abbiamo riflettuto,
piazza Dalla Chiesa è da
non perdere, va
valorizzata dandone
sicuramente una
destinazione pubblica”.
Come è possibile
che, dopo qualche anno,
la stessa coalizione,
gli stessi partiti, gli
stessi amministratori
possano venir meno alla
parola data ai
cittadini, prima in una
conferenza stampa
(quando montava una
forte protesta popolare
contro la vendita di
piazza Dalla Chiesa) poi
negli atti ufficiali
della massima
istituzione cittadina?
Com’è possibile questo
uso arrogante del
potere? Ai cittadini è
stato imposto il
sacrificio di perdere
l’area del Pioppeto che
avrebbe potuto ospitare
la nuova piscina immersa
nel verde, ridando
respiro al Centro
sportivo e adesso
l’amministrazione ha il
coraggio di
ripresentarsi con gli
stessi intenti del 2006,
anzi aggravati dal fatto
che vogliono coinvolgere
anche le aree
retrostanti la piazza ai
piedi della collina. Non
gli è bastato, insomma,
lo scempio che hanno
autorizzato accanto alla
strada delle Fontanelle?
II.
Reiterazione di PROCEDURE IRREGOLARI.
Abbiamo messo in
evidenza, più volte, le
forzature e le
irregolarità in varie
procedure urbanistiche:
nell’area ex Migliori
Longari, nell’ex SADAM,
nel cantiere accanto al
Kursaal (ora sequestrato
dalla magistratura
proprio per questo) etc.
Questa volta siamo stati
anticipati persino
dall’Ordine degli
Architetti e dall’Ordine
degli Ingegneri che, con
due documenti di vibrata
protesta, mettono in
luce le gravi
scorrettezze procedurali
che la Giulianova
Patrimonio e di
conseguenza il Comune
hanno commesso nel Bando
per l’affidamento
dell’incarico
professionale per un
programma di intervento
nell’area di piazza
Dalla Chiesa e dintorni.
Quel bando va quindi
ritirato se non si vuole
dare adito al sospetto
che esso sia solamente
un paravento per
decisioni già prese.
D’altra parte, il
presidente Di
Giambattista, rivela
chiaramente:
“..l’intero progetto si
configura come una
variante urbanistica”.
Ma siccome, nella
delibera di indirizzo
della Giunta questo
termine non compare mai,
come fa a saperlo se i
progetti sono in corso
di elaborazione, visto
che la scadenza per la
consegna è fissata per
il 16 aprile prossimo? E
poi come mai se si sta
pensando a varianti
urbanistiche queste non
le predispone il Comune
come prevede la legge?
Cos’è diventata la
Giulianova Patrimonio un
Comune parallelo a
quello ufficiale, ma
agente nell’ombra?
III.
REFRATTARIETA’ all’urbanistica di qualità,
quella che preserva e
valorizza davvero i beni
comuni (in questo caso:
piazza, paesaggio, verde
e servizi pubblici).
Pensate nella Delibera
di Giunta n. 408 del
3.02.11 l’area di piazza
Dalla Chiesa con le sue
zone limitrofe viene
definita: “di scarsa
qualità urbana con una
sistemazione urbanistica
ed edilizia datata, di
bassa qualità che
contribuisce a rendere
il luogo una sorta di
vuoto urbano, seppure in
zona di spiccate qualità
ambientali” e allora
viene disposto che ci si
realizzino: “un
ascensore inclinato col
suo impianto e la sua
stazione, nuovi edifici
con un mix di funzioni,
opere pubbliche, mercato
delle erbe etc.”.
Quell’area è frutto di
una delle più felici
intuizioni del PRG del
’72 che aveva
individuato sotto la
collina del Centro
Storico un sistema di
spazi pubblici (piazza,
campo di atletica
leggera, pista di
pattinaggio, asilo nido,
scuole, parcheggio)
attorno a cui far
sviluppare l’edilizia
residenziale della parte
ovest del Lido. Scelte
che salvaguardarono l’identitario
paesaggio della collina
orlata dal Centro
Storico, la stradina
panoramica delle
Fontanelle, il giusto
rapporto fra spazi pieni
e spazi vuoti, fra
servizi pubblici e
abitanti insediati.
Quello che si ha in
mente adesso (ecco
perché compare il
termine variante)
è qualcosa che scempierà
per sempre tutta quella
stupenda area: come si
fa, ad esempio, a non
capire che per
salvaguardare il
paesaggio occorrono
proprio gli studiati
vuoti urbani finora
garantiti? O la lezione
del terribile impatto
paesaggistico della
colata di cemento
accanto alle Fontanelle
(voluta proprio da
questi amministratori)
non è bastata?
Quanto finora detto non
è più tollerabile da
parte dei cittadini che
non vogliono altri danni
irreversibili in zone
strategiche del proprio
territorio. Il sindaco
si rifugia continuamente
nel mandato popolare che
ha avuto nel 2009.
Ebbene in democrazia - è
risaputo - non si
instaura nessuna
dittatura della
maggioranza, la
dialettica politica
continua, i cittadini
possono protestare e
proporre e gli
amministratori possono
correggersi. Quindi
chiediamo: tutto questo
è condiviso dai partiti
della coalizione al
governo della città? I
partiti che sostengono
la maggioranza la
pensano anche loro così?
L’urbanistica
partecipata fa parte del
loro orizzonte? Noi
siamo animati, come
sempre, da spirito
costruttivo e
proponiamo, per questo,
a tutti i partiti che
sostengono la
maggioranza un incontro
per dibattere di tutte
queste problematiche al
fine di trovare una via
d’uscita per il bene
della città. Auspichiamo
che venga data,
pubblicamente, una
risposta (favorevole o
di diniego che sia) alla
nostra richiesta di
incontro. |