Giulianova,
Giovedì 16
Giugno
2011 -
Dall'Associazione di
Cultura Politica "Il
Cittadino Governante"
riceviamo e
pubblichiamo:
Era senz’altro
necessario adeguare un
esecutivo che da più
parti, ormai, veniva
giudicato inadeguato. A
meno di due anni dal suo
insediamento il sindaco
ha proceduto, quindi,
all’azzeramento della
“Giunta dei Talenti”. Il
sorprendente e deludente
esito del rimpasto
merita, però, qualche
considerazione,
partendo da una
premessa:
La premessa:
A Giulianova, a partire
dal mercanteggiamento
che portò alla caduta
del sindaco Cameli, si è
radicato un
trasversalismo fatto
di esponenti politici
che passano da uno
schieramento all'altro,
pur di acquisire potere;
sta prendendo piede,
sulla scena politica
cittadina, una sorta di
“pensiero unico”
(una visione politica
conservatrice e
anacronistica con poco
senso della cosa
pubblica e lontana dalla
tutela degli interessi
generali e dei beni
comuni) che rende
sostanzialmente simili i
due schieramenti
tradizionali (il che
facilita il
“trasversalismo di
potere” sopradetto); Lo
dicemmo, i due
schieramenti a
Giulianova tendono ad
essere uguali e per
questo proponemmo, col
Cittadino
Governante per cambiare,
una reale alternativa
programmatica. I fatti
ci stanno dando,
purtroppo, ragione.
Le considerazioni:
-
Il rimpasto,
è evidente, non si è
fatto per attrezzare
e qualificare di più
la Giunta comunale
ma, a giudicare dai
fatti, per:
1.
Far entrare nell’esecutivo il consigliere Francioni. L’operazione,
preparata da tempo dal
sindaco, è stata
stoppata in extremis dal
PD. Fallito l’obiettivo
è stata riesumata,
d’urgenza, la
collaborazione con l’UDC
(anch’essa pochi giorni
prima bocciata dal PD)
onde evitare la fine
della maggioranza, che
comunque, senza i voti
dei quattro di Progresso
Giuliese si dovrebbe
reggere sui voti
decisivi dei consiglieri
Di Carlo e Cameli
(sindaco e vicesindaco
del centro-destra per
nove anni e avversari di
Mastromauro alle ultime
elezioni). La realtà ha
superato la più
rutilante delle vene
della fantapolitica!
2.
Togliere dal conflitto di interessi (incarico in giunta - lavoro
svolto) l’ assessore
Mellozzi.
3.
Togliere, nell’urbanistica, tutti dall’imbarazzo. Bastava, però, non
cacciare Margherita
Trifoni .
-
Mentre in Italia spira fortissimo il
vento del
cambiamento che
travolge idee e
uomini anacronistici
e promana
direttamente dalle
menti e dai cuori
dei cittadini che,
con la loro voglia
di partecipazione,
stanno fissando i
nuovi valori e le
nuove opzioni
programmatiche per i
governanti, a
Giulianova si è
immersi in un
incredibile
valzer delle
poltrone. Il
bisogno di
cambiamento se non
lo si percepisce in
tempo, poi travolge.
E’ inevitabile e
accadrà anche a
Giulianova.
-
Tiene banco, nei commenti, il colpo
di teatro
dell’ingresso in
giunta dell’UDC e di
Nausicaa Cameli
(capolista di
quell’UDC che aveva
proposto e fatto
sostenere dal resto
del centro-destra
giuliese la
candidatura a
sindaco del Dr.
Giancarlo Cameli).
Noi riteniamo che i
figli possano
pensarla in maniera
molto diversa dai
padri, anche in
politica, così come
riteniamo che l’UDC
(come qualsiasi
altro partito) possa
scegliere di
allearsi con chi
voglia. Quello che è
riprovevole è che
questi
riposizionamenti
(del partito e della
candidata) vengano
fatti - dopo un
preciso mandato
elettorale che li
collocava
all’opposizione e
fuori dal consiglio
comunale - nel corso
del mandato stesso
e, soprattutto,
improvvisamente,
senza alcuna
linearità, senza
alcuna coerenza,
senza alcuna storia
di strategia comune
con i nuovi alleati.
Insomma così si
presta molto il
fianco alla facile
critica della
politica come
occupazione del
potere. Questo –
dovrebbe essere
ormai chiaro, per
quello che sta
accadendo in Italia
– al popolo non
piace e, mentre,
prima i cittadini si
allontanavano dalla
politica, ora
partecipano,
scelgono, premiano e
puniscono a destra,
a sinistra e al
centro.
Infine c’è un aspetto
molto particolare che
attiene al rispetto
delle persone ed al buon
gusto, necessari
anche in politica. La
neo-assessore Cameli va
a collaborare con una
maggioranza in cui
ritrova alcuni dei
massimi artefici dei due
pezzi di schieramento
che contrattarono la
caduta del Sindaco
Cameli nel 2003 (“noi
vi firmiamo la sfiducia
al sindaco se voi ci
votate l’affaire ex
SADAM”) scrivendo
una delle pagine più
brutte della storia
politica della città. E’
vero che il tempo
allevia le amarezze.
Però, possiamo
immaginare, quanta pena
e quanto imbarazzo possa
provare dentro di sé
l’ex sindaco Giancarlo
Cameli nel dover
fronteggiare in
Consiglio Comunale
questa paradossale
situazione. Questa
faccenda - è palpabile
in città - urta, non
poco, il sentire comune
della comunità giuliese. |