VORREMMO UN SINDACO CHE RAPPRESENTASSE TUTTI I CITTADINI
Giulianova 25 gennaio
2011
- Apprendiamo, dalla
stampa, di una
fantomatica lettera di
imprenditori locali che
definiscono “ferma e
stagnante” l’economia
giuliese. Poi abbiamo
letto la risposta del
sindaco “nessuno meglio
di me comprende i
problemi che
attanagliano l’economia
locale” e che per questo
punta tutto sul PRG, sul
Lido delle Palme,
sull’ex SADAM e sull’ADS-FOMA.
Che l’economia locale
possa divenire più
prospera e, soprattutto,
durevole nel tempo
puntando tutto
sull’edilizia è
un’affermazione che
susciterebbe l’ilarità
di qualsiasi politico
lungimirante o
economista serio. Se non
l’avesse letto,
consigliamo
all’avvocato Mastromauro
l’articolo di Carlo
Petrini apparso su
Repubblica qualche
giorno fa e magari il
commento successivo di
Michele Serra: forse
capirebbe quello che
intendiamo dire.
Giulianova per avere
una qualche speranza, in
una crisi che comunque
ha complesse cause
nazionali e
internazionali, deve
puntare sulla
sostenibilità e sulla
diversificazione delle
attività economiche
(agricoltura, turismo,
pesca, artigianato,
commercio, piccola
industria, servizi) ma
occorre che le sue
classi dirigenti abbiano
consapevolezza di ciò e
sappiano dove “mettere
le mani”. Soffermiamoci
pure, comunque, sul
settore dell’edilizia.
Siamo d'accordo anche
noi riguardo le
lamentele del piccoli
imprenditori, degli
artigiani giuliesi e dei
lavoratori del settore,
indotto compreso: sono
troppi i ritardi per
piani (Lido delle Palme,
ex SADAM, ex ADS-FOMA ma
non solo) che potevano
essere realizzati già a
partire dal 1998.
Ma le amministrazioni
che da allora si sono
avvicendate, nelle quali
il nostro sindaco non è
stato spettatore
disinteressato (nemmeno
quando stava
all’opposizione), pur di
assecondare l’aumento
della rendita fondiaria
di pochi (generalmente
non di Giulianova),
hanno causato, da una
parte un notevole
rallentamento degli iter
e dall’altra la messa
fuori gioco delle tante
piccole realtà
imprenditoriali giuliesi.
Ancora una volta, invece
di recitare un doveroso
"mea culpa", il sindaco
risponde, come suo
costume, con le
menzogne, cercando di
addossare responsabilità
inesistenti al Cittadino
Governante. Tentando, in
questo modo, di
infangare la reputazione
di un'associazione che
si è da sempre distinta
per il rispetto della
legalità, per la
promozione della
partecipazione
consapevole, e che si è
tante volte fatta
portavoce delle
richieste di migliaia di
cittadini.
Noi vorremmo che egli
fosse il sindaco
anche di quei 3200
cittadini che con
strumenti democratici
hanno chiesto il parco
sul “cannocchiale verde”
indicando anche gli
strumenti per
conseguirlo senza
gravare sulle casse
comunali e cioè la
richiesta delle giuste
spettanze che la legge
garantisce al Comune nei
PRUSST. Assicurerebbe,
così, vivibilità,
benessere e attrattiva
turistica, nel tempo,
alla parte sud di
Giulianova. Ma tutti
sanno che finora non è
andata così: il sindaco
non ha dato risposte a
quei cittadini, si è
sempre ben guardato dal
renderli partecipi delle
scelte urbanistiche che
avrebbero segnato
irreversibilmente il
destino di Giulianova e
dei suoi abitanti, ed ha
rifiutato il confronto
democratico e civile con
noi che su questi temi
avevamo avanzato
proposte serie e
fattibili.
A chi darà la colpa ora
il sindaco sui ritardi
per l'approvazione della
Variante generale al PRG?
Forse a chi aveva fatto
notare che le procedure
non erano corrette e che
si sarebbe dovuta
effettuare la VAS prima
dell’adozione della
Variante generale? Tutti
ricordano la sua
ostinata caparbietà nel
voler approvare ad ogni
costo in pochissimi
giorni le
controdeduzioni alle 488
Osservazioni alla
Variante, respingendo,
tra l’altro, la nostra
Osservazione sulla VAS:
ma si sa “la gatta
frettolosa fa i gattini
ciechi”. |