Giulianova,
Lunedì 21.11.2011 -
“E' una pistola caricata
dal governo e puntata
alle tempie dei Comuni,
invitandoli a premere il
grilletto”.
Il sindaco Francesco
Mastromauro ha
definito così il Patto
di stabilità nella
conferenza stampa tenuta
stamane in Comune. “Ho
usato questa
espressione, un po'
forte ma efficace, per
far comprendere cosa sia
il Patto di stabilità, i
cui meccanismi sono
talmente complessi da
risultare
incomprensibili ai
cittadini. Ma siccome è
importante sapere cosa
comporta il Patto di
stabilità, di cui tutti
parlano ma pochi sanno
davvero cos'è, come
funziona e quali
conseguenze porta in
caso di sforamento”,
dice il sindaco, “abbiamo
deciso di distribuire ai
cittadini di Giulianova
un depliant in cui
faremo capire, con molta
sintesi e semplicità,
queste cose”.
Detto ciò, il sindaco ha
snocciolato alcune
cifre, relative al saldo
positivo imposto a
Giulianova per
rispettare il Patto di
stabilità: + 410.000
euro per l'anno 2011
che saliranno alla cifra
record di +2.164.000
euro per il 2012,
definito un anno di
lacrime e sangue. “E
ciò – aggiunge
Mastromauro –
nonostante l'aumento dei
tagli al nostro Comune
da parte del Governo,
pari a 980.000
euro. Significa insomma
che dovremo essere
particolarmente attenti
alle scelte da fare
perché ci chiedono, ma
la situazione riguarda
noi come tutti gli altri
Comuni, grossi sacrifici”.
Il
sindaco ha poi
sottolineato le
conseguenze che
deriverebbero nel caso
in cui il Patto non
venisse rispettato. “Qualcuno
ha persino detto, non so
se per mancanza assoluta
di conoscenza o
semplicemente per fare
demagogia, che tutto
sommato si potrebbe
sforare il Patto di
stabilità. Se ciò
accadesse – spiega
il primo cittadino –
dovremmo
aumentare, e parecchio,
le tariffe dei buoni
pasto degli alunni,
delle rette agli asili
nido e il costo del
trasporto degli
scuolabus, solo per fare
un esempio. E non
finirebbe qui, perché
dovremmo pure tagliare
le spese, sinora da noi
garantite, per
l'assistenza ai disabili
e per gli aiuti alle
famiglie in difficoltà
economica, senza
contare il fatto che
saremmo impossibilitati
a procedere ad
assunzioni, ad accendere
mutui per finanziare le
opere pubbliche, a fare
investimenti per la
città. Ma soprattutto
– dice ancora
Mastromauro – ci
vedremmo
costretti ad aumentare
la TARSU e le aliquote
IRPEF”.
Inevitabile un
riferimento alla
Farmacia comunale messa
in vendita ma la cui
asta è andata deserta.
“E' successo, per
fare un esempio tra
tanti, anche a
Montecassiano, nel
Maceratese. Ma noi,a
differenza di loro che
il 3 novembre scorso
hanno proceduto ad un
nuovo bando con base
d'asta diminuita del
13%, non svendiamo,
preferendo optare per
una rimodulazione. E
comunque – conclude
il sindaco - stiamo
studiando anche
situazioni alternative”.
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