Giulianova, Giovedì
16 Giugno 2011 -
Parlano
in molti, in queste ore,
per tentare di difendere
l'ultima incredibile
rappresentazione andata
in scena nel teatrino
della politica giuliese.
Parla l'Udc
giuliese, ultimo esempio
dello stato confusionale
in cui versa un partito
capace di abbracciare il
terzo polo, di allearsi
a destra e a manca, di
stringere alleanze con
chiunque possa
semplicemente garantire
adeguate contropartite.
Parla il
sindaco Mastromauro, che
cita le meraviglie
dell'alleanza con l'Udc,
nuova stella polare,
secondo lui, della
politica nazionale ,
citando la Sicilia, la
Puglia, Macerata e
perfino Chioggia.
Peccato dimentichi (ma
forse è solo una
distrazione!) Milano,
Napoli, Cagliari e gli
stessi referendum, casi
eclatanti e
significativi di come
gli italiani abbiano le
tasche piene della
politica ispirata
solamente
dall'opportunismo,
dall'interesse di parte,
dall'autoesaltazione
personale.
Parla
l'autoreferenziale Mimì
Di Carlo, rappresentante
di se stesso, dal cui
vocabolario manca
completamente quella
coerenza che avrebbe
dovuto impedirgli oggi
di appoggiare coloro che
ieri avevano affossato
il sindaco Cameli, non
ultimo il presidente del
consiglio comunale Nello
Di Giacinto.
Tace solo
il Partito Democratico,
muto nei suoi
rappresentanti locali,
immobile e silenzioso
nella segreteria
provinciale, seguendo
una deriva che, sulla
scia di quanto accaduto
nella vicina Roseto,
rischia di affossare
definitivamente il
rilancio di quella
coalizione di
centrosinistra unica
speranza per il futuro
dei nostri territori e
dell'intero paese. Al
segretario provinciale
del Pd, Robert
Verrocchio, il nostro
invito per una urgente
ed assolutamente
necessaria iniziativa
chiarificatrice.
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