La demenza ad
esordio nell’età adulta è una preoccupazione
crescente per i professionisti della salute, a
causa del rapido incremento della popolazione
anziana ed il conseguente aumento dell’incidenza
delle malattie neurodegenerative. Dal punto di
vista odontoiatrico, la prevalenza di adulti
edentuli è in declino, e quindi i dentisti
dovranno far fronte, con una maggiore
attenzione, al mantenimento della salute orale
degli adulti che sviluppano la demenza. Lo stato
di salute generale e la relativa qualità di vita
sono oggi strettamente connesse con la salute
orale, specialmente nelle fasi terminali di
malattie neurologiche progressive.
Fortunatamente, i pazienti sono oggi molto più
consapevoli che uno scarso stato di salute
orale, possa influire su molteplici aspetti:
dalla dieta e nutrizione, al comfort orale e
generale, dallo stato cognitivo, alle
alterazioni del comportamento, dalla qualità
della vita fino alla speranza di vita.
È riconosciuto che
la salute orale peggiori con il progredire della
malattia di Alzheimer. L'impatto della malattia,
soprattutto nelle fasi avanzate della stessa,
porta ad una scarsa igiene orale con una
aumentata incidenza della malattia parodontale,
un maggior numero di danni a livello coronale e
cervicale ed una più rilevante incidenza di
altri problemi orali. Tra questi difficoltà
nell’indossare la protesi, nel masticare e nel
parlare, perdita dei denti nonché una
ridottissima capacità di rispettare una adeguata
igiene orale domiciliare.
La salute orale non
dovrebbe concentrarsi solo sui denti, ma più
ampiamente sul tessuto parodontale, sulla mucosa
orale, la lingua, le ghiandole salivari, le
labbra ed i tessuti periorali. La malattia
parodontale progredisce di pari passo con la
diminuzione delle procedure di igiene orale. Un
peggioramento della malattia parodontale nel
demente non è una sorpresa, poiché il controllo
di placca e l’igiene orale, che sono la
condizione necessaria per lo sviluppo della
malattia parodontale, richiedono sia competenze
cognitive che motorie. La parodontite, nella sua
fase più grave, porta alla perdita dell’osso
alveolare e dei denti, all’alitosi, alla
difficoltà nell’indossare le dentiere, con una
conseguente diminuzione dell’autostima, a causa
di una funzione e di un’estetica compromessa.
La carie dentale
rappresenta un altro aspetto spesso compromesso
nelle persone affette da demenza. Analogamente
alla parodontite, la carie porta alla perdita
dei denti con un danno grave, che comporta una
riduzione della
funzione masticatoria, con ripercussione
sull’intero processo digestivo. Infine, il
rapporto esistente tra la mucosa orale l’effetto
dei farmaci, sta rappresentando negli ultimi
anni, una preoccupazione crescente per i malati
di Alzheimer. Infatti i farmaci utilizzati per
il controllo dell’umore e per il controllo della
riduzione cognitiva, prevedono l’utilizzo di
anticolinesterasici, antidepressivi,
antipsicotici e ansiolitici.
Tutti questi farmaci
possono avere effetti collaterali quali la
xerostomia (bocca secca). E’ stato dimostrato
che l'uso di farmaci neurolettici aumenta la
suscettibilità di una persona alle lesioni
cariose. I farmaci
possono anche
causare glossite (anticolinesterasici) e
mucosite (antipsicotici), così come l'iperplasia
gengivale, ulcere orali, eritema multiforme e la
perdita del gusto (anticonvulsivanti).
Al fine di diminuire
il dolore e la patologia e di mantenere la
dignità e la qualità della vita di una persona
affetta dalla malattia di Alzheimer, gli
operatori sanitari dovranno essere maggiormente
coinvolti nel
mantenimento della
salute orale e nutrizionale in questi pazienti.
Cure dentali in stadi precoci della malattia
dovrebbero, per quanto possibile, essere
finalizzate alla produzione di una condizione di
stabilità orale che porti il malato ad una
sofferenza minima, quando, nelle fasi successive
della malattia, il trattamento dentale potrebbe
essere impegnativo. Da un’adeguata igiene orale
dipendono la salute della bocca ed il contrasto
di patologie orali. Con il progredire della
demenza si iniziano a perdere le capacità
cognitive e motorie, riducendo di conseguenza la
capacità ad essere autosufficienti, ed in questa
condizione una delle prime difficoltà si ha con
l'esecuzione delle procedure di igiene orale.
L'acquisizione di
informazioni sullo stato di salute orale da
parte dei pazienti stessi o dei loro parenti è
difficoltà si ha con l'esecuzione delle
procedure di igiene orale.
L'acquisizione di
informazioni sullo stato di salute orale da
parte dei pazienti stessi o dei loro parenti è
spesso difficile. Per aiutare ad ottenere queste
informazioni, nell’ambito del Dottorato di
Ricerca in
Fisiopatologia
Cerebrovascolare e Neurodegenerativa, è stato
sviluppato un questionario. Il questionario,
opera dello studente di Dottorato dr Manuele
Mancini, potrà rappresentare un ausilio per
medici, odontoiatri ed altri operatori sanitari,
nell’inquadramento delle patologie orali e nella
successiva scelta del miglior piano terapeutico.
Inoltre, i risultati che la somministrazione di
tale mezzo potrà portare saranno utili per
realizzare un vademecum per i pazienti, i loro
parenti ed i caregiver, in grado di fornire
pratiche e semplici informazioni sull’igiene
orale e le sue procedure, sul riconoscimento dei
sintomi e sui possibili rimedi domiciliari,
permettendo al malato di mantenere la sua bocca
sana e per un lungo periodo. |