Teramo, 4.11.2011 –
I soldi per il
nuovo ospedale di Giulianova ci sono.
Lo assicura il capogruppo del Pdl in Consiglio
regionale, ed ex assessore alla Sanità,
Lanfranco
Venturoni, presente questa
mattina alla conferenza stampa del Pdl sui fondi
per l'alluvione nel Teramano. Dopo le
dichiarazioni del ministro Fazio, intervenuto la
scorsa settimana a Chieti, e gli allarmi
dell'opposizione, Venturoni ha fatto chiarezza
sulla sorte del famoso “articolo 20”, quello che
finanzia la costruzione delle nuove strutture
ospedaliere.
In Abruzzo, come noto, sono cinque i nuovi
ospedali in programma (Giulianova, Vasto,
Avezzano, Lanciano e Sulmona), ma negli ultimi
tempi non sono mancate le polemiche sulle
risorse a disposizione della Regione per la loro
costruzione.
“Il taglio del Governo all'articolo 20 –
ha chiarito Venturoni – riguarda solo il
2011.
Sul miliardo di euro previsto a livello
nazionale, la quota che verrebbe a mancare
all'Abruzzo sarebbe di circa 20 milioni. Ma è
falso dire che non ci sono più i fondi –
spiega l'ex assessore – perché
la Regione
dispone ancora di 230 milioni
che risalgono agli stanziamenti dal 2008 al
2010, visto che il Cipe ogni anno rifinanzia
l'articolo 20”. Quindi, semplificando, verranno
a mancare i 20 milioni del 2011, ma non i 230
milioni già stanziati per l'Abruzzo, senza
dimenticare che altri fondi verranno dirottati
dai finanziamenti dei prossimi anni. Anche
perché, a causa del terremoto, l'Abruzzo ha
ottenuto la priorità per gli stanziamenti
dell'articolo 20, proprio per permettere
l'adeguamento sismico delle strutture sanitarie.
In quest'ottica, ha annunciato Venturoni, “gli
ospedali di Vasto e Giulianova avranno la
priorità”. Per accedere ai finanziamenti,
bisogna prima presentare i piani, “speriamo
di essere pronti per la fine di novembre”.
Ma 230 milioni non bastano per costruire cinque
ospedali. Come reperire le altre risorse?
“Dalla vendita delle vecchie strutture –
prosegue il capogruppo Pdl – Non si tratta di
speculazione edilizia come dice l'Idv, ma di
opportunità di sviluppo per i territori
interessati perché gli ospedali da dismettere
sorgono su aree appetibili dagli investitori”.
Come nel caso del padiglione est del “Maria Ss.
dello Splendore” di Giulianova, praticamente una
terrazza sul mare. Dalla sua vendita, oltre
all'ex ospizio marino e al vecchio ospedale
dello Splendore (l'ala ovest dell'attuale
nosocomio verrà invece mantenuta alla Asl),
si conta
di poter ricavare circa 25 milioni di euro sui
60-70 necessari. Tanto costerà
il nuovo ospedale, come calcolato dallo stesso
Venturoni: “Per una struttura di media
specializzazione come quella che sorgerà a
Giulianova
vanno previsti
minimo 200 posti letto. Il costo
di un ospedale si aggira sui 300mila euro a
posto letto, quindi il calcolo è presto fatto”.
Magari con il supporto di risorse private,
tramite project financing.
“Non è escluso – conferma il consigliere
regionale – io sono favorevole ad una quota
che si aggiri intorno al 20%. Con l'intervento
dei privati, che in cambio avrebbero la gestione
della manutenzione dell'opera e le forniture per
trent'anni, si garantisce il rispetto dei tempi
di realizzazione e la qualità del lavoro. Nessun
investitore, infatti, vorrebbe risparmiare sui
materiali, per esempio, sapendo che poi toccherà
comunque a lui intervenire in caso di necessità”.
E i tempi non dovrebbero essere lunghissimi,
considerato che, ha concluso Venturoni,
"dall'inizio dei lavori per fare un ospedale
servono tre o quattro anni". |