Giulianova,
21.12.2011 -
Sta
per prendere il via a Giulianova la terza
edizione del progetto “Aprire gli occhi,
liberare la felicità”, animato e sostenuto
dall’ormai consolidato gruppo di associazioni
che operano del territorio costiero e che si
riconoscono nel Forum delle Associazioni (Anffas,
Archeoclub, Avulss, Caritas, Dono di Maria,
Ecologica G, Madre Teresa, Piccola Opera
Caritas, Unitalsi, Via del Sole, Gruppo Scout
Agesci) coordinate dalla Dott.ssa Grazia Corini
e supportate dall’Amministrazione comunale di
Giulianova e dal Centro Servizi di Volontariato.
Proprio quest’ultimo ha voluto in questo anno
assegnare al progetto il Premio del Volontariato
2011, riconoscendo nell’opera delle associazioni
coinvolte una effettiva incisività nel
territorio, in particolare dal punto di vista
educativo nell’ambito sociale.
Le
prime fasi dell’avvio del progetto per questo
terzo anno sono state segnate dalla scomparsa
della Maestra Maria Braga, che, come presidente
dell’Archeoclub, tanto si è spesa per la buona
riuscita delle precedenti edizioni: di certo la
memoria del suo luminoso esempio sarà un
ulteriore stimolo a continuare con decisione nel
perseguire l’obiettivo di coltivare e animare un
canale di comunicazione tra il mondo del
volontariato e i giovani.
Dalle prime iscrizioni possiamo dire che di
certo supereranno il numero di 150 i giovani che
dal 2009 hanno scelto di vivere una intensa e
gratuita esperienza, sempre riconosciuta, nelle
verifiche e nei confronti a fine progetto, come
importante per la propria crescita e formazione.
E’ la scommessa del progetto: credere nei
giovani, nelle loro capacità e intelligenza, e
mettersi in loro ascolto per un confronto utile
e costruttivo … per aprire gli occhi sul mondo e
per liberare una felicità che sempre più appare
nascosta tra le pieghe della sofferenza e della
crisi, ma che crediamo sia invece una
prospettiva reale e ragionevole per ciascun
uomo.
Un
valore aggiunto del progetto sta nella
collaborazione stretta che le associazioni
aderenti riescono a coltivare ormai da anni: è
un’esperienza di quella “rete” che spesso si
auspica, ma la cui realizzazione passa
attraverso un lavoro lungo, ma possibile, fatto
di disponibilità, condivisione degli obiettivi e
corresponsabilità. |