Los
Angeles (California), 14.12.2011 - L'Abruzzese-americana
Maria D'Orsogna, Docente di Matematica presso
l'Universitą della California, Usa, paladina della
battaglia contro la petrolizzazione in Abruzzo e in
Italia, ha pubblicato, sul suo
blog, una lettera aperta al sindaco di Giulianova,
Francesco Mastromauro, in relazione alla delibera
del Consiglio Comunale di Giulianova sulla "riperimetrazione"
del Borsacchio. Ecco il testo della lettera:
Caro sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro,
nella vita occorre coerenza e moralita' e una volta
decise quali sono le cose importanti, occorre
focalizzare, occorre crederci davvero, senza mai perdere
di vista l'obiettivo e non avere paura di pestare i
piedi o di rompere le scatole a nessuno per difenderle.
Sono anni che cerchiamo di salvare l'Abruzzo dalle
trivelle: il comune di Giulianova in passato ha
partecipato a vari eventi, e sebbene l'iniziativa sia
quasi sempre partita dalla gente, lei e' stato presente
e di supporto, e per questo le sono grata.
Ma la sua idea adesso di rimpicciolire una riserva
naturale - per cementificarla? - e' in netto contrasto
con l'idea di impedire l'Abruzzo petrolifero.
Perche' non vuole questa riserva? Cosa c'e' di meglio
che un parco per la citta' di Giulianova? Che ci
dobbiamo fare con altri condomini, altra speculazione
edilizia, altro cemento, altra "riqualificazione"? Non
eravamo la regione dei parchi? Cosa gli lasciamo alle
generazioni future? Altro cemento? e un po di spazi
aperti, un po di vista sul mare, un po di poesia no?
Mi sento veramente presa in giro dalla maggior parte
della classe politica d'Abruzzo. Io e la gente normale
abbiamo difeso questa regione giorno per giorno,
centimetro per centimetro, anche per voi, e voi
continuate ciecamente a darci pugnalate su pugnalate.
Sono veramente scioccata che una citta' come Giulianova
che, in teoria, dovrebbe essere una citta' di turismo,
vuole annullare quella che potrebbe essere la punta di
diamante di un esperienza di vacanze.
Ma in che epoca vivete?
Non lo sapete che la gente e' stanca di cemento e
palazzi e cerca il mare e il verde per le vacanze?
Come detto sopra, uno deve essere coerente. Se lei e'
contro le trivelle, e' anche per la riserva del
Borsacchio. Perche' vede, le due cose vanno insieme:
salvare l'Abruzzo dalle trivelle e volere l'Abruzzo
verde non puo' essere svincolato dal voler conservarne
le aree protette.
E questo perche' trivelle o cemento, poco cambia: sono
sempre speculatori, palazzinari o petrolieri che siano,
che vogliono venire ad abusare di beni comuni lasciando
le briciole alla collettivita'.
Io non voglio sprecare il mio tempo a sensibilizzare la
gente, a coordinare osservazioni, a scriverle, a venire
a parlare durante le mie vacanze per regalare
l'orizzonte limpido ai cementificatori. Non voglio.
E' una presa in giro.
A volte mi pento di essermi spaccata in quattro per
Ombrina Mare per poi vedere che i sindaci senza scrupoli
di Torino di Sangro o di San Vito sono follemente
opposti al Parco della Costa Teatina e in favore di
ecomostri e di cementificazione selvaggia.
Non e' giusto, ed e' uno schiaffo che continua a
bruciarmi ogni volta che ci penso.
Se uno ci crede all'Abruzzo spetrolizzato e sano ci deve
credere fino in fondo, conservando le riserve che
esistono, migliorandole, usandole come strumento per
favorire l'occupazione, il turismo e contro le trivelle.
Queste riserve non sono zavorra per speculatori edilizi,
ma hanno il potenziale di essere balsami per l'anima e
se uno ci sa fare, per il portafoglio di tutti. Le
dobbiamo amare queste riserve, con cura e passione,
cercandone dentro e coltivandone la bellezza, per
regalarla a chi verra' dopo di noi.
Sindaco Mastromauro: la lasci in pace quella riserva, e
piuttosto dica a Chiodi e a Sorgi di bocciare le
trivelle nel teramano.
Ecco un articolo sulle posizioni del sindaco di
Giulianova sulla riserva del Borsacchio: deve essere "riperimetrata"
- cioe' impicciolita - per farci opere di
"riqualificazione"
Eccone un altro sul vero significato della
"riqualificazione": edilizia residenziale e turistica.
Cioe' villette. |