Giulianova,
11.3.2012 - Da Walter De Berardinis,
direttore del sito
www.giulianovanews.it,
riceviamo e pubblichiamo oggi, nel primo
anniversario dal terremoto in Giappone dell'11
marzo 2011, la seguente lettera aperta:
Al Governatore della Regione Abruzzo
Giovanni Chiodi
Vs. sede istituzionale
Presidente del Consiglio
della Regione Abruzzo
Nazario Pagano
Vs. sede istituzionale
Al Presidente del CRAM (Consiglio regionale
degli abruzzesi nel mondo)
Mauro Febbo
Vs. sede istituzionale
Al Sindaco della Città di Giulianova
Francesco Mastromauro
Vs. sede istituzionale
e.p.c. agli organi d’informazione
Oggetto: segnalazione per lettera/encomio al
corregionale, Arino De Berardinis
Preg.mi in indirizzo,
Ad un anno di distanza volevo ricordare e
segnalare il giovane corregionale abruzzese,
Arino De Berardinis, per il senso di
altruismo e del dovere in occasione del
terremoto dell’11 marzo 2011 in Giappone,
dimostrando con
fierezza l’essere abruzzese/giuliese in terra
straniera.
Lo scorso 11 marzo 2011,
il Giappone è stato colpito dal
terremoto di
Sendai
al largo della
costa della regione
di Tōhoku, nel Giappone settentrionale,
alle ore 14:45. Arino De Berardinis, da
anni residente a Fujisawa (prefettura di
Kanagawa), dove vive con la moglie Hiromi
Mimura e i suoi due bambini, Sara e
Luca, il pomeriggio dell’11 marzo 2011,
dopo la tremenda scossa, con mezzi di fortuna
rientrava nella sua abitazione percorrendo circa
20 Km, a piedi. Molti i giornali nazionali e
locali che si sono occupati della sua vicenda
umana e professionale. Il
giorno successivo, dopo
l’appello dell’Imperatore che invitava tutti i
giapponesi a riprendere le normali attività
lavorative per permettere il funzionamento di
tutto il paese, lui ritornava sul proprio posto
di lavoro. Nei giorni seguenti, dopo i fatti
della centrale di Fukushima e nonostante
le Ambasciate straniere, per prima la Francia e
successivamente l’Italia, invitavano i nostri
connazionali a rientrare perchè
il rischio di contaminazione radioattiva era
reale, Arino De Berardinis decideva di
rimanere a Fujisawa insieme alla sua famiglia e
alla famiglia d’origine della moglie.
Queste le sue parole durante quei giorni:
“..sono consapevole del rischio che corro io e
miei famigliari, ma questa è la mia seconda
terra e non posso abbandonare i miei “fratelli”
giapponesi”.“Sono rimasto molto deluso dagli
stranieri che vivono qui e hanno avuto tanto dal
Giappone, ma poi sono letteralmente scappati da
questa terra”. “Il Giappone mi ha dato tanto:
lavoro e famiglia, mi sentirei un vile scappare
e lasciare pezzi della mia famiglia qui, resto
per dare il mio piccolo contributo”. “Sono
consapevole anche del fatto che nella mia
prefettura (Kanagawa) cominciano a scarseggiare
i beni di prima necessità e veniamo ogni giorno
privati di luce, gas, acqua e collegamenti
telefonici. Ma bisogna pur ricominciare ed io
sono pronto a fare la mia parte”. “La fede in
Dio c’è, quindi anche io faccio la mia parte per
ristabilire il primato della vita sulla morte.
Non nascondo che mi sono sentito perso in questi
in giorni, ma ho la convinzione di farcela per
il bene della mia famiglia.”
Per i fatti fin qui esposti, per il valore
dimostrato e la caparbietà di essere abruzzese/giuliese
in terra straniera, mi sentivo in dovere di
esternare questi semplici parole segnalandovi il
nostro corregionale.
Giulianova lì, 10 marzo 2012
In fede
Walter De Berardinis
Segue suo curriculum professionale
Chi è Arino De Berardinis?
Nato a Giulianova il 12 febbraio 1974, vive e
lavora a Tokyo, come Cuoco/Chef. Diplomato
presso la scuola alberghiera IPSSAR di San
Benedetto del Tronto (AP), nel 1994. Inizia come
studente-lavoratore negli anni 1988-1990, presso
l’Hotel Panoramic di Tortoreto (TE). Sempre nel
1990 inizia una piccola avventura in Germania,
ma senza successo. Tra il 1990 e 1993, inizia
per la sua prima esperienza di
studente-lavoratore in Danimarca, nella città di
Alboorg, in una serie di ristoranti: il Fellini,
il Sottovento e Il Mulino. Nel 1994-1995, presso
il prestigioso Hotel Hilton di Londra a Hyde
Park e allo Zafferano, zona di Knightbridge,
sempre nella city londinese. Nel 1996-1997,
prende servizio nella regione della Cornovaglia,
nella città di Truro, presso il Ristorante
Pulcinella. Nel 1998-1999, torna in Danimarca,
Alboorg, nel Ristorante Fellini. Nel 2000 a New
York, nel Ristorante la Lupa. L’anno successivo,
2001, Australia, a Sidney al Ristorante Il
Divino. Nel 2002, di nuovo in Danimarca, a
Blokhus, Ristorante Sottovento. Nel 2003 in Sud
Africa, al Ristorante Hildebrand, nella zona di
Waterfront (porto di Cape Town). Nel 2004,
arriva in Giappone, dopo aver conosciuto
l’attuale moglie, Hiromi Mimura in Sud Africa,
prende servizio al Ristorante Salvatore. Dal
2006 al 2010, lavora presso il Four Seasons
Hotel Tokyo at Chinzan-so di Tokyo. Sempre nel
2010 inizia una nuova avventura con una propria
attività a Hayama, con il ristorante Trattoria
Arino e utilizzando il simbolo della famiglia
(l’orso). Inoltre, come insegnante, organizza e
collabora con le scuole di cultura italiana:
Bell’Italia, Little Europe e la Niki’s kitchen,
sempre in Giappone. Dopo il terribile terremoto
dell’11 marzo 2011 in Giapppone ha cambiato
attività entrando nel prestigioso “Tokyo
American Club”. Si considera un vero
globetrotters, un giuliese giramondo, molti i
paesi che ha girato per motivi di lavoro e per
piacere: Olanda, Danimarca, Svezia, Polonia,
Irlanda, Svizzera, Germania, Slovacchia, la
Repubblica Ceca, Romania, Ungheria, Turchia,
USA, Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa,
Zambia, Botswana, Nanibia, Thailandia, Laos,
Vietnam, Cambogia e Corea del sud. Due, sono le
esperienze che più lo hanno segnato: Ha vissuto
per 3 mesi nel Sud-Est asiatico, con il suo
collega teramano, Massimiliano Damiani (oggi
vive in Thailandia e svolge l’attività di
Direttore di Sala) e un mese nel deserto del
Kalahari. Dal 2004 vive e lavora in Giappone con
la moglie giapponese Hiromi Mimura e i due
figli, Sara e Luca. |