GIULIANOVA,
15.12.2012 -
“Sono davvero
emozionato di poter restituire alla pubblica
fruizione questa prestigiosa Biblioteca che
anch'io, come tante generazioni di giulesi, ho
frequentato da ragazzo”.
Queste le parole
del sindaco Francesco Mastromauro in
occasione della riapertura al pubblico, dopo
sette anni di chiusura, della Biblioteca Civica
“Vincenzo Bindi”, tra le più ricche e
prestigiose dell'Abruzzo. Dopo il taglio del
nastro, il sindaco ha preso posto accanto alla
targa in travertino apposta all'ingresso e
voluta dall'Amministrazione comunale per
ricordare Giuseppe De Bartolomei, sindaco
di Giulianova dal 1907 al 1922 e, dal 1928 al
1953, primo Conservatore della Biblioteca,
nonché il teramano Raffaele Aurini,
Direttore della struttura sino al 1974.
“Con De
Bartolomei – ha ricordato il sindaco – si
ebbe la prima apertura della “Bindi”, il 1
luglio 1937, mentre Aurini ebbe l'onore di
riaprirla il 26 ottobre 1957. E' quindi
la terza volta che la “Bindi” riapre i suoi
battenti grazie ad interventi molto importanti,
compresi quelli per dotarla di un ascensore e
per l'abbattimento delle barriere
architettoniche”.
I lavori, ha
ragguagliato il sindaco, si sono svolti in due
lotti distinti per un importo complessivo di
1.420.000 euro.
Gli interventi del
primo lotto, molto importanti perché la
struttura presentava un’acuta deficienza
strutturale, hanno riguardato principalmente il
consolidamento ed il miglioramento delle
strutture portanti dell’immobile. Si è così
proceduto, tra l'altro, al consolidamento delle
volte, ad iniezioni in perfori armati, alle
cuciture e scuciture di lesioni nonché al
consolidamento di pareti e solai con rete
elettrosaldata. Gli interventi ricompresi nel
secondo lotto hanno riguardato
specificamente il restauro delle parti
dell’edificio non interessate dal primo lotto,
nonché la dotazione di servizi che potessero
rendere meglio fruibile tutto il complesso,
compresi i servizi igienici che, prima dei
lavori, erano non solo inadeguati ma
presentavano anche un avanzato degrado
statico-igienico al limite dell’agibilità.
Pertanto, oltre alle nuove tramezzature interne
ed agli intonaci, si è proceduto alla dotazione
di nuovi massetti e pavimenti, alcuni storici
recuperati nel corso dei lavori, a nuovi bagni
in regola con le normative vigenti, a nuovi
infissi, impianto idraulico e termico,
tinteggiature ed estintori, idranti e porte
tagliafuoco.
Nel corso della
cerimonia, volutamente essenziale e sobria “come
avvenne – ha ricordato Mastromauro - il
sabato del 26 ottobre 1957”,
il primo cittadino ha ringraziato il Maestro
Camillo Fait per la donazione di una sua
opera artistica, Francesca Barilotti per
aver voluto consegnare alcuni documenti
appartenuti alla sua famiglia e riguardanti
Ulderico Ulizio (1888 – 1979), scultore verista
e allievo del Pagliaccetti, nonché Vito
Giovannelli e Marcello Sgattoni per
le rispettive donazioni. |