Giulianova, 13.6.2012 - La Fondazione Museo
d’Arte dello Splendore e la Fondazione Carlo
Levi, con il patrocinio del Comune di
Giulianova, inaugurano venerdì 29 giugno 2012,
alle ore 18.00 l’importante mostra antologica
Carlo Levi. Dipinti dal 1926 al 1973.
Partner essenziale per la realizzazione della
mostra è stata anche la Chaîne des Rôtisseurs,
associazione enogastronomica d’origine francese,
presente in quasi tutti i paesi del mondo,
attiva nel promuovere eventi culturali oltre a
quelli legati alla buona tavola. Da poco è sorta
anche una sezione della Chaîne nella provincia
di Teramo (Bailliage Abruzzo Nord), subito
attiva.
Le 38 opere esposte costituiscono una sorta di
percorso attraverso tutta l’esperienza pittorica
di Levi, rappresentata fin dai primi momenti nei
quali si evince ancora l’influenza di Casorati,
passando per le opere della maturità in cui le
esperienze e i contatti con il mondo artistico
francese orientano i suoi lavori verso i modi di
un originale e personalissimo espressionismo
fino alle pitture dell’ultimo periodo, dedicate
agli alberi e dominate dal colore.
Tra le opere esposte anche molti ritratti di
amici con i quali condivise l’impegno
antifascista che gli causò il confino ad Aliano
poi raccontato nel famosissimo Cristo si è
fermato ad Eboli. Assieme ai ritratti di
Rosselli, De Pisis, Ginsburg, Pavese, Gadda
saranno esposti quelli più tardi di Eremburg,
Pablo Neruda, Anna Magnani e Italo Calvino.
Carlo Levi fu intellettuale a tutto
tondo: l’anno prima di laurearsi a pieni voti in
medicina, venne invitato ad esporre un ritratto
del padre alla Quadriennale di Torino e
nell’anno della laurea, a soli 22 anni espose
alla Biennale di Venezia.
Da qui ebbe inizio la sua carriera artistica
ricca di premi e riconoscimenti. Impegnato in
politica fu sempre coerente fino a pagare con le
persecuzioni e il confino il suo antifascismo.
Suona come un monito sempre attuale ciò che ebbe
a scrivere negli anni del fascismo “Per chi
ha l’animo di un servo, la sola pace, la sola
felicità è nell’avere un padrone e nulla è più
faticoso e veramente spaventoso dell’esercizio
della libertà.”
Dopo la pubblicazione di Cristo si è fermato
ad Eboli che lo consacrò scrittore a livello
internazionale, continuò a pubblicare libri, a
dipingere, ad occuparsi di giornalismo e di
politica (venne eletto due volte senatore della
repubblica come indipendente nelle liste del
partito comunista italiano).
Carlo Levi è morto nel
1975 e dal
1976 la Fondazione a lui intitolata si occupa
della conservazione e della valorizzazione di
800 suoi dipinti e di un archivio di manoscritti
e di materiale documentario, dichiarato di
interesse nazionale con decreto ministeriale. La
Fondazione opera inoltre per promuovere la
conoscenza della attività di Levi pittore,
scrittore e personaggio politico.
Alla inaugurazione della mostra Carlo Levi. Dipinti dal 1926 al 1973
interverrà il dott. Guido Sacerdoti, Presidente
della Fondazione Carlo Levi e curatore della
mostra assieme a Marialuisa De Santis,
direttrice del Museo d’Arte dello Splendore. |