Giulianova,
26.9.2012 -
Dall'Associazione L'Officina (L'Arte e i
Mestieri) riceviamo e pubblichiamo:
L’Officina
(l’Arte e i mestieri) e Piano B presentano
la riapertura
della stagione 2012-2013
Il momento è
arrivato finalmente. Abbiamo studiato per tutta
l’estate come in preparazione di un test
d’ingresso (o perché no, di un esame di
riparazione liceale) e ora siamo pronti.
Siamo tutti
pronti. Lo staff dell’associazione culturale
Piano B sbarca all’Officina di Giulianova e ha
in serbo per il pubblico tante novità.
La musica è
protagonista dei “con!certi live” del venerdì,
un appuntamento che presenta nuove proposte e
grandi nomi del panorama italiano e
internazionale.
Le mostre d’arte
riceveranno grandi attenzioni e troveranno ad
attenderle delle “cornici” ben precise. A
partire dalla prima collezione esposta fino
all’ultima, una presentazione ad hoc con tanto
di abbinamento gastronomico. Non tutto è fatto a
caso.
Il sabato è cena
a tema, cena-spettacolo. É una serata-viaggio
con tematiche che vanno dall’aspetto puramente
ludico e “mangereccio”, a vere e proprie
escursioni antropologiche, piatti alla mano. Lo
Chef è un professionista e la prenotazione
gradita!
Tutte le sere si
può arrivare al club anche a stomaco vuoto.
Fiore all’occhiello sarà la pizza, fatta a mano
dal pizzaiolo e dal suo forno professionale, lì
al momento e i panini ogni volta diversi.
Insomma tenete a mente che si può cenare, bere
un’ottima selezione di birre artigianali e di
vini locali, fare ottimi aperitivi anche di
sushi, “made in Japan”.
L’Officina ha le
carte in regola per diventare un appuntamento
fisso che si dà agli amici di sempre per passare
una serata piacevole, un pó sperimentale,
diversa e piena in un ambiente accogliente.
Primo
appuntamento è venerdì 28 settembre dalle 18.30
in poi. Ricco buffet per dare il benvenuto ai
nuovi e ai vecchi soci e grande concerto dei
Maybe I’m.
Concerto ore
22.00
ingresso gratuito
tessera soci
gratuita
Bio Maybe I'm
Maybe I’m… nasce nel 2007 come un
progetto solista, di chi è una questione di
secondaria importanza. Nasce semplicemente
perché i tempi della plastica stanno per finire,
si sente nell'aria, e le rotondità appaiono
sempre più mostruose e far apparire il mondo
come una superficie perfettamente levigata è
stato un inganno bello finchè è durato. Maybe
i’m… registra una demo, “Satan’s holding a
little
room for me…”, la fa ascoltare
agli amici della Recycled Music e loro decidono
di farla ascoltare ad altre persone
pubblicandola. Ottime recensioni, bei concerti
(tra cui alcune date con Duke Garwood e Dirty
Trainload), delle interviste, la partecipazione
alla compilation natalizia della Lepers
Produtcions di Bari. Nel frattempo Maybe I’m…ha
inghiottito altre persone, alcune di passaggio e
altre che restano in pianta stabile. Nel 2009
iniziano le registrazioni di “We must stop you”,
che durano più del previsto. Il disco è
auto-prodotto, auto-registrato, auto-mixato. Si
cerca di scarnificare e di ridurre all’osso, di
scavare in profondità mentre intorno scorre via
un anno che lascia molte cicatrici. Nella
primavera del 2010 “We must stop you” vede la
luce: è un disco denso, fatto di fibre che si
intrecciano, mascelle che si serrano, pugni che
esplodono. E’ un disco nervoso, perché se
qualcuno ci minaccia noi non ci tiriamo indietro |