GIULIANOVA, 23.12.2012 -
Nel cuore del
centro storico di Giulianova, il prossimo 26
dicembre, dalle ore 18:00 alle 22:00, si
svolgerà la XVII
edizione della rappresentazione del Presepe
Vivente a cura della Parrocchia di San
Flaviano e dell'Associazione Culturale Unica
Stella. Ingresso libero. In caso di maltempo, la
manifestazione sarà spostata al 30 dicembre
2012.
Quest’anno il numero delle scene sono 11: La
creazione, L'arca di Noè, Mosè sulle rive del
Nilo, L'Esodo, La conquista di Canaan, I re di
Israele, I Salmi, Il cantico dei cantici, Il
sogno di Isaia, Viaggio a Betlemme, La nascità
di Gesù. Saranno
circa 235 figuranti che, distribuiti su 11
scene, abbracceremo quasi tutte le vie del
centro storico giuliese. L’ingresso è libero, ma
con degli accessi riservati alle persone
diversamente abili e mamme con passeggini e in
dolce attesa. Per i residenti del centro storico
è riservato uno speciale accesso. Per ogni
informazione è attivo il sito web ufficiale
della manifestazione
www.presepevivente.net e
sul social network Facebook con una pagina e
gruppo ufficiale.
«L’edizione di quest’anno
– dichiara il Regista giuliese, Domenico Canazza
- sarà intitolata “BIBLION”, è il
significato della
parola Bibbia proviene dal greco "Bíblos" che
indica la corteccia interna e fibrosa del
papiro, che cresceva in abbondanza in Egitto,
soprattutto tra le paludi del delta del Nilo, e
costituiva l'antico materiale scrittorio. Il
derivato "to biblíon" – conclude Canazza -
significa pertanto "il libro, lo scritto".
L'evento – continua il
regista - sarà
preceduto dal corteo dei figuranti, che si
snoderà lungo Corso Garibaldi e fino all’altezza
del Belvedere».
Il Gesù Bambino,
come in ogni edizione, sarà impersonato da più
bambini, in modo che posso essere alternati per
via del freddo. Come tradizione, i bambini sono
tutti di famiglie giuliesi e per la
quarta volta consecutiva nati fuori dal Comune
di residenza, dopo la chiusura del punto nascita
dell’Ospedale Civile di Giulianova nel giugno
del 2008. I loro nomi sono: Giacomo Adornetto,
nato a Teramo il 10 ottobre 2012; Piero Di
Gregorio, nato a San Benedetto del Tronto il
9 ottobre 2012; Davide Di Sara, nato a
Sant’Omero il 9 settembre 2012 e Paolo
Ruggieri, nato ad Atri l’8 settembre 2012. I
primi tre della parte alta della città e in modo
particolare nella a ridosso dello stadio
comunale e l’altro al lido.
Per la Sacra
Famiglia:
Maria sarà impersonata da Barbara Macrillanti,
nata a Giulianova, 19 anni, studentessa
universitaria a Pescara “Lingue e Letterature
Straniere” (al 1° anno), residente nella
frazione Colleranesco di Giulianova
(appassionata di musica e della sua inseparabile
chitarra) e Sergio Di Ferdinando, nato a
Berna, 42 anni, imprenditore-artigiano,
residente nel cuore del centro storico di
Giulianova (impegnato nel mondo del volontariato
e appassionato fotografo). Per la seconda
volta consecutiva Maria sarà rappresentata
da una residente della frazione di Colleranesco,
mentre Giuseppe, in passato, aveva ricoperto
questo ruolo. Entrambi sono stati ospiti del
programma di Rai 1 “Uno Mattina”.
Saranno circa
200 figuranti che, distribuiti su 13 scene,
abbracceremo quasi tutte le vie del centro
storico giuliese. L’ingresso è libero, ma con
degli accessi riservati alle persone
diversamente abili e mamme con passeggini e in
dolce attesa. Per i residenti del centro storico
è riservato uno speciale accesso. Per ogni
informazione è attivo il sito web
www.presepevivente.net e
sul social network Facebook
INFO per scaricare testi e foto
Sito Web: www.presepevivente.net
Gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/44119920805/?fref=ts
Pagina Facebook:
https://www.facebook.com/pages/Presepe-Vivente-di-Giulianova-Abruzzo/324469944247302?fref=ts
Video Presentazione:
https://www.facebook.com/photo.php?v=4797122377868&set=o.44119920805&type=2&theater
Un grazie
particolare a: tutti i figuranti, gli
attori, gli uomini del servizio d'ordine, il
gruppo della manutenzione, Giulianova
Patrimonio, i genitori dei piccoli bambini, gli
abitanti del centro storico, l'Istituto
educativo Castorani, la Croce rossa di
Giulianova, l'Associazione nazionale Carabinieri
sez. di Giulianova, la Sezione Polizia
Penitenziaria di Giulianova, la Polizia
municipale di Giulianova, gli organi di
informazione, il Comune di Giulianova, gli
sponsor, Rima confezioni ed i collaboratori
esterni: Antonello Ciabattoni, Sabrina Falgioni,
Sandro Funaro, Donatella Di Teodoro, Carlo
Pandoli, i ragazzi della Giulianova Patrimonio,
il fotografo ufficiale: Vladimiro Di Stefano e
l'addetto stampa: Walter De Berardinis.
Responsabili di scena: Pino Cauti, Rita
Chiappini, Alfonso Ciccolone, Loriana Cicioni,
Rosanna De Matteis, Fausto Di Giovannantonio,
Marco Di Remigio, Vittorio Fioretti, Danilo
Lamolinara, Giuliano Luciani, Josè Maiorani,
Giuseppe Palladini, Giovanni Romani, Mauro
Simionato, Paola Sorgi, Cinzia Taddei, Gabriele
Tomassetti, Giuliano Valle.
Comitato
Organizzatore e membri dell’Associazione Unica
Stella e Parrocchia di San Flaviano: Don
Domenico Panetta, Nicoletta Braca, Domenico
Canazza, Rita Chiappini, Rosanna De Matteis,
Fausto Di Giovannantonio, Marco Di Remigio,
Claudio Di Silvestro, Angela Di Stefano,
Giuseppe Medori, Giuliano Luciani, Gianni Rosa,
Giovanni Romani, Mauro Simionato, Cinzia Taddei.
PRESENTAZIONE
a cura del Parroco del Duomo di San Flaviano
e i testi della XVII edizione a cura del
Regista, Domenico Canazza
Presepe Vivente
2012. BIBLION
Il libro di
Dio
Se è vero che
la Bibbia significa la raccolta di libri (e
precisamente 72, piccola biblioteca) è anche
vero che si può chiamare il libro di Dio.
Sono molti
gli autori che hanno scritto la Bibbia nell’arco
di dieci secoli, ma possiamo anche affermare che
Dio è l’unico autore perché egli solo ha
ispirato tanti uomini a scrivere.
La Bibbia è
il libro che ci narra la più bella storia
d’amore di Dio verso l’umanità.
E’ l’amore
trinitario che è esploso nella creazione.
E’ l’amore di
un Dio unico e vero, paterno e materno, che va
incontro all’uomo caduto nel peccato originale:
la pretesa della creatura di mettersi al posto
di Dio, che è il Creatore.
Dio che è
amore infinito, non ha abbandonato l’uomo al suo
fatale destino, ma gli ha promesso la salvezza:
“ Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la
tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà
la testa e tu le insidierai il calcagno ”. Gen.
3,15.
Tutti i libri
della Bibbia: i libri della Legge, i libri
storici, i libri poetici e i libri profetici
mettono in risalto l’attesa del Messia nella
storia dell’umanità.
Tra i libri
della Legge emerge la figura di Mosè, che libera
il popolo d’Israele dalla schiavitù dell’Egitto
facendolo passare illeso attraverso il Mar
Rosso, verso la terra promessa. È lui che dà al
popolo la prima Alleanza, fondata nella Legge,
con i dieci comandamenti ricevuti direttamente
da Dio sul monte Sinai.
Quando,
invece verrà il Messia - che sarà il novello
Mosè - libererà da una schiavitù più profonda
che è nel cuore dell’uomo: la schiavitù
dell’egoismo e del peccato. Egli metterà nel
cuore del mondo la nuova Legge e il comandamento
dell’Amore.
Nei libri
storici è il Re Davide che diventa figura del
Messia, che sarà il suo discendente: “ Figlio di
Davide abbi pietà di me, grida il ceco di Gerico
”. Mc 10,47.
Nei libri
profetici è Isaia che annuncia la venuta del
Messia: “ Ecco la Vergine concepirà e partorirà
un Figlio che chiamerà Emmanuele ”. Is. 7,15.
Anche il
profeta Michea profetizza la nascita del Messia
a Betlemme: Cfr. 5,1
Nel Nuovo
Testamento, i Vangeli annunziano che nella
pienezza dei tempi “ il Verbo si è fatto carne
”. Cfr. Gv. 1,14.
E la lettera
agli Ebrei rende tangibile la pienezza della
rivelazione in Gesù Cristo, dicendo: “ Dio che
ha parlato nel passato molte volte per mezzo dei
Profeti, ultimamente in questi giorni, ha
parlato a noi per mezzo del suo Figlio ”. Eb.1,1-2.
Maria che ha
creduto ha contemplato con i suoi occhi il Verbo
incarnato; cosi Giuseppe che si è fidato di Dio.
In quella
notte Santa i pastori sollecitati dagli angeli
accorsero per adorare Gesù e poi i Re Magi…
I semplici, i
poveri e gli umili hanno accolto Gesù e hanno
sperimentato la pienezza della gioia.
Come allora
molti non si accorsero del grande evento della
salvezza così anche oggi molti rimangono nelle
tenebre dell’indifferenza e vivono soltanto
l’esteriorità del Natale, il divertimento, i
regali…
È la voce
stessa di Gesù che risuona nelle nostre
orecchie: “Beati i
vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi
perché ascoltano. In verità io vi dico: Molti
Profeti e molti giusti hanno desiderato vedere
ciò che voi guardate, ma non lo videro e
ascoltare ciò che voi ascoltate ma non
l’ascoltarono ”. Mt.13,16-17.
In questo
anno della Fede il Signore tocchi i nostri
orecchi perché ascoltino la sua parola.
Tocchi i
nostri occhi perché vedano Gesù di Nazareth.
Tocchi i
nostri cuori perché si aprono alla sua grazia e
li trasformi.
Il
Parroco D. Domenico Panetta
BIBLION di Domenico Canazza
Il significato della parola Bibbia proviene dal
greco "Bíblos" che indica la corteccia interna e
fibrosa del papiro, che cresceva in abbondanza
in Egitto, soprattutto tra le paludi del delta
del Nilo, e costituiva l'antico materiale
scrittorio. Il derivato "to biblíon" significa
pertanto "il libro, lo scritto". Per designare i
libri che componevano le Scritture Sacre, nella
Chiesa greca, dall'epoca di Giovanni Crisostomo
(407 d.C.), s'impose sempre più la forma plurale
“ta biblía” (i libri). Questa forma, poi, nel
medioevo, fu trasformata in femminile singolare
«la Bibbia» e così è arrivata fino a noi, oggi.
In realtà, più che di un libro, si tratta di una
raccolta di libri, alcuni dei quali molto brevi
altri più estesi. Una grande biblioteca
"assemblata" da diversi scrittori in diverse
epoche della nostra storia.
La Bibbia nasce da una varietà di tradizioni
orali che, progressivamente, sono state
raggruppate e messe per iscritto.
Ci sono voluti circa mille anni per comporre la
Bibbia. Si può dire che essa sia stata scritta
da un intero popolo, poiché è andata formandosi
con il progredire della storia e della cultura
di Israele stesso. E' stata originariamente
scritta in tre lingue: ebraico, aramaico e
greco.
Il contenuto della Bibbia è essenzialmente la
rivelazione di Dio, cioè quanto Dio ha voluto
far conoscere agli uomini parlando e
manifestando a essi la sua volontà. La prima
forma di rivelazione la troviamo nell'Antico
Testamento: si tratta della Creazione, nella
quale Dio manifesta tutta la sua potenza e il
suo amore. Nel Nuovo Testamento la rivelazione
di Dio assume i caratteri della pienezza e della
definitività in Gesù Cristo: è Lui infatti che
fa conoscere all'umanità il Padre, manifestando
il suo progetto di amore e di salvezza per ogni
uomo.
Antico Testamento
La prima parte della Bibbia, denominata Antico
Testamento, comprende 46 libri. Questi testi
sono accomunati dallo stesso atteggiamento di
fondo: parlano infatti dell'unico Dio che
stringe un patto, un'alleanza ("Testamento"
significa proprio "alleanza") con il popolo
eletto, Israele, e tramite esso con l'umanità,
per donare a ciascuno la salvezza. I libri
dell'Antico Testamento possono essere ragguppati
in quattro parti.: I libri della legge, i libri
storici, i libri poetici e i libri profetici.
I libri della legge
I libri della legge sono i primi cinque libri
dell'antico testamento, detti anche Pentateuco.
In essi si ritrovano numerosi precetti e norme
che Dio diede al suo popolo e che dovevano
essere osservati per vivere giustamente.
I Libri Storici
Sedici sono i libri della storia del popolo
biblico, da Giosuè fino ai Maccabei. In essi
viene raccontata la storia del popolo di Israele
dall'entrata nella “terra promessa” fino alla
perdita di questo preziosissimo dono fatto da
Dio a causa della mancata risposta al suo amore.
I Libri Poetici
Questi libri, detti anche sapienziali sono
sette, comprendono testi scritti in forma
generalmente poetica, alternati a brani in
prosa. Il tema ricorrente in essi è quello della
sapienza, cioè della saggezza della vita.
I Libri Profetici
Questo gruppo di libri sono 18 e comprendono i
profeti maggiori e i profeti minori. I profeti
predissero eventi futuri, in particolare
l'avvento del Messia, ma il loro scopo
principale era di avvicinare il popolo eletto a
Dio.
Nuovo Testamento
Dalla fine del II secolo d.C., il termine Nuovo
Testamento è utilizzato per indicare la raccolta
degli scritti delle primitive comunità
cristiane. Si tratta in tutto di 27 testi: i 4
Vangeli , gli Atti degli Apostoli, 21 lettere e
infine l'Apocalisse. Il motivo centrale di
questi 27 libri è l'azione di Dio che si compie
per mezzo di Gesù Cristo, artefice di una nuova
alleanza con tutti gli uomini, volta al
compimento di quella storia di salvezza di cui
parla l'Antico Testamento.
I Vangeli
Il termine Vangelo (o Evangelo) deriva dal greco
e significa "buona notizia", "lieto annuncio".
Il patto d'amore che Dio ha stretto con il suo
popolo eletto, si compie definitivamente in
Gesù, il Dio fatto uomo, l'Emmanuele.
Gli Atti degli Apostoli
Il libro degli Atti degli Apostoli, attribuito
all'apostolo Luca, si presenta come una
continuazione del Vangelo dello stesso autore.
Fu redatto presumibilmente intorno agli anni
80-85 d.C.
In essi è contenuta la descrizione della nascita
della prima comunità cristiana, cioè della
Chiesa delle origini, dall'Ascensione di Gesù
fino alla prigionia di Paolo a Roma, negli anni
61-63 d.C.
Le Lettere
Le lettere comprese nel Nuovo Testamento, sono
indirizzate in parte alle prime comunità
cristiane ed in parte a tutti i cristiani in
generale, infatti vengono dette cattoliche, cioè
“universali”.
Le prime, attribuite a San Paolo, esprimono i
fondamenti della fede in Cristo Gesù,
riconosciuto come Signore e Dio. Nella morte in
croce e nella resurrezione di Gesù, Paolo vede
il vero inizio di quel piano di Redenzione in
cui ogni uomo, sorretto dalla fede e dall'amore
in Cristo è chiamato alla salvezza. Gli
argomenti trattati nelle altre lettere, sono di
ampio respiro e vanno dalla esortazione a
portare la croce con coraggio e perseveranza
(Pietro), alla condanna dei ricchi in nome del
valore della morale cristiana (Giacomo) fino
all'accusa a quanti non accettano la verità
della incarnazione (Giovanni).
L'Apocalisse
L'ultimo libro del Nuovo Testamento è I'
Apocalisse di San Giovanni Apostolo, risalente
al 95 d.C. circa. Il termine apocalisse
significa "rivelazione": indica un genere
letterario utilizzato soprattutto in tempo di
crisi e di prova, per sostenere coloro che
temono le avversità, infondendo loro coraggio e
speranza. Il messaggio centrale dell'Apocalisse
è la certezza che per mezzo della morte e
resurrezione di Gesù si è compiuta la salvezza e
il male è stato vinto. Nel nome della vittoria
di Cristo sul male e sulla morte, ogni credente
può opporsi alla malvagità del mondo.
Il Presepe 2012 vuole provare a ripercorrere
alcune tappe della Bibbia, facendo entrare
fisicamente lo spettatore all'interno del libro
sacro, secondo la suddivisione sopra riportata,
con lo sviluppo di 11 scene che meglio possono
aiutarlo alla comprensione del testo. Il viaggio
si fermerà con la nascita di Gesù, pertanto gli
ultimi tre libri, (Gli Atti degli
Apostoli, Le lettere, L'Apocalisse) non verranno
aperti, ma riposti cercando di suscitare
curiosità ed interesse nello spettatore, per una
futura, personale lettura.
La creazione
Il vostro viaggio all'interno della Bibbia,
inizia con la “Creazione”.
In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora
la terra era buia e informe e lo spirito di Dio
aleggiava su di essa. Dio disse: «Sia la luce!».
E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa
buona e separò la luce dal buio e chiamò la luce
giorno e il buio notte. E fu il primo giorno.
Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle
acque per separare le acque dalle acque». E
così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E
fu il secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si
raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto…
la terra produca germogli, erbe ed alberi da
frutto». E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto
terra e la massa delle acque mare. E fu il terzo
giorno.
Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del
cielo, per distinguere il giorno dalla notte». E
così creò il sole, la luna e le stelle. E fu il
quarto giorno.
Dio disse: «Le acque siano piene di pesci e gli
uccelli volino sopra la terra». E così avvenne.
Dio vide che era cosa buona e li benedisse. E fu
il quinto giorno.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi:
bestiame, rettili e bestie selvatiche». E così
avvenne. Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo e la
donna a nostra immagine e somiglianza». Così
fece, Dio li benedisse e disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi». E fu il sesto
giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la
terra e tutte le loro schiere e cessò nel
settimo giorno da ogni suo lavoro. Dio benedisse
il settimo giorno e lo consacrò.
L'arca di Noè
Dio vide che gli uomini stavano diventando
sempre più malvagi e iniziò a pentirsi di averli
creati. Ma c'era un uomo buono, di nome Noè, che
amava Dio e gli obbediva. “Ho deciso di
distruggere gli uomini e le donne che ho
creato”, gli disse Dio un giorno. “Moriranno
anche tutti gli animali e ogni creatura vivente.
Voglio che tu costruisca una barca di legno,
perché scatenerò un diluvio che sommergerà
l'intera terra. Solo tu e la tua famiglia e gli
animali che entreranno nella barca vi
salverete”. Così Noè fece, con l'aiuto dei suoi
figli costruì una grande barca. La pioggia
iniziò a scendere incessantemente per quaranta
giorni e quaranta notti. Dopo questo tempo le
acque cominciarono a ritirarsi, “Ora dovete
uscire dalla barca”, disse Dio a Noè e alla sua
famiglia. “Anche se la gente non cambierà, non
distruggerò mai più il mondo. Andate e iniziate
una nuova esistenza. Tutto il mondo appartiene a
te e ai tuoi figli. Usatelo saggiamente, godendo
delle sue risorse”.
Mosè sulle rive del Nilo
Il Popolo di Abramo, discendente di Noè, che si
era trasferito dalla Mesopotamia alla terra di
Canaan, fu costretto a causa di una lunga
carestia a trasferirsi in Egitto. Qui cominciò a
moltiplicarsi, tanto che il Faraone per timore,
lo ridusse in schiavitù, ordinando che tutti i
bambini maschi venissero annegati nel Nilo. Una
donna ebrea aveva un neonato bellissimo e non
voleva che venisse ucciso, così lo depose in un
cestino e lo affidò alle acque del Nilo. Ora la
figlia del faraone e le sue ancelle che stavano
entrando in acqua per fare il bagno videro la
cesta con il bambino, nell'udire il suo pianto
la principessa si commosse e lo adottò,
chiamandolo Mosè, che in ebraico significa
“salvato dalle acque”.
L'Esodo
Quando Mosè crebbe, Dio gli parlò nei pressi del
roveto ardente, inducendolo ad affrontare il
faraone per liberare il suo popolo dalla
schiavitù egizia e a guidarlo attraverso il Mar
Rosso.”Punta il tuo bastone verso il mare ed io
dividerò le acque, così che il mio popolo possa
passare sulla terra asciutta”. Così fece e le
acque si separarono. Quando gli Egizi cercarono
di rincorrere gli Israeliti, Dio comandò a Mosè
di sollevare nuovamente il suo bastone verso
l'acqua, improvvisamente il mare si richiuse,
travolgendo gli avversari. Durante il lungo
viaggio verso la Terra Promessa, Mosè salì sul
monte Sinai e mentre il popolo lo aspettava
festeggiando con idoli improvvisati, Dio gli
diede le Tavole della Legge con i Dieci
Comandamenti e lo incaricò di far costruire il
santuario e l'Arca dell'Alleanza, ma non gli fu
permesso di entrare a Canaan, avendo lui
disobbedito nell'eseguire le istruzioni divine.
La conquista di Canaan
Eccovi arrivati nella terra fertile di Canaan,
sulle rive del fiume Giordano. Dopo la lunga
traversata nel deserto, quella terra apparve
come un vero e proprio paradiso terrestre.
Allora Dio disse a Giosuè:”L'Arca vi precederà
nel fiume. Non appena i sacerdoti metteranno
piede nell'acqua, il fiume smetterà di
scorrere”. Così avvenne e il popolo li seguì.
Dio parlò di nuovo a Giosuè:”Scegli un uomo da
ogni tribù e dì loro di trovare dodici pietre
nel fiume per erigere un santuario nel punto in
cui vi accamperete questa notte”. Il popolo
obbedì e costruì un santuario per ringraziare
Dio. Una volta entrati nella terra di Canaan,
Dio disse a Giosuè:”Ho intenzione di consegnarti
la città di Gerico e tutti i suoi abitanti.
Sette sacerdoti marceranno attorno alla città,
squillando con le trombe. Dopo l'ultimo squillo
dì al popolo di urlare con tutta la forza.
Allora le mura crolleranno e potrete entrare”.
Così avvenne. Le mura di Gerico caddero e i
soldati le diedero fuoco, tanto che rimasero
solo rovine fumanti. La conquista della Terra
Promessa era iniziata.
I re di Israele
Il popolo di Israele, al tempo del giudice
Samuele, chiese di essere governato da un re.
Nonostante le resistenze di Samuele, alla fine
Dio diede come primo re Saul, un guerriero
coraggioso che combatté contro i Filistei, ma
egli divenne orgoglioso e quando disobbedì,
Samuele, gli comunicò che Dio aveva scelto
Davide che regnasse al suo posto. Davide era un
giovane pastore della stirpe di Iesse quando
divenne il secondo re della storia di Israele.
Egli conquistò Gerusalemme e riportò l'Arca
dell'Alleanza in città. Ma il massimo splendore
per Israele fu nel tempo del re Salomone, quando
si visse un periodo di pace e ricchezza e venne
eretto il magnifico tempio di Gerusalemme, il
principale luogo di culto per tutti gli
Israeliti. Ma nel tempo Salomone si allontanò da
Dio per venerare divinità straniere e questo
presagiva la fine del regno di Israele.
I Salmi
I Salmi sono una raccolta di canti che coprono
un arco di tempo molto lungo della storia del
popolo ebraico, dai tempi di Davide sino al
periodo successivo all'esilio in Babilonia. I
Salmi descrivono la risposta del popolo di
Israele a Dio in una vasta gamma di circostanze,
per lodarlo e ringraziarlo con arpe, cetre,
cembali e trombe.
Lodate il Signore con la cetra,
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.
Cantate al Signore un canto nuovo,
suonate la cetra con arte e acclamate.
Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo,
sulle tue labbra è diffusa la grazia,
ti ha benedetto Dio per sempre.
Il re di Tarsis e delle isole porteranno
offerte,
i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi.
A lui tutti i re si prostreranno,
lo serviranno tutte le nazioni.
Il Cantico dei cantici
Re Salomone non riusciva a dimenticare la
straordinaria bellezza di una contadina
sulammita che aveva visto mentre stava lavorando
nelle vigne reali. Decise così di tornare nel
luogo del loro incontro e di conquistarne
l'amore, fino a quando lei avesse acconsentito a
diventare sua moglie. “Sei timida come una
colomba che si nasconde tra le rocce” le disse
Salomone. “Ti prego, mostrami il tuo bel volto e
fammi sentire la dolcezza della tua voce. Hai
rubato il mio cuore. Vieni con me, così che
possa sentire il tuo profumo e baciare le tue
labbra che sono come un nastro di porpora”. La
donna rispose con voce tenera:”Come sei bello,
sei come un giovane cervo che corre sui monti.
Mi hai inondato di tenerezza e quando mi
abbracci, svengo d'amore”. I due innamorati
iniziarono a prepararsi per il matrimonio. Le
amiche della donna, curiose, le chiesero di
descrivere re Salomone. “Il mio amato è così
bello, con i capelli neri come le piume del
corvo, gli occhi brillanti come gioielli, le
labbra come gigli stillanti mirra” disse loro,
considerandolo l'uomo più bello al mondo. “Il
suo corpo è come avorio levigato e decorato con
zaffiri, le sue braccia e le sue gambe sono come
colonne d'oro”. Così re Salomone e la donna
sulammita si sposarono e si amarono
profondamente. Secondo le parole della donna, il
loro amore era così forte da bruciare come un
fuoco ardente che l'acqua non poteva spegnere né
i fiumi portare via.
La visione di Isaia
Dio scelse Isaia per diventare uno dei suoi
profeti più importanti, affinché incoraggiasse e
ammonisse la nazione di Giuda che si era
allontanata da lui. Nell'anno in cui re Ozia
morì, Dio apparve a Isaia seduto in trono, in
tutta la sua grandezza e maestà. Intorno a lui
volavano gli angeli, mentre gridavano: “Santo,
santo, santo è il Signore degli eserciti! Tutta
la terra è piena della sua gloria”. Si sentì
sopraffatto della santità di Dio, così gridò:
“Io sono un peccatore, o Signore, non abbastanza
puro da rimanere in tua presenza!” Allora un
angelo si avvicinò a lui con un tizzone ardente
in mano, preso dall'altare divino, mentre con
questo gli toccava le labbra, disse: “Ora la tua
colpa è cancellata e i tuoi peccati sono
perdonati”. Così Isaia venne scelto da Dio per
rendere insensibile il cuore del suo popolo,
fino alla distruzione di tutte le città. Isaia
era consapevole della durezza del messaggio, ma
era comunque pronto a fare come gli aveva
chiesto il Signore. Sarà sempre Isaia più tardi
a prospettare un futuro migliore per il popolo
di Israele, quando profetizzerà la venuta del
Messia: “ Un germoglio spunterà dal tronco di
Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue
radici”.
Viaggio a Betlemme
Al tempo del re Erode, il Dio di Israele scelse
Maria, una bella fanciulla di Nazareth, come
madre del Messia tanto atteso. Poco prima che
Maria partorisse, l'imperatore romano Cesare
Augusto ordinò che tutta la popolazione dovesse
essere censita nelle rispettive città natali.
Andavano tutti a farsi registrare, anche
Giuseppe si mise in cammino con Maria sua sposa
verso Betlemme, la città di Davide, capostipite
della sua famiglia. Ora, mentre si trovavano in
quel luogo, stremati dal lungo viaggio,
cercarono un posto per dormire, ma i visitatori
giunti erano così tanti che fu loro impossibile
trovare una stanza in qualche locanda. Giuseppe
era molto preoccupato, perché si compirono per
Maria i giorni del parto. Alla fine videro una
stalla e decisero che si sarebbero sistemati lì.
Nascita di Gesù
Quando Maria diede alla luce il bambino, lo
avvolse con amore nelle fasce e lo depose in una
mangiatoia, tra la paglia e il fieno, per
tenerlo al caldo e farlo dormire comodamente.
Felici per quella nascita, Giuseppe e Maria
decisero di chiamarlo Gesù, proprio come aveva
annunciato l'angelo: “ Ecco concepirai un figlio
lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù”. |