Giulianova, 3.4.2012
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Il consigliere del Pdl,
Gianluca Antelli, ha
affidato a Facebook la
sua nota di dissenso
al comunicato del suo
partito sul Sondaggio
Deliberativo:
Chi mi conosce sa come
intendo la politica,
quale approccio ho
rispetto alle questioni
che riguardano la cosa
pubblica, e che tipo di
lavoro svolgo nel ruolo
di opposizione al
Consiglio comunale di
Giulianova.
La politica è una cosa
seria e merita di essere
trattata come tale.
Le questioni che
sottopongo al dibattito
pubblico...,
il mio impegno di
consigliere comunale di
opposizione, fondano su
argomentazioni,
proposte, ma anche
spesso critiche
rigorose, sempre nel
merito delle questioni e
soprattutto sempre nel
rispetto delle persone.
Spiace dissociarmi dal
comunicato del PdL (del
due aprile) sul
sondaggio deliberativo.
Tengo a precisare che lo
stesso comunicato non è
stato da me ne letto ne
tantomeno sottoscritto
prima della sua
pubblicazione.
Credo che il PdL di
Giulianova, e chi per
lui ha scritto e deciso
di divulgare il
comunicato, abbia perso
un occasione per
centrare il tema di una
critica, che pur deve
esserci, sulla scelta e
la modalità di adottare
certe iniziative da
parte
dell'amministrazione
comunale.
Apostrofare come
"marionette" cittadini
chiamati, a torto o a
ragione, a svolgere
un'attività è
decisamente una caduta
di stile e un modo di
fare e di parlare da
vecchia politica che non
mi appartiene.
Altri a mio modo di
vedere sono le cose che
non vanno, e che, un
partito maturo che mira
a proporsi come
alternativa alla città
deve sottolineare.
Il mio pensiero lo
articolerei piuttosto
così:
In quale parte dello
statuto Comunale è
previsto il sondaggio
deliberativo?
Quale è il regolamento
comunale che stabilisce
le modalità di
attuazione?
Chi ha deciso di
chiamare l'associazione
Demos a gestire questo
sondaggio?
In base a quale criteri?
Perchè si usano risorse
comunali, già
particolarmente
critiche, per questo
sondaggio?
Perchè si usano uffici
comunali ( Vedi ufficio
elettorale) per un scopo
che non è previsto nella
gestione amministrativa?
Secondo me non basta una
semplice delibera di
giunta per attivare un
sondaggio che non è
previsto dall'organo
comunale.
Da ultimo, e non per
importanza, visto che
sempre si richiama la
trasparenza, non è
pensabile che un
passaggio così non passi
per la prima commissione
consiliare, peraltro da
me presieduta.
Ritengo questo oltre a
una grave mancanza di
collegialità dei lavori
del consiglio comunale
anche un grave sgarbo
istituzionale di cui
chiamo a rispondere il
Presidente del Consiglio
Nello Di Giacito.
Presidente se ci sei
batti un colpo!
Il sindaco deve
attenersi a quegli atti
amministrativi che gli
competono, non può
assumere atteggiamenti
alla stregua di un
podestà.
Sono convinto del fatto
che ne con
L'atteggiamento di
continua prepotenza e
arroganza
dell'amministrazione
comunale, ne tantomeno
con comunicati all'olio
di ricino la città di
Giulianova possa
mettersi sui binari
della crescita, che
prima di tutto deve
essere culturale.
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