Teramo,
28.6.2012 -
La lettera aperta
di Cgil-Cisl sulla
vicenda dei lavoratori
precari al Comune di
Giulianova: a
Non è vero che le
signore si sono opposte
alla firma della loro
proroga e si
respinge al mittente il
tentativo puerile di
addossarne le
responsabilità a loro o
ai sindacati.
La loro colpa è stata,
semmai, quella di aver
aspettato un turno che
non è mai arrivato,
diversamente da come è
andata per la
stabilizzazione di altri
lavoratori.
La ricostruzione dei
fatti ad opera del
Comune di Giulianova
sulla stampa è
estremamente parziale.
L’accordo (in realtà la
bozza di delibera) che
nei giorni scorsi è
stato sottoposto alle
OO.SS. e, quindi, ai
lavoratori è parziale e
non rispondente al vero.
L’accordo prevedeva,
infatti, la proroga di 6
lavoratori su 10 e non
contemplava nessuna
possibilità
occupazionale per due
co.co.co impiegate
presso il Comune da
oltre 16 anni ognuna.
Non una parola per i
precari dell’Ambito
Sociale Tordino che
usciranno dal consorzio
a fine mese.
Nella mattinata di ieri,
le OO.SS. sono rimaste 4
ore nella stanza della
segretaria comunale ad
elaborare proposte
alternative che
tutelassero i
lavoratori, ma
responsabilmente anche
gli amministratori del
Comune perché si ritiene
che fare la proroga a 6
su 12 non avrebbe
tutelato nessuno di
loro: un solo ricorso
avrebbe reso nulli i
contratti di lavoro e
esposto gli
Amministratori nei
confronti della Procura
della Repubblica.
L’Assessore Filipponi ha
proposto delle
alternative alla proroga
con liberatoria da parte
elle lavoratrici perché,
a suo dire, era
necessaria trovare una
soluzione definitiva e
non “tampone” che
potesse garantire il
lavoro a tutti e a
tutela dei servizi, ma
le scriventi OO.SS.
apprendono dalla stampa
che le proposte non sono
state nemmeno valutate.
Nello scorso maggio,
amministrazione e
sindacato avevano posto
le basi per discutere in
maniera complessiva
delle questioni del
personale: proroghe,
carenze, eventuali
disservizi, funzioni…
Già due anni fa, i
sindacati proposero di
utilizzare alcune
precarie nei servizi in
cui registravano carenze
di personale per dare
una prospettiva di
lavoro, ma anche per
garantire i servizi alla
cittadinanza (per
esempio, i servizi
all’infanzia). Fu
risposto che non era
possibile. Nel
frattempo, però, hanno
assunto ben 55
lavoratori interinali
violando tutte le norme,
tutti principi relativi
al rispetto dei vincoli
sulla spesa pubblica.
Solo nella mattinata di
ieri, le scriventi OO.SS.
hanno scoperto il numero
reale degli interinali.
Ecco perché è grave,
oggi, che il Sindaco
addossi le colpe al
sindacato o alle
lavoratrici che mai
hanno dichiarato di
voler, seppur
legittimamente,
intraprendere un
percorso legale contro
l’Ente.
Grave per il Sindaco è
il non aver vigilato sui
comportamenti
“discutibili” di alcuni
ex assessori nei
confronti di qualche
precaria donna. Ma di
questo si parlerà
approfonditamente anche
in un’altra sede.
Le scriventi sono,
ovviamente, ancora
disponibili senza se e
senza ma alle proroghe,
ma le debolezze di una
giunta amministrativa
non possono esser fatte
pagare alle lavoratrici.
Cgil-Cisl
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