Giulianova,
13.7.2012 -
Da Cittadino
Governante per cambiare
riceviamo e pubblichiamo
la richiesta di
Consiglio Comunale sul
problema dei lavoratori
precari:
Al
Sindaco Avv. Francesco
Mastromauro
Al Presidente del
Consiglio Comunale Nello
Di Giacinto
ORDINE DEL GIORNO
OGGETTO: Convocazione
consiglio comunale
finalizzato
all’individuazione di
soluzioni a sostegno
dell’occupazione dei
lavoratori precari
dell’Ente.
Giova premettere che:
- sono stati stipulati
contratti di lavoro a
tempo determinato a
favore di n. 12
lavoratrici a seguito di
regolare procedura
selettiva per la durata
di 3 anni con scadenza
il 30.12.2010;
- il 31/12/2010 i
contratti sono stati
prorogati di 18 mesi
tramite il ricorso
all’art. 5 comma 4bis
del D.Lgs. 368/2001;
- si tratta di
lavoratrici che per più
di 15 anni hanno
prestato la propria
attività lavorativa
presso l’Ente che,
quindi, non dovrebbe
rinunciare ai livelli di
professionalità ormai
acquisita;
- i servizi svolti dalle
lavoratrici sono
essenziali per l’Ente
per garantire la
continuità dei servizi
alla cittadinanza;
- la proroga avvenuta il
31/12/2010 si sarebbe
potuta fare di 36 mesi;
- il parere della
Presidenza del Consiglio
dei Ministri –
Dipartimento della
Funzione Pubblica n.
19283 del 15/05/2012
reputa ancora
applicabile anche per le
Pubbliche
Amministrazioni la
deroga al termine
contrattuale;
- la spending review del
Governo Monti non
permetterà nuove
assunzioni se non con
vincoli molto
stringenti;
- sono a rischio i
servizi essenziali per
l’ente e per i cittadini
del Comune di
Giulianova;
- la crisi economica
avrà anche negli anni
futuri un impatto
consistente sulla
capacità di
sostentamento delle
lavoratrici.
Pertanto
Si chiede la
convocazione – ai sensi
dell’ art. 51 del
Regolamento del
Consiglio Comunale - di
un Consiglio Comunale
urgente, aperto alle
organizzazioni
sindacali, finalizzato
all’individuazione di
concrete soluzioni
occupazionali per le
lavoratrici a tempo
determinato e per le
altre figure che hanno
validamente lavorato per
l’Ente, pur in
condizioni di
precarietà, e che oggi
risultano estromesse. |