Giulianova, 25.02.2012 -
Ed eccoci all’ultima
trovata della Giunta
Mastromauro: il
sondaggio deliberativo,
presentato come
“iniziativa senza
precedenti nella storia
amministrativa di
Giulianova, con la quale
gli organi politici
intendono conoscere e
attuare l’orientamento
dei cittadini in merito
ad un programma di
alienazioni al fine di
garantire il rispetto
dell'obiettivo
prefissato dal patto di
stabilità 2012”.
Se a questo linguaggio
oscuro e trionfalistico
aggiungiamo qualche
precisazione e qualche
riflessione i veri
intenti della Giunta
appariranno un po’ più
chiari.
Occorre, insomma,
un’opera di
smascheramento.
Gli amministratori
vogliono convincere i
cittadini che stanno
promuovendo la
partecipazione e che li
renderanno protagonisti
di chissà quale
mirabolante esperienza
nel poter scegliere cosa
vendere e cioè di quali
beni si dovrà privare la
città per fronteggiare
una grave crisi
finanziaria comunale di
cui poco si fa sapere
salvo che è si generata
sempre per colpe
attribuibili ad altri.
Obiettiamo, intanto, che
le modalità messe in
campo sono molto
opinabili come strumenti
di effettiva
partecipazione
democratica e lo sono
ancora di più se si
considera che esse si
calano in una realtà di
disinformazione:
l’opinione pubblica
giuliese, generalmente,
viene tenuta all’oscuro
dei fatti più
importanti.
Il sondaggio
deliberativo, in assenza
di una corretta e
completa informazione e
di un più ampio contesto
di democrazia
partecipativa, ha più
che altro il sapore
della propaganda
finalizzata a creare
l’illusione della
partecipazione e della
scelta.
Ma a sceglier cosa? I
cittadini devono
scegliere quale
penalizzazione vogliono
infliggersi senza sapere
perché devono farlo e
chi li ha messi nelle
condizioni di dover
subire penalizzazioni.
La verità, invece, è che
gli amministratori prima
hanno creato l’eccessivo
indebitamento del Comune
ed ora ricorrono ai
cittadini - facendogli
credere che contano
davvero - per farsi
indicare quali gioielli
di famiglia vendere: il
danno oltre la beffa.
Ma la cittadinanza
giuliese non merita più
di rispetto da parte
della classe dirigente?
Si abbia il coraggio di mettere a fuoco, invece, tutte le criticità
derivanti dalla pessima
gestione del Bilancio
comunale di cui da anni
è responsabile
l’amministrazione
comunale: dalle mancate
entrate spettanti alla
spesa eccessiva e a
volte ingiustificata;
dalle opere pubbliche
inutili o malfatte allo
sperpero di denaro
pubblico nella gestione
dei rifiuti e nei mille
rivoli della spesa
irrazionale e
clientelare. Solo dopo
la piena conoscenza di
tutto ciò, i cittadini
potrebbero indicare,
consapevolmente, le
strade per far quadrare
i conti.
Questa iniziativa del
sondaggio deliberativo
sembra più che altro una
scaltra e demagogica
mossa per crearsi gli
alibi prima delle
dolorose scelte che
l’amministrazione ha in
mente di far subire alla
città.
Se la Giunta volesse
veramente la
partecipazione dovrebbe,
innanzitutto, avere
pieno rispetto del
massimo consesso civico
eletto dai cittadini
giuliesi: il Consiglio
Comunale. In quella
sede, invece,
l’amministrazione tutto
fa tranne che concedere
ai consiglieri il tempo
sufficiente per
conoscere bene i punti
da discutere o ascoltare
le infinite proposte
costruttive che vengono
presentate. E poi chi
governa, se ha a cuore
la partecipazione
consapevole, dovrebbe
promuovere il Bilancio
Partecipato ed il
Bilancio Sociale
possibilmente con i
Consigli di Quartiere
funzionanti. Ma finora
in questa città gli
unici che l’hanno fatto
siamo stati noi del
Cittadino Governante in
una folta assemblea al
Kursaal qualche mese fa.
E lì, come in Consiglio,
abbiamo dimostrato che
per rimettere in
equilibrio il Bilancio
altre strade sono
possibili, non
penalizzanti per i
cittadini giuliesi.
Mentre
dell’amministrazione
ricordiamo solo che,
oltre un anno fa, dopo
roboanti annunci sulla
convocazione dei
cittadini per eleggere i
consigli di quartiere
tutto fu ritirato in
fretta e furia e rimesso
in naftalina. |