Direttore  Responsabile Ludovico RAIMONDI

Collaboratore Vincenzo RAIMONDI

www.giulianovailbelvedere.it, sede legale a Giulianova (Te), Viale dello Splendore 12/a
Redazione
Opinioni
WebCam
Meteo
I ricordi
Fotogallery
Link vari
Politica
  Cittadino Governante:  La variante al Prg non prevede una Giulianova vivibile
 

Giulianova 27 gennaio 2012 - Dopo tanto tempo si riparla di Variante. Data l’importanza dell’argomento Il Cittadino Governante propone questa riflessione.

L’urbanistica dovrebbe servire a far vivere meglio i cittadini, tutti, proprietari di terreni o di edifici e non. Urbanistica non significa semplicisticamente metri quadri da costruire o chilometri da asfaltare ma è l'arte di saper costruire la città pensando al benessere complessivo degli abitanti.

Per garantire la vivibilità dei luoghi urbani, i politici e gli urbanisti dovrebbero guidare la crescita di un territorio consentendo certamente di costruire, ma quello che serve, nei luoghi più indicati e dettando le linee di indirizzo per farlo bene.

Avere a cuore il Bene Comune nella gestione del territorio giuliese vuol dire garantire ai cittadini il diritto a una città vivibile e “sostenibilmente” operosa, che significa: innanzitutto consumare nuovo territorio solo quando è realmente necessario; poi verificare attentamente quanto del PRG vigente è stato attuato e quanti alloggi, quanti insediamenti produttivi e ricettivi sono ancora realizzabili; infine individuare correttamente il vero fabbisogno di ulteriori edifici residenziali, commerciali, ricettivi e produttivi.

Le conclusioni di tale studio, condotto in maniera seria e approfondita (come chiede la SUP per Giulianova), devono poi recepire i principi della buona urbanistica: prevedere spazi pubblici adeguati in termini di verde urbano, piazze, parchi, impianti sportivi di quartiere, strutture per la cultura e lo spettacolo, spazi per i servizi sociali (infanzia, giovani, anziani); mettere a disposizione dei cittadini opportunità abitative a costi accessibili (particolarmente per giovani e famiglie meno abbienti); salvaguardare le peculiari bellezze paesaggistiche e i beni culturali del nostro territorio; preservare dal dissesto idrogeologico le aree più a rischio; evitare le densità abitative eccessive; indirizzare verso la realizzazione di quartieri ecologici e la bioedilizia; prevedere le infrastrutture per la mobilità sicura e sostenibile evitando il traffico caotico. Tutto questo è ciò che sta, in genere, nei buoni Piani Regolatori.

A Giulianova, negli ultimi 14 anni si sono realizzati, col PRG del 1994, almeno 2500 nuovi alloggi ma l’incremento della popolazione è stato solo di poche centinaia di abitanti. Le possibilità edificatorie ancora inespresse del PRG vigente (in campo residenziale, turistico, commerciale e produttivo) rimangono ancora grandi, essendo stata prevista nel ‘94 l’urbanizzazione di circa 4 milioni e mezzo di mq. del territorio giuliese.

Ebbene, adducendo la motivazione di procedere a piccoli aggiustamenti per rispondere al bisogno di prima casa di piccoli proprietari (cosa di per sè condivisibile), con la Variante si prevede addirittura di urbanizzare un ulteriore milione di metri quadri di territorio. Infatti, si aggiungono oltre 3.000 alloggi ai circa 10.000 che ancora si possono costruire in base al PRG vigente; si incrementa di circa 500.000 mq (cinquanta ettari) la zona per gli insediamenti produttivi, quando 150.000 mq previsti nel Piano vigente, sono tuttora inutilizzati e circa 70.000 mq dell’ex SAIG saranno riutilizzati.

Se è così, e lo è, la motivazione addotta nel proporre la Variante è un pretesto per fare altro e purtroppo anche in luoghi decisamente inopportuni che sarebbero rovinati per sempre (come ormai l’edificazione consentita nell’area ex Migliori-Longari e nel Pioppeto dovrebbero insegnare).

Infatti si prevede di urbanizzare diffusamente la collina (a nord del Centro Storico quasi fino allo “scoperto”), estese aree di campagna e di ridurre fortemente la qualità insediativa nelle zone nord del Lido (E2) sia ad est che ad ovest della Statale Adriatica.

Ci troviamo di fronte a un notevole consumo di territorio naturale, agricolo e collinare per un’offerta di case, negozi e capannoni enormemente superiore ai bisogni veri. Si motiva tutto ciò col bisogno di casa dei Giuliesi. Ma come si fa ad ipotizzare l’arrivo di 20-25.000 nuovi abitanti, se negli ultimi 14 anni con tutto quello che si è costruito la popolazione giuliese è aumentata solamente di poco più di mille abitanti?

Paradossalmente, mentre tutte le città che hanno disseminato di cemento e asfalto il proprio territorio cercano di tornare indietro, a Giulianova è all’ordine del giorno l’obiettivo di andare in quella rovinosa direzione, dopo che i 40 anni trascorsi hanno fatto comprendere a tutti quanto sia importante l’urbanizzazione fatta civilmente, specie in una località balneare: chi farebbe costruire ora nel parco Franchi? Eppure oggi invece si prevede di costruire nell’area del “cannocchiale verde” del lungomare sud!

Chi non sa ormai che per garantire la qualità complessiva dei nuovi insediamenti urbani almeno la metà dell’area interessata va ceduta al pubblico per strade, marciapiedi, piste ciclabili, verde di quartiere, piazze, impianti sportivi, strutture per la cultura e per le attività sociali? Eppure nella Variante sono scomparse sia le norme che stabiliscono la cessione al Comune del 50% delle aree, sia quelle che prescrivono congrue quantità di verde urbano non frammentato!

Per il bene della nostra città urge un cambiamento prima che sia troppo tardi; ne parleremo con una nostra proposta.

Il Cittadino Governante per cambiare

Associazione di cultura Politica

 

 

 

 
 

  Testata giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della Stampa del tribunale di Teramo