Giulianova 27 gennaio 2012 -
Dopo tanto tempo si
riparla di Variante.
Data l’importanza
dell’argomento Il
Cittadino Governante
propone questa
riflessione.
L’urbanistica dovrebbe
servire a far vivere
meglio i cittadini,
tutti, proprietari di
terreni o di edifici e
non. Urbanistica non
significa
semplicisticamente metri
quadri da costruire o
chilometri da asfaltare
ma è l'arte di saper
costruire la città
pensando al benessere
complessivo degli
abitanti.
Per garantire la
vivibilità dei luoghi
urbani, i politici e gli
urbanisti dovrebbero
guidare la crescita di
un territorio
consentendo certamente
di costruire, ma quello
che serve, nei luoghi
più indicati e dettando
le linee di indirizzo
per farlo bene.
Avere a cuore il Bene
Comune nella gestione
del territorio giuliese
vuol dire garantire ai
cittadini il diritto a
una città vivibile e
“sostenibilmente”
operosa,
che significa:
innanzitutto consumare
nuovo territorio solo
quando è realmente
necessario; poi
verificare attentamente
quanto del PRG vigente è
stato attuato e quanti
alloggi, quanti
insediamenti produttivi
e ricettivi sono ancora
realizzabili; infine
individuare
correttamente il vero
fabbisogno di ulteriori
edifici residenziali,
commerciali, ricettivi e
produttivi.
Le conclusioni di tale
studio, condotto in
maniera seria e
approfondita (come
chiede la SUP per
Giulianova), devono poi
recepire i
principi della buona
urbanistica:
prevedere spazi pubblici
adeguati in termini di
verde urbano, piazze,
parchi, impianti
sportivi di quartiere,
strutture per la cultura
e lo spettacolo, spazi
per i servizi sociali
(infanzia, giovani,
anziani); mettere a
disposizione dei
cittadini opportunità
abitative a costi
accessibili
(particolarmente per
giovani e famiglie meno
abbienti); salvaguardare
le peculiari bellezze
paesaggistiche e i beni
culturali del nostro
territorio; preservare
dal dissesto
idrogeologico le aree
più a rischio; evitare
le densità abitative
eccessive; indirizzare
verso la realizzazione
di quartieri ecologici e
la bioedilizia;
prevedere le
infrastrutture per la
mobilità sicura e
sostenibile evitando il
traffico caotico. Tutto
questo è ciò che sta, in
genere, nei buoni Piani
Regolatori.
A Giulianova, negli
ultimi 14 anni si sono
realizzati, col PRG del
1994, almeno 2500 nuovi
alloggi ma l’incremento
della popolazione è
stato solo di poche
centinaia di abitanti.
Le possibilità
edificatorie ancora
inespresse del PRG
vigente (in campo
residenziale, turistico,
commerciale e
produttivo) rimangono
ancora grandi, essendo
stata prevista nel ‘94
l’urbanizzazione di
circa 4 milioni e mezzo
di mq. del territorio
giuliese.
Ebbene,
adducendo la motivazione
di procedere a piccoli
aggiustamenti per
rispondere al bisogno di
prima casa di piccoli
proprietari (cosa di per
sè condivisibile), con
la Variante si prevede
addirittura di
urbanizzare un ulteriore
milione di metri quadri
di territorio.
Infatti, si aggiungono
oltre 3.000 alloggi ai
circa 10.000 che ancora
si possono costruire in
base al PRG vigente; si
incrementa di circa
500.000 mq (cinquanta
ettari) la zona per gli
insediamenti produttivi,
quando 150.000 mq
previsti nel Piano
vigente, sono tuttora
inutilizzati e circa
70.000 mq dell’ex SAIG
saranno riutilizzati.
Se è così, e lo è, la
motivazione addotta nel
proporre la Variante è
un pretesto per fare
altro e purtroppo anche
in luoghi decisamente
inopportuni che
sarebbero rovinati per
sempre (come ormai
l’edificazione
consentita nell’area ex
Migliori-Longari e nel
Pioppeto dovrebbero
insegnare).
Infatti
si prevede di
urbanizzare diffusamente
la collina (a nord del
Centro Storico quasi
fino allo “scoperto”),
estese aree di campagna
e di ridurre fortemente
la qualità insediativa
nelle zone nord del Lido
(E2) sia ad est che ad
ovest della Statale
Adriatica.
Ci troviamo di fronte a
un notevole consumo di
territorio naturale,
agricolo e collinare per
un’offerta di case,
negozi e capannoni
enormemente superiore ai
bisogni veri. Si motiva
tutto ciò col bisogno di
casa dei Giuliesi.
Ma come si fa ad
ipotizzare l’arrivo di
20-25.000 nuovi
abitanti, se negli
ultimi 14 anni con tutto
quello che si è
costruito la popolazione
giuliese è aumentata
solamente di poco più di
mille abitanti?
Paradossalmente, mentre
tutte le città che hanno
disseminato di cemento e
asfalto il proprio
territorio cercano di
tornare indietro, a
Giulianova è all’ordine
del giorno l’obiettivo
di andare in quella
rovinosa direzione, dopo
che i 40 anni trascorsi
hanno fatto comprendere
a tutti quanto sia
importante
l’urbanizzazione fatta
civilmente, specie in
una località balneare:
chi farebbe costruire
ora nel parco Franchi?
Eppure oggi invece si
prevede di costruire
nell’area del
“cannocchiale verde” del
lungomare sud!
Chi non
sa ormai che per
garantire la qualità
complessiva dei nuovi
insediamenti urbani
almeno la metà dell’area
interessata va ceduta al
pubblico per strade,
marciapiedi, piste
ciclabili, verde di
quartiere, piazze,
impianti sportivi,
strutture per la cultura
e per le attività
sociali? Eppure nella
Variante sono scomparse
sia le norme che
stabiliscono la cessione
al Comune del 50% delle
aree, sia quelle che
prescrivono congrue
quantità di verde urbano
non frammentato!
Per il bene della nostra
città urge un
cambiamento prima che
sia troppo tardi; ne
parleremo con una nostra
proposta. |