Giulianova,
7.02.2012 -
“Sciogliere il Bacino
Imbrifero Montano? A
parte le opposizioni di
Giulianova, Mosciano e
Bellante, e 3 sindaci
sui 26 che fanno parte
del B.I.M. del
Vomano-Tordino, mi
sembra che la questione
non sia fra quelle che,
escluse talune prese di
posizioni di sapore
propagandistico,
rivestano caratteri di
centralità. E una
ragione c'è, ma non è
certo quella di
mantenere in vita un
inutile carrozzone
dispensatore di
privilegi e prebende”.
Queste le dichiarazioni
del sindaco Francesco
Mastromauro
sull'ipotesi di
scioglimento dei B.I.M.,
i Bacini Imbriferi
Montani istituiti con la
legge 959 del 27
dicembre 1953 per
amministrare, secondo
quanto previsto dalla
stessa legge, il fondo
comune costituito dai
sovraccanoni annui
dovuti dai concessionari
di grandi derivazioni
d’acqua per produzione
di forza motrice
presenti all’interno del
perimetro del Bacino,
impiegandolo per il
progresso economico e
sociale delle
popolazioni residenti
nel perimetro dei Comuni
consorziati.
“Suonerà strano”,
afferma il sindaco, “ma
è indicativo che lo
stesso legislatore, nel
2010, in relazione al
coordinamento della
finanza pubblica e con
lo scopo di contenere la
spesa pubblica, abbia
previsto la soppressione
dei consorzi di funzioni
tra gli enti locali
escludendo unicamente i
Bacini Imbriferi
Montani. Insomma, non
erano considerati enti
inutili, nonostante sin
dal 2009 alcuni
parlamentari ne avessero
proposto lo
scioglimento. Certo,
oggi è difficile, e lo
comprendo benissimo”,
continua Mastromauro,
“sostenere che non tutti
gli enti sono inutili.
Viviamo tempi difficili,
e come sindaco so
perfettamente che far
quadrare i conti è
veramente arduo. Bisogna
risparmiare su tutto, e
raschiare il fondo del
bidone. Ma non per
questo è giustificato
buttare tutto a mare. Il
B.I.M. Vomano-Tordino
stipendia 6 dipendenti,
dei quali 3 a tempo
indeterminato, e forse
non è noto che sia il
presidente che gli
assessori al B.I.M.
attualmente non
percepiscono un euro per
l'incarico. I
consiglieri hanno invece
un gettone di 10 euro a
seduta, considerando che
nel corso dell'anno di
sedute se ne fanno 2 o
3. Costi della politica?
Non direi, perché quei
costi gravano solo per
il 4,7% sul bilancio,e
la struttura assorbe il
19,70% del bilancio.
Molto, molto meno della
maggior parte degli enti
pubblici. Per contro il
B.I.M. - aggiunge
Mastromauro -
partecipa all'esercizio
delle funzioni regionali
in materia di difesa del
suolo e consente,
soprattutto ai piccoli
comuni, di realizzare
importanti opere di
carattere sociale, come
scuole, ostelli e
strade, gestendone in
alcuni casi le procedure
con alleggerimento dei
carichi di lavoro dei
Comuni. La stessa
Giulianova”, dice
ancora il primo
cittadino, “ha potuto
contare sul
finanziamento del BIM,
circa 35.000 euro, per i
lavori di rifacimento
del manto d'asfalto di
Traversa Mari e
di via Paduni,
realizzati nel settembre
dello scorso anno, ma
anche per il sistema di
illuminazione di via per
Mosciano. Il B.I.M.,
inoltre, e sempre per
rimanere a Giulianova, è
componente e quindi
cofinanziatore dell'Ente
Porto, ciò che permesso,
tra gli altri, la
riapertura del
distributore del
carburante del porto.
Ha poi sponsorizzato
eventi cittadini
importanti, dal
Festival Internazionale
delle Bande Musicali a
Giulia Eventi al Presepe
Vivente. Senza poi
dire – conclude
Mastromauro - che
proprio grazie alla
forza che un consorzio
di comuni può avere, è
possibile contrastare le
pretese delle società
concessionarie che
vogliono pagare meno pur
sfruttando i beni comuni
del nostro territorio,
soprattutto di quello
montano. Io credo che il
fine per cui siano stati
costituiti i B.I.M.
rimangano giusti.
Quindi, piuttosto che
scioglierli,
bisognerebbe semmai
snellirli, magari
riducendo ancor più il
numero dei
rappresentanti, anche
se, va detto, già nel
2008 vi fu una
sforbiciata al numero
degli assessori. Una
ultima notazione: in
caso di scioglimento del
B.I.M. Giulianova
introiterebbe appena
24.203,22 euro,
fermo restando che il
nostro Comune,
attualmente, percepisce
grazie al B.I.M.
12.205,74 euro ogni anno”. |