Giulianova, 25.5.2012 -
Il velo dell’ipocrisia è
stato strappato.
Il gioco di tutti quelli
che da tempo lavoravano
nell’oscurità e
nell’ombra per far
cadere la Giunta
Mastromauro è finalmente
venuto allo scoperto. Le
prime avvisaglie con le
trappole poste con la
lottizzazione delle
Palme, con la mai
chiarita proposta di
ritiro del punto all’Odg.
Era tutto pronto. Ma
non erano le Idi di
Marzo. Poi i continui
feroci attacchi dei
nostri inquisitori su
ogni questione. Tutto
sbagliato, mai una cosa
giusta! Denunce alla
magistratura, alla Corte
dei Conti e chi più ne
ha più ne metta, manca
solo la richiesta al
Presidente della
Repubblica di richiesta
di scioglimento del
Consiglio per
infiltrazione mafiosa.
Gli alberi di Natale del
PDl. Il passaggio tra le
file della opposizione
di alcuni ex consiglieri
Pd illuminati
improvvisamente sulla
via di Damasco dal fatto
di essere questo un
partito di pazzi
estremisti e loro i
paladini del
moderatismo. Le
dimissioni
dell’assessore Mastrilli
quale cacio sui
maccheroni, tanto che
al suo arrivo in
Consiglio Comunale
convocato per discutere
delle dimissioni sue
dimissioni, egli
stesso, viene salutato
calorosamente e
felicitato da tutte le
opposizioni nessuno
escluso e lui risponde
altrettanto
calorosamente. Tutto è
fatto. Tutto è pronto,
persino la richiesta di
sfiducia al sindaco (che
non può essere votata
perché non c’è uno
specifico punto). La
maggioranza di
Mastromauro non esiste
più, non resta che
infilzare il pollo.
Improvvisamente il Colpo
di scena.
Giancarlo Cameli
annuncia il suo ingresso
nell’UDC e di fatto il
suo ingresso nella
maggioranza consiliare.
Il dramma si compie.
Apriti cielo. Le
opposizioni si ritrovano
senza argomenti, armi
spuntate in mano, tutte
i loro argomenti
improvvisamente
svaniscono come nebbia
al sole. Perdono le
staffe. Insulti ed
epiteti irripetibili a
Giancarlo Cameli e alla
figlia assessore Nausica
(a loro esprimiamo tutta
la solidarietà e la
stima del Partito
Democratico).
Quello che è
inconcepibile è il fatto
che a tutti coloro che
vanno via del Pd e dalla
maggioranza ponti d’oro.
A Giancarlo Cameli che
liberamente decide di
aderire ad un partito
politico, a Mimì Di
Carlo e Roberto
Ciccocelli che invece
guardano ai bisogni
della Città e della
collettività insulti e
contumelie.
Ora il gioco è finito,
il velo è stato
strappato.
A queste opposizioni
astiose e livorose in
questo grave momento di
crisi che attraversa il
paese, diciamo di
smetterla con le
camarille oltretutto
pure scoperte e da ora
in poi di essere più
attenti ai reali bisogni
dei cittadini e della
gente.
Noi pensiamo a questo.
Il voto di qualche
giorno fa ci ha dato
ampiamente ragione.
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