Giulianova, 19.4.2012 -
Con una fragorosa eco di
piatti rotti, anche
l'assessore Mastrilli ha
abbandonato , in un
colpo solo, il sindaco,
la sua variegata
maggioranza ed il
Partito Democratico,
chiamandosi fuori dal
disastro amministrativo
che incombe su
Giulianova.
Poco più di metà mandato
è stata sufficiente a
disintegrare una
maggioranza la cui
compattezza è durata
talmente poco da
obbligare il sindaco a
dedicare più tempo ad
inutili tentativi di
rimetterne insieme i
cocci, piuttosto che
nella realizzazione del
programma
amministrativo. Tanta la
difficoltà di rimanere a
galla che neppure di
fronte alla “latitanza”
dell'assessore Mastrilli
(di cui solo oggi si
parla) Mastromauro ha
avuto il coraggio di
sostituirlo: dove è
finito il decisionismo
usato quando si trattò
di cacciare Margherita
Trifoni
dall'urbanistica?
Come sono lontani i
tempi in cui, in
chiusura di campagna
elettorale, Mastromauro
ostentava sicurezza,
dicendosi certo che,
sottratta ai “lacci e
lacciuoli” della
sinistra radicale la sua
coalizione avrebbe
amministrato senza
incertezze per l'intero
mandato! Di quella
“invincibile armata”
rimane oggi soltanto un
pallido ricordo,
offuscato dal
vivacchiare della
maggioranza più
sconclusionata che abbia
mai avuto la ventura di
amministrare Giulianova.
Imbottita di “ex-tutto”
(ex sindaci, ex
vicesindaci, ex
potenziali candidati
sindaco di altre
coalizioni) e ormai in
difficoltà anche solo
per garantire il numero
legale nelle sedute
consiliari,
l'amministrazione
Mastromauro ha ormai
completamente perso la
bussola, navigando a
vista in un mare di
illusioni sempre più
distaccato dalla realtà:
che il fantasmagorico
programma “Giulianova
2020” sia stato in buona
parte realizzato è cosa
che alberga solo nei
sogni del sindaco e dei
suoi ormai radi
fedelissimi, sempre più
soli a difesa del loro
personale fortino.
Che qualcuno,
pietosamente, stacchi la
spina! |