GIULIANOVA,
21.11.2012 -
Questo è un avvenimento che merita di essere
raccontato!
Gli studenti dell’Istituto “I.I.S.
Crocetti-Cerulli” nei giorni 21-22-23 novembre,
hanno organizzato una forma di protesta
denominata “cogestione”. Durante la mattinata
svolgono attività alternative alla normale
didattica, insieme e accanto ai loro professori.
Il messaggio è chiaro:
- “Non vogliamo una scuola che parli di cifre
e bilanci ma che ci insegni le cose che ci
serviranno ad affrontare la vita nel migliore
dei modi” con queste parole i rappresentanti
d’Istituto Michele Varletta e Artur Taykov
esprimono il senso di una “occupazione pacifica”
dei locali della scuola.
- “Vogliamo che il livello di qualità
dell’insegnamento, dell’approfondimento, delle
esperienze lavorative sia migliore o che almeno
in tempo di crisi economica sia accettabile. Non
possiamo assistere ad una ristrutturazione
aziendale perché l’istruzione è un argomento
dove “non si tratta”! Le condizioni lavorative
dei docenti sono anche affar nostro perché anche
dal loro insegnamento dipenderà la nostra
realizzazione e il nostro futuro. Vogliamo che
essi diventino l’unico elemento su cui un
governo deve scommettere“
- Migliore qualità nella didattica, eccellenti
risultati di apprendimento. Cambiare nome alle
cose se non si cambia la mentalità e la sostanza
non serve proprio a nulla.
Una sperimentazione, quella della cogestione,
che commuove davvero!
Gli studenti si sono dati delle regole
comportamentali per evitare qualsiasi disordine,
è stato divulgato sul sito della scuola un
calendario di attività alternative previste. Si
tratta di lezioni tenute dagli stessi docenti su
temi di attualità, proiezioni di film su episodi
di cronaca, corsi di fotografia, corsi di storia
dell’Hip hop, corsi di ballo latino americano
impartite dai ragazzi e persino il corso di
lingua è stato preso d’assalto.
La morale è che i giovani sono disposti a
lottare per i loro diritti, occorre mostrargli
come farlo in maniera costruttiva.
La protesta dilaga in molte scuole italiane e il
24 novembre è prevista una giornata di sciopero.
Il movente è la Legge sull’autogoverno delle
scuole meglio nota come Decreto Aprea in
discussione alla Camera. Il contenuto disegna
una scuola del futuro, più tecnica che didattica
dove la parola “abrogazione” è troppo ricorrente
per dare l’idea che si voglia costruire qualcosa
di buono. Si sostituiscono gli organi di governo
della scuola con organismi nuovi dove sono
presenti i privati come il Consiglio
dell’Autonomia al posto del Consiglio d’Istituto
e il Consiglio dei docenti che vede subordinata
la propria attività al Consiglio dell’Autonomia.
Il nucleo di valutazione in accordo con
l’Invalsi poi darà i voti all’attività della
scuola. Si tratta di una ristrutturazione
aziendalistica che emargina, se mai non fosse
abbastanza, la finalità didattica, educativa,
formativa ed etica della scuola e svilisce il
valore del capitale umano. |