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Sert: Presentazione del Workshop “Dalla parte degli Ultimi”a Giulianova il 20 aprile

Giulianova, 18 aprile 2012 - Nella provincia di Teramo, due anni fa, alcuni operatori che agiscono da molto tempo nel campo del disagio e della marginalità sociale, hanno deciso di iniziare un percorso di conoscenza, di approfondimento e di ricerca proteso all’obiettivo di rafforzare le performances dei singoli attraverso la migliore interazione e collaborazione tra di loro. L’assunto banale ma assolutamente vero da cui si partiva era quello derivante dalla consapevolezza che “l’unione fa la forza”. Questa semplicissima intuizione ha portato questi operatori, appartenenti al Pubblico ed al Privato Sociale, ad intraprendere un percorso comune che ha coinvolto progressivamente un numero sempre più ampio di soggetti che sono diventati protagonisti dello stesso.

Si sono attivati cinque laboratori tematici all’interno dei quali sono stati analizzati tutti gli aspetti che caratterizzano il vasto arcipelago delle marginalità e dei disagi socio-culturali nel nostro territorio. I laboratori, che hanno visto la partecipazione di diverse decine di soggetti di variegata provenienza, hanno affrontato le tematiche relative a:

  • Minori ed adolescenti;

  • Anziani e non autosufficienti;

  • Extracomunitari, rom e detenuti;

  • Malati psichiatrici;

  • Soggetti affetti da dipendenze patologiche.

Si è subito compreso che il percorso che si stava iniziando sarebbe stato lungo e complesso ma si è condivisa la intuizione che esso fosse, oggi più che mai, ineludibile e pertanto necessario. In una fase di così grave crisi delle risorse umane e materiali dedicate ai bisogni dei soggetti più fragili, l’unica strategia valida è risultata essere quella della RETE TERRITORIALE.

Si è posta, da subito, l’esigenza di individuare gli obiettivi strategici di questo percorso e, inoltre, di dotare lo stesso (percorso) di un governo che fosse in grado di monitorare i processi, di valutarne gli esiti e di pianificare le fasi successive

Questa seconda esigenza si è felicemente tradotta nella spontanea costituzione di una “cabina di regia” nella quale sono convenuti tutti quei soggetti che hanno chiaramente dimostrato di credere fermamente nella centralità strategica del progetto costitutivo della Rete Territoriale.

Gli obiettivi prioritari che la Cabina di Regia ha individuato per sostanziare questo complesso ed ambizioso percorso sono i seguenti:

·         Mobilitare e coinvolgere tutte le risorse vive del nostro territorio;

·         Attivare laboratori tematici permanenti in grado di approfondire l’analisi dei problemi e, soprattutto, di ricercare sintesi condivise sempre più avanzate;

·         Attivare nuovi protocolli, formali ed informali, linee guida e semplici raccomandazioni che siano in grado di dare fluidità, efficacia ed efficienza ai percorsi di risposta ai bisogni della gente;

·         Coronare questo processo complesso e laborioso attraverso la definizione della “CARTA DEI SERVIZI DELLA RETE TERRITORIALE” inteso come strumento virtuoso capace di offrire al cittadino della nostra realtà territoriale un vademecum comprensibile e trasparente, ma anche una mappa chiara e capillare di tutti i percorsi e di tutte le tappe istituzionali e non che la persona portatrice di un bisogno “primario” possa utilizzare per trovare le giuste risposte allo stesso.

Abbiamo quindi deciso di promuovere questo workshop – di cui si allega il programma -  che vuole essere un proseguimento dei laboratori tematici della nostra Rete Territoriale che oggi si incontra e si confronta con le esperienze più antiche e più significative che sono state prodotte all’interno del Sistema Italia.

L’articolazione dei lavori è divisa in tre sessioni: nella prima, dopo la presente introduzione, vengono riportate quattro esperienze “di eccellenza” che caratterizzano altrettante reti territoriali; l’esperienza del Gruppo Abele di don Luigi Ciotti; l’esperienza della Comunità di Sant’Egidio del prof. Andrea Riccardi -invitato a partecipare personalmente-; l’esperienza del Dipartimento di salute mentale di Trieste, iniziata dal grande Franco Basaglia e l’esperienza, anch’essa assai peculiare, del Dipartimento di salute mentale di Trento.

Nella seconda sessione vengono sinteticamente riportati alcuni elementi rappresentativi dei cinque laboratori tematici nei quali si è andato ad articolare il lavoro di approfondimento dei soggetti costituenti la nostra Rete Provinciale. I rapporteur partiranno dalla loro specifica esperienza per esaltarne gli aspetti che vanno a caratterizzare la fitta trama di collaborazioni e di interazioni che si sta realizzando tra i soggetti protagonisti di questo percorso.

Nella terza sessione la tavola rotonda è dedicata all’approfondimento di un tema basilare che oggi condiziona tutti gli ambiti tecnico-organizzativi e politico-culturali: il processo di globalizzazione.

 

Il livello di “contaminazione” e di “stimolo” che potrà scaturire da questi tre momenti, che sono chiaramente legati da un evidente trait-d’union,  rappresenta la scommessa che la Cabina di Regia ha voluto giocare con questa giornata di lavoro e di approfondimento comune.

Il workshop odierno vuole essere una tappa, importantissima e decisiva, ma pur sempre una semplice tappa, all’interno di un percorso lungo e complesso, iniziato due anni fa, che ci dovrà portare inesorabilmente alla costruzione della RETE DEI SERVIZI TERRITORIALI DELLA PROVINCIA DI TERAMO. La nostra ambiziosa scommessa, sostenuta da una vivissima mission, potrebbe portarci a ricercare una virtuosa ed auspicabile contaminazione delle realtà delle altre province abruzzesi, consapevoli che l’ampliamento del progetto su scala regionale potrebbe dare allo stesso un impulso ed una forza incredibilmente significativa.

 

Cesare Di Carlo

Coordinatore della Cabina di Regia della Rete Territoriale

Direttore del Sert di Giulianova-Atri

 
 
 
 
 
 

 

 

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