Giulianova, 6.4.2012 -
Dall'Associazione di
cultura politica "Cittadino
Governante", riceviamo e
pubblichiamo:
Il consiglio comunale
che si è tenuto al
Kursaal il 27 marzo, mal
preparato e mal gestito,
è stato per buona parte
un’occasione mancata per
tutelare meglio la
nostra città in campo
sanitario. Giulianova
avrebbe avuto maggiore
forza contrattuale nei
confronti della Regione
e del manager della ASL
se tutti i consiglieri,
di maggioranza e di
opposizione, avessero
definito in precedenza
una piattaforma unitaria
di richieste ben
argomentate. Purtroppo,
però, la commissione
consiliare della sanità
non si riunisce da circa
un anno ed invano è
stato richiesto da Il
Cittadino Governante in
occasione della stesura
dell’Atto aziendale da
parte del prof. Varrassi.
Sarebbe stato più
logico, inoltre, che il
manager della ASL e il
sub-commissario
regionale Baraldi
dicessero cosa
prevedevano per
Giulianova e che poi i
consiglieri
replicassero, lasciando
al governatore Chiodi le
conclusioni. Il
presidente del consiglio
comunale sembrava aver
recepito, seppur in
extremis, questa nostra
proposta e invece i
consiglieri hanno dovuto
parlare prima, al buio e
senza possibilità di
replica!
Come si può valutare,
comunque, questo
ennesimo consiglio
sull’ospedale?
Un po’ è stato la solita
passerella, un po’ ha
aiutato a capire le
intenzioni di chi
governa,
complessivamente è stato
poco produttivo.
Occasioni così
importanti non
andrebbero sciupate,
specie se le si è
inseguite a lungo.
Significativa, comunque,
la diagnosi impietosa,
critica anche nei
confronti della sua
parte politica, che il
governatore Chiodi ha
fatto del disastro
finanziario a cui è
stata condotta la sanità
abruzzese tra il 2000 ed
il 2008 dai governi
regionali sia di
centro-destra che di
centro-sinistra quando
il debito nella sanità,
in Abruzzo, è passato da
543 milioni a 2 miliardi
e 492 milioni a causa
dello sperpero e, pare,
di sanitopoli. Per
questo la regione
Abruzzo è stata
commissariata dal
governo nazionale e i
cittadini abruzzesi
stanno pagando da tre
anni sulla loro pelle le
conseguenze dei drastici
rimedi per rientrare nei
conti. Bisogna però
per il futuro cercare,
responsabilmente, le
strade che diano
all’Abruzzo una sanità
di qualità, sia
ospedaliera che
territoriale, a costi
sostenibili,
razionalmente
distribuita, con
strutture facilmente
raggiungibili, da ogni
angolo della regione.
Questo vuol dire che i
35 ospedali abruzzesi
(veramente troppi per un
milione 350.000
abitanti stando ai
criteri razionali e alle
leggi sanitarie) vanno
ridotti al fine di
liberare le risorse per
realizzare una rete
ospedaliera di grande
qualità in grado di
fronteggiare bene
qualsiasi patologia
tanto da evitare anche
la migrazione verso
altre regioni con
riduzione dei costi
della mobilità passiva.
Per contrastare la
suddetta mobilità
passiva oltre che sulla
qualità dei servizi
ospedalieri occorre
puntare sulle ubicazioni
strategiche dei presidi
sul territorio regionale
e a noi sembra che la
posizione e i
collegamenti stradali,
autostradali e
ferroviari dovrebbero
far preferire Giulianova
sia ad Atri che a
Sant’Omero. Nel
consiglio la d.ssa
Baraldi ha detto
chiaramente che in tale
rete Giulianova deve
essere sede di un
ospedale di media
complessità, uno dei due
per acuti della
provincia e deve avere
tutte le specialità di
base con dirigenti di II
livello. Bene ma allora
il prof. Varrassi deve
essere conseguente e
nell’Atto aziendale,
piuttosto che puntare su
Sant’Omero, deve
concentrarsi di più
sull’ospedale di
Giulianova riaprendo
il punto nascita
(Ginecologia, Ostetricia
e Neonatologia) –
non è possibile che in
sulla costa, dove c’è
grande movimento
turistico estivo, tra
S.Benedetto e Pescara
non si possa nascere! -,
potenziando il Pronto
Soccorso e dotandolo di
Astanteria, rendendo
pienamente autonoma e
autosufficiente
l’Ortopedia,
realizzando a Giulianova
un servizio di
Riabilitazione di grande
qualità e
confermando,
naturalmente, tutti gli
altri reparti e servizi
esistenti. E su questa
strada dovrebbe
incoraggiarlo il
governatore Chiodi per
dimostrarsi coerente con
le giuste valutazioni
espresse sulle
fallimentari gestioni in
materia sanitaria dei
governi regionali che
l’hanno preceduto e per
sottrarsi alla critica
di essere più sensibile
alle sollecitazioni dei
comuni amministrati dal
centro-destra che alle
scelte razionali e
responsabili. Bene per
quanto riguarda gli
impegni annunciati e
cioè che il Centro di
Fisiopatologia della
nutrizione non solo
continuerà la propria
attività ma sarà
potenziato, l’arrivo di
una nuova TAC,
l’installazione di una
RM per tutti gli
organi (da noi
chiesta per primi da
tempo), un nuovo
ecocolordoppler,
l’apertura della RSA,
l’organizzazione delle
UCCP per la medicina
generale sul territorio,
l’arrivo di nuovo
personale medico e
paramedico a partire dai
concorsi per i numerosi
primari mancanti.
Confidiamo nel fatto che
tali impegni si
concretizzeranno in
breve, sperando che non
vi siano ritardi a causa
del milione di euro
speso per la
realizzazione delle
camere a pagamento che
non era certamente la
cosa più urgente fra le
tante previste e
disattese, che i
cittadini aspettano da
tempo. Dissentiamo,
infine, sulla
riproposizione del nuovo
ospedale, per quanto
fatta in maniera molto
più sfumata rispetto a
due anni fa e di molto
rinviato nel tempo: le
risorse non ci sono con
certezza e, soprattutto,
ci sembra fuori luogo,
con la crisi finanziaria
in atto nel paese,
pensare di spendere
almeno 70 milioni di
euro, quando su quello
esistente sono stati
finora impiegati
centinaia di migliaia di
euro, se non milioni,
per la ristrutturazione
di varie parti e per
l’allestimento di nuove
sale operatorie. Sarebbe
più saggio completare
la ristrutturazione e la
messa a norma
dell’ospedale esistente
e nel contempo riempirlo
rapidamente di quei
contenuti (reparti,
personale, attrezzature)
sopradetti. |