Giulianova,
1.8.2012 -
La chiusura
dell'ufficio amministrativo del Servizio veterinario
igiene degli alimenti di origine animale, ubicato nel
complesso del Mercato Ittico, con obbligato e
conseguenziale riferimento allo sportello di contrada
Casalena a Teramo, ha spinto il sindaco Francesco
Mastromauro a chiedersi se si tratti di un
provvedimento temporaneo o non preluda invece alla
soppressione del servizio a Giulianova.
“Questa chiusura,
giunta forse non casualmente con il caldo estivo”,
dichiara il sindaco, “è assai singolare tenuto conto
che si tratta di un ufficio importante, riferimento
imprescindibile per la costa e la Val Vibrata, e
peraltro a costi zero per la ASL essendo ospitato in
locali messi a disposizione dal Comune e dall'Autorità
marittima. Il risultato – prosegue Mastromauro
- è il forte
disagio di chi deve andare a Teramo sobbarcandosi
peraltro lunghe file. Ma oltre a ciò, che certo non
depone a favore di una scelta ragionevole e coerente ai
criteri di efficienza ed efficacia, rimane l'inquietante
interrogativo, che è questo: si profila un altro scippo,
l'ennesimo, a danno di Giulianova? Il dubbio non è
temerario tenuto conto delle tante rassicurazioni
ricevute e puntualmente sconfessate: dalla realizzazione
del nuovo ospedale, oggetto di una promessa pubblica e
formale ma di cui si sono perse le tracce, al
Centro di Riferimento Regionale di
Fisiopatologia della Nutrizione, che è stato
letteralmente azzoppato, solo per fare due esempi tra i
tanti. Ma ad alzare la voce denunciando questa neppure
più tanto strisciante strategia di depotenziamento ai
danni della sanità giuliese, che coinvolge però un
bacino molto più ampio, sono pochi, cioè il
sottoscritto, la maggioranza, il Comitato per la
salvezza dell'ospedale con il consigliere Roberto
Ciccocelli e qualche attento giornalista. E mentre
qualche politico di rango preferisce schierarsi a favore
di Atri infischiandosene di Giulianova, che pure
dovrebbe essere il suo riferimento almeno elettorale”,
conclude il primo cittadino, “i
rappresentanti locali del PdL, quando non balbettano
poche, tristi e imbarazzate dichiarazioni, fanno come le
classiche tre scimmiette: non vedono, non sentono, non
parlano”. |