GIULIANOVA,
29.7.2015 -
Dall'Associazione di Cultura
Politica "Il Cittadino Governante" riceviamo e pubblichiamo:
Ennesimo
passaggio in consiglio comunale del Contratto di
Quartiere dell’Annunziata avviato dal
centro-destra di Cameli nel 1998 e approvato poi
nel 2000 anche dall’opposizione di
centro-sinistra capeggiata da Mastromauro: sono
occorsi, per il momento, ben diciassette anni!
E nel
frattempo tanto altro cemento si è aggiunto
nell’ambito della 167 e tanto altro se ne
aggiungerà grazie all’utilizzo maldestro di una
legge che serviva per riqualificare i quartieri
degradati ma che qui a Giulianova ha avuto una
traduzione amministrativa paradossale e
sconcertante: hanno ritenuto di “riqualificare”
un quartiere criticato per l’eccesso di
costruzioni con altro cemento e asfalto e hanno
deciso di “regalare” 1000 mq. di verde pubblico
per far realizzare un parcheggio privato nel
cuore del parco!
Esageriamo?
Ci pare di no, basta leggere qualche stralcio
del parere della Soprintendenza per i Beni
architettonici e paesaggistici per l’Abruzzo:
“Prendendo
atto dell'ormai avanzato iter amministrativo
percorso sino ad oggi dal comune di Giulianova
per la Variante relativa al "Contratto di
quartiere”, nel quale questo Ufficio non è stato
coinvolto se non in quest'ultima fase, si
esprimono forti dubbi sul fatto che un'area
dalle forti valenze paesaggistiche ed ambientali
come quella in esame, tutelata dal D.Lgs.
42/2004, ed in origine ricompresa interamente
dal Piano Regionale Paesistico (P.R.P.) possa
essere migliorata dal punto di vista
paesaggistico con nuovi quartieri ricettivi o
residenziali.”
Ed
ancora: “Ad ogni modo, pur non condividendo
le scelte di base dell'intera pianificazione
che, nella definizione dei lotti, non ha tenuto
conto dell'assetto paesaggistico dell'intorno…”.
Inoltre: “La
realizzazione dei singoli edifici (con il
contenimento dell'altezza massima dei nuovi
edifici a 2 piani fuori terra) in ogni caso
dovrà essere sottoposta alla preventiva
autorizzazione di questa Soprintendenza, che si
riserva di valutare altresì la congruenza
delle scelte tipologiche ed architettoniche in
relazione al contesto paesaggistico
circostante”.
E poi: “è
opportuno, al fine di tutelare le notevoli
valenze paesaggistiche ancora espresse dal
territorio in esame, ripristinare il vincolo A1
del Piano Regionale Paesistico, cioè della
conservazione integrale, in tutte le zone a nord
e a sud di Via dei Pioppi e nella zona ad est di
Via dei Cedri”
Infine: “Si
auspica una sistemazione maggiormente consona al
carattere paesaggistico ed ambientale del
grande parcheggio tra il Comparto ''A"(altra
edificazione da realizzare ndr) e la curva
di via Pioppi in ogni caso ricadente nel
P.R.P.”
Siccome è
imbarazzante operare in aperta contraddizione
con i principi che tutelano il paesaggio e
l’ambiente si preferisce non parlarne. Ma è
importante che i cittadini sappiano, anche
perché potrebbero comprendere un po’di più cosa
è veramente successo in Consiglio Regionale dove
evidentemente l’idea di smetterla col consumo di
suolo, con le cementificazioni e con la
penalizzazione degli spazi pubblici comincia far
capolino.
A
Giulianova, invece, dove gli amministratori
hanno fatto di tutto per uscire dalla Riserva
Naturale del Borsacchio - un atto oggettivamente
autolesionistico da parte di chi governa una
città dedita al turismo - raccontano sempre le
cose a metà e poi si strappano le vesti
prendendosela con gli altri quando gli iter
delle balzane idee degli amministratori trovano
degli intoppi.
È vero che
i cittadini, quando hanno scoperto che il
Contratto di Quartiere - che avrebbe dovuto
riqualificare - prevedeva anche la
cementificazione di una porzione del parco già
esistente, hanno protestato e poi hanno
accettato il male minore di veder spostato un
po’ più a sud l’insediamento di altre 5
palazzine per un totale di circa 30 appartamenti
di 70 mq. Ma va rimarcato che il peccato
originale risiede nelle scelte della Giunta
Cameli 2 nel 2000, scelte appoggiate da
Mastromauro che all’epoca era capogruppo dei DS
(non a caso nel 2014 è nata la Giunta
Mastromauro-Cameli dopo la finta
contrapposizione del 2009).
Contro
quell’impostazione del Contratto di Quartiere il
nostro consigliere Franco Arboretti - artefice
con l’amministrazione comunale del 1995 della
progettazione e del finanziamento del parco
dell’Annunziata - si battè già nel 1998 insieme
agli altri consiglieri di opposizione
dell’epoca, ma nel tempo è rimasto uno dei pochi
a mantenere coerentemente le posizioni di una
visione riconosciuta anche dalla Sovrintendenza
come lungimirante e che ora è espressa da tutto
Il Cittadino Governante.
Ci
chiediamo a cosa servano le leggi, i codici e i
piani volti alla tutela dell’ambiente, del
paesaggio e alla creazione della vivibilità se
poi vengono variati in continuazione per
accontentare ora l’uno, ora l’altro a scapito
degli interessi generali e dei beni comuni?
Costruttivamente, per seguire seriamente le
indicazioni della Soprintendenza e per riparare
in parte ai danni finora prodotti, proponiamo
che almeno:
1. Venga
data una più congrua contropartita economica al
Comune (e quindi alla collettività) per
contribuire al completamento della effettiva
riqualificazione del quartiere negli spazi
pubblici rimasti (come nell’area del vecchio
depuratore). Si può prendere spunto dagli
articoli sulla monetizzazione del PRG (3.1.4 e
3.1.5 delle N.T.A).
2. Vengano
recuperati i 1000 mq. ceduti dal Comune ad una
ditta per farne un parcheggio ad uso privato.
3. Sia
eliminato il parcheggio previsto all’interno del
parco a sud di Via dei Pioppi.
4. Tutte
le aree sopradette, ora destinate a parcheggio,
tornino ad essere “orti urbani” com’era nel
progetto originario del parco del 1995.
5. Si
valuti attentamente l’impatto paesaggistico ed
acustico dell’ormai anacronistica centrale del
teleriscaldamento la cui realizzazione è
prevista ad est del campo Castrum.
6. Sia
realmente migliorato esteticamente il desolato
parcheggio pubblico confinante col lungomare:
prevedendo una fascia alberata (com’è nella
tradizione dei lungomari giuliesi sin dagli anni
’70) e realizzando il resto con tecniche di
ingegneria naturalistica ed alberi.
7. Si
abbatta l’edificio fatiscente che nelle
settimane scorse si era pensato di concedere
alla Croce Rossa, ripristinando il verde.
Abbiamo
così sintetizzato la posizione de Il Cittadino
Governante sull’argomento, ed è stato necessario
in quanto si è fatto in modo che il nostro
consigliere non potesse partecipare al consiglio
comunale che dovrà affrontare di nuovo il tema
giovedì 30 luglio. Provvederemo, comunque, a
protocollare le nostre proposte in forma
di emendamenti da far esaminare al consiglio
durante la discussione del punto, confidando che
ci si orienti verso la concreta tutela del
valore paesaggio-ambiente. |