GIULIANOVA,
9.3.2015 -
Dall'Associazione di Cultura
Politica "Il Cittadino Governante" riceviamo e pubblichiamo:
Riteniamo di aver riferito, durante la
conferenza stampa del 28 febbraio 2015, un fatto
molto grave sotto il profilo della correttezza
procedurale nell’iter della Variante al PRG
approvata nel febbraio del 2013. Le norme sulle
distanze tra edifici sono state modificate
senza che la Commissione Urbanistica Comunale ed
i Consiglieri Comunali ne fossero chiaramente
informati, infatti la variazione è avvenuta
senza che l’Amministrazione Comunale e il
Dirigente Urbanistico lo dicessero in maniera
esplicita per informare pienamente, come prevede
la legge, la Commissione Urbanistica e i
Consiglieri Comunali.
Le conseguenze della suddetta variazione per
l’edificazione cittadina sono tante e di
rilievo. Un esempio è costituito da palazzzo
Gavioli a ridosso del Kursaal.
Le norme urbanistiche del PRG precedente non
avrebbero consentito la costruzione
dell’impattante edificio che oggi vediamo allo
stato grezzo incombere sul Kursaal. Palazzo
Gavioli in base a tali norme (vigenti al momento
del rilascio del Permesso di costruire) doveva
tenersi rispetto agli edifici esistenti, a sud,
alla distanza di 16,75 (pari cioè all’altezza
del Kursaal) e, a nord, alla distanza di 17,20
(pari all’altezza del condominio Tritone). Uno
dei motivi per cui il cantiere è stato
sequestrato dalla magistratura, aprendo un
processo penale, è costituito proprio dal fatto
che il Permesso di costruire è stato rilasciato
dal Comune in violazione delle norme sulle
distanze.
Con le nuove norme, invece, l’Amministrazione
consentirà la costruzione dell’edificio,
lievemente ridotto ma pur sempre molto
impattante.
Ricostruendo a posteriori la sequenza dei
passaggi nell’iter della Variante possiamo dire
che la modifica avvenne poco prima
dell’approvazione finale nel febbraio 2013,
quando era già esploso il caso del sequestro del
cantiere di palazzo Gavioli per un Permesso di
costruire rilasciato in violazione delle norme
urbanistiche del PRG vigente in quel momento e
cioè quello operativo dal 1998.
Crediamo, pertanto, sia legittimo chiedere al
sindaco perché abbia voluto la modifica di
quelle norme – come egli ha rivendicato nelle
dichiarazioni rese alla stampa - dal momento che
era in piedi un processo penale proprio per la
violazione di quelle stesse norme, processo nel
quale il Comune, seppur in extremis (dopo le
nostre reiterate sollecitazioni), si era
costituito parte civile; e, soprattutto, perché
lo abbia fatto senza informare i consiglieri
comunali e la commissione urbanistica. Le
varianti urbanistiche si fanno proprio per far
presente, con trasparenza, a chi le deve
approvare gli aspetti che si vogliono
modificare, motivandoli.
Inoltre di fronte alle notizie diffuse ci
chiediamo:
·
Alla luce della nostra documentata
conferenza-stampa in cui sulla vicenda di
Palazzo Gavioli sono stati spiegati tutti gli
aspetti tecnici e sono stati ricostruiti tutti i
passaggi ed i comportamenti sia delle
amministrazioni a guida Mastromauro, sia del
Cittadino Governante, come è possibile che non
si comprenda da parte dell’informazione che
l’amministrazione Mastromauro ha operato, in
sordina, per far costruire ciò che, in base alle
norme urbanistiche precedenti, non si poteva
costruire e che nessuna legge nazionale impone?
·
E come è possibile che non si comprenda che
questa cosa è di una gravità inaudita per
svariati motivi? E che una notizia così
clamorosa non solo scompaia in un giorno, ma
addirittura possa essere neutralizzata da
falsificazioni evidenti ammannite dal sindaco
nella sua offensiva e diffamatoria
conferenza-stampa strombazzata ai quattro venti?
·
Come si fa a dare la notizia che il sindaco si è
adoperato per far abbattere il grezzo di palazzo
Gavioli – peraltro smentito dai legali di
quest’ultimo - quando in realtà alla chetichella
si è impegnato perché, col cambio delle norme,
si potesse edificare ciò che non era
edificabile, né tantomeno permutabile con altra
area per realizzare altrove indici inesistenti?
·
Come si fa a riportare (senza commentarla,
smentendola) la vergognosa e diffamatoria
menzogna del sindaco secondo cui la
responsabilità sarebbe del PRG del ’94 e quindi
dell’allora sindaco Arboretti, quando è stato
dimostrato, con l’illustrazione delle norme di
quel PRG e con le immagini, che accanto al
Kursaal non era edificabile alcunché di
impattante?
·
La dimostrazione lampante di tutto ciò non sono
forse l’avvenuto sequestro del cantiere e il
rinvio a giudizio di tecnici del Comune sulla
base della violazione delle norme urbanistiche
contenute nel PRG adottato dalla Giunta
Arboretti e dalla maggioranza dell’epoca?
Non si può non commentare così:
Ø
È incredibile vedere un potente di turno mentire
ripetutamente per piegare fatti scandalosi della
vita pubblica a proprio vantaggio proprio nel
momento in cui è in grave difficoltà e collocato
dalla parte del torto.
Ø
È veramente scoraggiante che i mezzi di
informazione, pur avendo tutti gli elementi per
raccontare la verità dei fatti, diano spazio
alle menzogne del potente di turno senza almeno
contrappuntarle con quanto di vero è stato
pubblicamente dimostrato e reso noto.
Auspichiamo che da questo momento si riferisca
con maggiore obiettività sulla vicenda che
sicuramente avrà degli sviluppi perché noi
continueremo a tutelare il Kursaal e a batterci
per la legalità nella vita pubblica giuliese. |