Alberi tagliati e impiego di
ingenti risorse pubbliche per mettere a rischio
pedoni, ciclisti e automobilisti (persino) e
realizzare brutture
(18.3.2015) - È
stato aperto il cantiere della pista ciclabile
sul lungomare sud. Stando al progetto si tratta
dell’ennesima opera pubblica mal concepita che
farà sperperare soldi pubblici (390.000 euro) e
probabilmente, più che facilitare la mobilità
sostenibile e abbellire la città, realizzerà
brutture e creerà problemi.
L’Amministrazione comunale dice:
“la
ciclabile correrà parallelamente al marciapiede
lato est, inglobando gli spazi attualmente
adibiti a parcheggio, su una superficie colorata
e rialzata, pari a quella del marciapiede, con
una larghezza di circa 2,50 metri. L'intervento
prevede anche il rifacimento dell'attuale
marciapiede, limitatamente alle parti rovinate
dalle radici dei pini. I pini vanno eliminati,
anche perché interferiscono in maniera
determinante con la costruzione della ciclabile.
In ogni caso provvederemo a sostituirli con
altre essenze meno invasive in accordo con la
Soprintendenza
per i Beni
Architettonici e
Paesaggistici
per l'Abruzzo”.
Cioè
tra la fine del Lungomare
Monumentale e l'anfiteatro in legno sul
Lungomare Spalato avremo:
· Un
marciapiede ad uso promiscuo per pedoni e
ciclisti in spazi angusti e rischiosi per la
loro sicurezza (il marciapiede, già stretto,
verrà ridotto di 80cm.; la pista ciclabile,
rialzata, sarà “a picco” direttamente sul
traffico automobilistico).
· La
perdita dei parcheggi esistenti sul lato est.
· La
strada (notoriamente ad alta intensità di
traffico) a doppio senso di marcia ridotta di
circa mezzo metro.
· il
taglio ingiustificato di molti alberi,
oltretutto in assenza di serio e qualificato
progetto alternativo del verde.
Risultato: sarà
abbattuto un patrimonio arboreo importante;
saranno in sofferenza e a rischio pedoni,
ciclisti e persino gli automobilisti, visto
anche l’alto numero di attraversamenti per le
numerose attività esistenti in quel tratto.
A nostro avviso
si poteva optare per soluzioni diverse, meglio
pensate, di maggiore qualità, meno costose e,
per questo, estese ad altri tratti del
lungomare.
Innanzitutto
l’opera pubblica suddetta andava collocata
all’interno di una visione strategica e
lungimirante, coerente con l’idea della mobilità
sostenibile per l’intera città e con quella di
un lungomare a valenza paesaggistica.
Poi, più
razionalmente la sequenza logica delle cose da
fare poteva essere:
1) Scelta
a favore di una diversa organizzazione della
mobilità cittadina improntata alla mobilità
sostenibile con un progetto unitario da
realizzare poi per stralci.
2) Piano
traffico per l’intera città accompagnato dalla
previsione di una rete urbana di piste ciclabili
e di tutte le infrastrutture per la mobilità
sostenibile.
3) Diversa
e più funzionale organizzazione del trasporto
pubblico.
4) Progetto
di restyling di tutto il lungomare affidato ad
architetti del paesaggio e a botanici per farne
una passeggiata
amena di grande qualità estetica.
Avendo elaborato
preliminarmente tutto ciò, sul tratto in
questione del lungomare, sicuramente si poteva
realizzare qualcosa di più bello, funzionale,
sicuro e meno costoso per la pista ciclabile e
per la passeggiata est del lungomare:
Ø
Con una
convincente azione diplomatica si poteva
ottenere il passaggio della pista ciclabile,
in corrispondenza del tratto in questione, sulla
banchina di riva del porto o in alternativa su
parte della carreggiata del lungomare prevedendo
come a San Benedetto del Tronto il senso unico.
Ø
L’ampliamento del
marciapiede est per renderlo pari alla
larghezza esistente da decenni nel primo
segmento (in corrispondenza dell’ex Golf bar),
dopo averlo concertato con tutti gli
interlocutori insistenti sul demanio marittimo.
Si sarebbe ottenuto, in economia, uno spazio
finalmente configurato come una vera passeggiata
degna di un lungomare, in grado di raccordarsi
con il tratto già realizzato del Lungomare
Spalato.
Ø
Il verde progettato da esperti,
partendo da quello esistente, e pensato per
abbellire paesaggisticamente il lungomare.
Come al solito
non verremo ascoltati perché non si è mai visto
un sindaco così poco capace di dialogo e
arroccato nelle proprie convinzioni. Eppure
almeno i partiti che lo sostengono dovrebbero
fargli notare che con precedenti come i suoi
(vedi piazza Buozzi, piazza del Mare, Lungomare
ovest, anfiteatro dietro al comune, etc.) non
può permettersi il lusso di avere comportamenti
autarchici. |