GIULIANOVA,
5.01.2015 -
Rifiuti e arroccamenti campanilistici. Nella
conferenza di fine anno il sindaco di Teramo
Maurizio Brucchi, parlando di rifiuti, aveva
tirato in ballo il primo cittadino di Giulianova
invitandolo a non arroccarsi su posizione di
campanile e a ragionare in termini di ambito
provinciale.
“Nessuna
polemica con il collega. Non ne ho tempo né
voglia. Ma solo alcune doverose
puntualizzazioni. E magari qualche suggerimento”,
dice subito il sindaco Francesco Mastromauro.
“Punto primo il campanilismo.
Non è un mio limite, nonostante io ami
moltissimo la mia città. Brucchi ne può avere
prova rileggendo le mie dichiarazioni del 28
febbraio 2011, laddove parlando di area
vasta Teramo-Giulianova-Atri-Nereto sottolineavo
la necessità di superare proprio ogni
campanilismo ma anche logiche di appartenenza
politica. Concetto da me ribadito il 19
settembre 2012
in riferimento alla 'città lineare' tra le
località costiere. Dunque sono anni che sostengo
la necessità di una pianificazione condivisa tra
diverse città. Che almeno io ho cercato di
realizzare. Il posto stagionale di polizia, il
premio “Borsellino”, l'Ufficio Europa,
l'Alleanza Locale per l'Europa, lo Sviluppo
Locale e l'Innovazione, il coinvolgimento di
rappresentanti di Comuni vicini nella nostra
Commissione speciale Sanità sono solo alcuni
esempi di come non a parole ma concretamente io
abbia lavorato, superando
le dispute in chiave
contemporanea tra Guelfi e Ghibellini che hanno
impedito molto spesso alle nostre comunità di
progredire. Ho sempre sostenuto e lo ripeto ora
che bisogna mettere insieme risorse, idee e
progetti basati sulla volontà di risolvere
assieme questioni e necessità simili, se non
addirittura identiche, delle nostre comunità,
evitando così duplicazioni e sovrapposizioni e,
quindi, sperpero di denaro pubblico”.
Sulla questione dei rifiuti, il sindaco fa
riferimento al Gestore Unico, alla strategia
Rifiuti Zero e al CIRSU.
“Giulianova
è stata la prima città nella provincia ad aver
bandito, nel 2012, il concorso europeo
per la individuazione del Gestore Unico dei
rifiuti. Questo primato ci rende orgogliosi
ma saremmo contenti, proprio perché non amiamo i
recinti e i particolarismi, che anche il
capoluogo di provincia ci affiancasse. Auspico
anche che Teramo seguendo Giulianova, che è
stata la prima in Abruzzo a farlo, e Montorio al
Vomano, che ha di recente dato la sua adesione,
entri a far parte della Comunità Rifiuti Zero.
Sarebbe un atto importante non solo per le
strategie finalizzate a ridurre la quantità dei
rifiuti da smaltire in discarica, ma anche
perché si darebbe modo di allargare la
collaborazione. E sempre in termini di strategie
ad ampio respiro mi sono sempre impegnato
affinché il CIRSU, oggi l'unico polo
tecnologico pubblico in Abruzzo, fosse il
riferimento di tutta la provincia di Teramo,
evitando il cosiddetto nomadismo dei rifiuti
che, si sa, ha comportato costi elevati.
L'incontro del 17 dicembre scorso con il
governatore D'Alfonso, cui ho partecipato
insieme con i colleghi di Mosciano, Bellante,
Roseto, Morro d'Oro e Notaresco, ha avuto
proprio l'obiettivo di fare in modo che i
rifiuti dei comuni teramani venissero accolti e
lavorati a Grasciano e non conferiti fuori
territorio. A proposito. Il collega Brucchi ha
detto nella conferenza stampa di fine anno che
vorrebbe conferire l'indifferenziato a Vedelago.
Intanto ricordo che le normative vigenti
prevedono il conferimento agli impianti di
prossimità: in altre parole a quelli più vicini.
E poi il sindaco di Teramo forse non sa che il
tribunale di Treviso ha dichiarato fallito lo
scorso 18 dicembre proprio il centro
riciclo rifiuti di Vedelago. Immagino che
adesso il mio collega debba modificare i suoi
intendimenti...” |