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ambiente e turismo

Ambientalisti: «Scellerato e pericoloso abbattere i pini nella pista ciclabile»

 

GIULIANOVA, 17.3.2015 - Da WWF Abruzzo, Legambiente Abruzzo, Italia Nostra Abruzzo e FIAB Coordinamento Marche e Abruzzo riceviamo e pubblichiamo:

 

Finalmente partono i cantieri della pista ciclabile della costa abruzzese “Bike to Coast”, che rappresenta una svolta per il turismo sostenibile in Abruzzo.

Purtroppo l’Amministrazione di Giulianova, per l’appalto di sua competenza, è partita nel peggiore dei modi: lungo il tracciato del cantiere giuliese la presenza di sei grandi pini non ha trovato migliore risposta che un’esecuzione capitale di immediato abbattimento (nella foto il tratto interessato). I pini avevano negli anni sollevato le radici in cerca dell’acqua negata loro dal soffocamento costituito da marciapiede e asfalto. Proprio il passaggio della ciclabile avrebbe potuto migliorare la salute dei pini e la convivenza con l’infrastruttura ciclabile attraverso materiali drenanti che risultano adeguati per bici e pedoni e che al contempo lasciano passare l’acqua piovana verso le assetate radici. In tal modo le radici non avrebbero avuto più bisogno di sollevarsi, evitando quindi futuri danni all’infrastruttura; al contempo gli alberi avrebbero potuto regalare ombra, frescura, ossigeno e bellezza ai numerosissimi cicloturisti  che affolleranno la ciclabile abruzzese.

Ricordiamo che i cicloturisti sono turisti molto sensibili alla qualità ambientale e costituiscono una delle forme di turismo con maggiori ricadute economiche per i territori attraversati, con un giro d’affari che in Europa ha superato la strabiliante cifra di 44 miliardi di Euro.

Addolora e indigna il fatto che l’abbattimento si sarebbe potuto evitare con una selezione oculata di tecnici preparati - bastava assegnare l’incarico con una selezione curriculare richiedendo le giuste competenze - o almeno con un confronto con le associazioni ambientaliste che avrebbero offerto gratuitamente le proprie competenze per individuare soluzioni adeguate.

Trasparenza e meritocrazia sono principi imprescindibili, il cui calpestamento comporta, come in questo caso, gravi conseguenze verso i beni comuni.

Non si sentiva certo il bisogno di questa ulteriore ferita al patrimonio arboreo della città, ancor più in un momento in cui il verde pubblico giuliese è in sofferenza per la carente e inadeguata gestione.

All’Amministrazione regionale va il plauso per aver posto tra le priorità strategiche proprio la realizzazione di una infrastruttura ciclabile che potrà elevare l’Abruzzo a leader in europea nel turismo sostenibile, e quindi le associazioni ambientaliste la incoraggiano ad andare avanti con ancora più energia e risorse per proseguire in questo sogno.

Al contempo si chiede alla Regione, che ha già aperto con lungimiranza al confronto con le Associazioni sul tema della ciclabilità, di operare una severa supervisione nel merito tecnico-progettuale su come poi le Amministrazioni locali spendono, o sperperano come nel caso di Giulianova, le preziose risorse che vengono loro assegnate.

Anche se il danno è ormai irreparabile sarà importante dare un segnale forte affinché le altre Amministrazioni costiere beneficiare dei finanziamenti “Bike to Coast” si guardino dal seguire questo scellerato precedente. Il mondo ambientalista da parte sua assicura la nomination del Sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro al “Premio Attila”, simbolico riconoscimento che viene assegnato ai nemici dell’ambiente.

«Finalmente partono i cantieri della pista ciclabile della costa abruzzese “Bike to Coast”, che rappresenta una svolta per il turismo sostenibile in Abruzzo, ma a Giulianova comincia nel peggiore dei modi»

 

 

 

 

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