GIULIANOVA,
3.7.2016 -
Oggi più
che mai apprezzo e condivido il vecchio detto:
“Si raccoglie quello che si semina”.
Da un primo incontro con alcune
persone che si sono autocandidate per il rinnovo
del comitato di quartiere è emersa una
partecipazione attenta e con tanta voglia di
fare per il futuro del quartiere.
Si è parlato di:
1.
Cos’è un
comitato di quartiere e quali sono le sue
funzioni L’obiettivo è quello di promuovere la
partecipazione dei cittadini
2.
Quali sono i
poteri della sovranità del popolo
(rappresentanza e partecipazione)
3.
Non basta
delegare chi si è eletto altrimenti si diventa
suddito invece che parte attiva nella società
(cittadinanza attiva)
4.
I partiti
politici sono uno strumento della democrazia e
con la spinta dei comitati dovranno trovare la
forza di rinnovarsi. I comitati non hanno lo
scopo di agire contro i partiti sia perchè
svolgono attività diverse sia perchè lo spirito
è quello della collaborazione senza però
interferenze politiche.
5.
I candidati
non possono essere dirigenti di partito nè
consiglieri nè assessori. Un rappresentante di
un comitato non può presentarsi alle elezioni
politiche a meno che non si dimetta dal comitato
6.
Ci deve
essere spirito di collaborazione fra il comitato
e l’amministrazione e viceversa
7.
Ci si candida
per dare un contributo fattivo al quartiere, per
pensare al futuro delle nuove generazioni; per
migliorare le strutture esistenti, per
dimostrare che ognuno può fare la sua parte, per
dare voce ai cittadini con la massima attenzione
verso i più deboli, a quelli cioè che sono visti
come diversi senza avere la considerazione come
persone ma solo come disabili.
8.
A breve si rinnoverà
la commissione di garanzia pertanto le votazioni
potranno essere svolte nei prossimi mesi.
Il
comitato è come un puzzle dove ogni pezzo è
necessario per la composizione del quadro
finale. Non permetteremo a nessuno di
trasformarlo in un altro gioco, il domino, dove
se cade una tessera cadono anche tutte le altre.
Questa è stata solo una riunione
preliminare con coloro che , fino ad ora hanno
avanzato la propria candidatura ma fino al
momento delle votazioni tutti possono candidarsi
. Alla riunione ha partecipato anche chi non ha
espresso il desiderio di candidarsi ma vuole,
come ha fatto già in questi tre anni, far parte
di tavoli di lavoro per dare il supporto esterno
per gli argomenti di cui è interessato. Questo è
l’apporto giusto: avere il sostegno, il
contributo, l’ausilio di tante persone è la
“famosa pacca sulla spalla” che incoraggia e
stimola.
Si organizzeranno incontri
formativi e, vista la bella stagione, si prevede
che le riunioni avverranno presso le strutture
poste sul lungomare Spalato e Rodi (con il
benestare dei gestori). Il calendario degli
incontri sarà pubblicizzato a mezzo stampa e
pagina FB.
Aggiungo una nota personale: provo
una grande soddisfazione nel constatare come i
semi della democrazia siano attecchiti così
bene. Ho incontrato delle persone e spero di
incontrarne ancora, che hanno voglia di capire,
fare, collaborare, impegnarsi affinchè quello
che esiste nel quartiere sia migliorato perchè
si acquisisca la consapevolezza che, se in un
quartiere c’è lo spazio per la cultura, lo
sport, la natura, il divertimento e ,
soprattutto il rispetto per le persone con
disabilità, si garantirà un buon futuro alle
nuove generazioni e, visto che siamo stati
sollecitati ad interessarci anche dello stato
dell’ospedale, lo faremo insieme agli altri
comitati con l’auspicio che si ricostituiscano
anche i comitati decaduti del Paese e delle
Frazioni.
Patrizia Casaccia
Al voto in due realtà
“insignificanti”
Carlo Di
Marco
Come
uccelli del malaugurio torniamo su temi
“inutili”. Ignorati dai giochi per la conquista
del potere locale salvo che in preparazione
delle campagne elettorali dove tutti i partiti
sono a loro favore: la partecipazione popolare,
il protagonismo dei cittadini, la cittadinanza
attiva e la sovranità sostanziale.
In due
Comuni della Provincia di Teramo sono in
preparazione consultazioni elettorali per alcuni
Comitati di Quartiere (o Consigli come
preferiscono definirsi a Silvi) anche se in
modalità differenti. A Giulianova fra alcuni
giorni vanno in scadenza due dei tre Comitati
esistenti e si convocheranno le elezioni per la
ricostituzione di quelli decaduti (due); a Silvi
il 23 luglio ci sarà l’elezione del Consiglio di
Quartiere Silvi Sud.
Nel primo
caso si tratta del rinnovo di esperienze
partecipative che pure hanno qualche anno di
storia e presentano un bagaglio culturale e
politico per certi versi controverso e pieno di
insidie (la maggior parte dei partiti politici
locali non hanno mai digerito l’idea che i
cittadini potessero occuparsi direttamente delle
loro problematiche di quartiere interloquendo
direttamente con l’Amministrazione comunale).
Nondimeno, in questa Città, si è avuto un
innalzamento dell’attenzione dei cittadini e
della loro presenza attiva in varie branche dei
servizi sociali e delle problematiche di
Quartiere.
A Silvi,
invece, non si è atteso che il Comune desse vita
a un progetto di democrazia partecipativa come
nel 2011 aveva già fatto il Comune di Giulianova
approvando un regolamento per la partecipazione
popolare. Qui nel Quartiere Silvi Sud i
cittadini sono partiti da soli promuovendo una
serie di assemblee pubbliche da cui è stato
eletto un nucleo promotore che sta organizzando
l’elezione diretta del Consiglio di Quartiere.
Il Comune di Silvi ha lanciato segnali positivi
e questo è certamente un buon inizio.
Ciò che
unisce le due sperimentazioni, tuttavia, è
l’indipendenza degli organismi di
partecipazione: essi nei rispettivi quartieri
sono eletti a suffragio universale, le
candidature sono precluse a dirigenti di
partiti, agli appartenenti alle istituzioni
rappresentative e agli ex candidati nelle ultime
elezioni comunali (per evitare il fin troppo
noto fenomeno del “riciclaggio dei trombati”).
In esse è comune la convinzione che la politica
non deve essere più “proprietà privata” dei
partiti politici, bensì strumento della
sovranità dei cittadini.
I partiti
politici solitamente non ci stanno! Ma anche gli
organi di stampa solitamente ignorano, fingono
di ignorare o si schierano contro in vari modi
per via dell’influenza che qualche partitino su
di essi riesce ad avere. Ma ora la situazione è
un po’ diversa: all’elezione dei comitati a
Giulianova nel luglio 2013 si recò alle urne
l’8% dei cittadini aventi diritto;
successivamente, al rinnovo di alcuni
consiglieri del Quartiere Annunziata si recò
circa il 15% degli aventi diritto e, infine, al
rinnovo del Comitato di Quartiere del Lido nel
marzo 2015 si recò il 10% degli aventi diritto.
Che squallore suscita chi dice che sono pochi:
quanti partiti politici sognano queste
percentuali anche la notte? Abbiano invece la
modestia di guardarsi intorno per cercare di
capire da che parte vanno i cittadini onesti. E
provino a rinnovarsi. Forse ne guadagnerebbe la
democrazia.
Dunque, fra
Luglio e settembre al voto! Si sveglino i
partiti e ascoltino i giornalisti. Almeno quelli
per i quali ciò che conta sono i giochetti
consumati fra le mura dei palazzi del potere.
Ancora una volta le cose cambiano quando si
muovono i cittadini fuori dai palazzi. |