GIULIANOVA,
3.10.2016 -
L’Amministrazione comunale e la maggioranza
hanno deciso qualche giorno fa in consiglio
comunale di pagare il corposo debito fuori
bilancio di 250 mila euro, riguardante gli anni
2011 e 2012, di cui il Consorzio Ambito Sociale
Tordino ha chiesto il pagamento solo a novembre
2015, ben 4 anni dopo!
Eppure
all’epoca e nei successivi quattro anni nulla si
era saputo dell’esistenza di questo debito.
Nessuno, né la direttrice, né il CdA, né
l’assemblea dei sindaci, né i revisori dei
conti, né il dirigente finanziario del Comune
hanno mai messo a conoscenza il consiglio
comunale, nelle innumerevoli sedute dedicate al
Bilancio, dell’esistenza di un simile debito per
quattro lunghi anni.
Tutto
ciò è quantomeno singolare.
Il
gruppo consiliare del Cittadino Governante
chiese 10 mesi fa che quel debito - inserito
subdolamente nelle pieghe del Bilancio comunale
in occasione dell’assestamento - prima di
pagarlo, fosse riconosciuto in consiglio
comunale, come prevede la legge, con una
delibera apposita a cui andava allegata tutta la
documentazione che ne attestasse la reale
esistenza.
La
nostra richiesta destò un imbarazzo generale
(maggioranza compresa). Ci sono voluti ben 8
mesi per avere gli atti accompagnati da una
relazione del dirigente di settore e quando sono
arrivati, oltre che l’opposizione, non ha
convinto nemmeno tutti gli esponenti della
maggioranza, tanto che il punto fu rinviato per
avere ulteriori delucidazioni.
Nel
frattempo è stata rimessa una relazione
sostanzialmente identica alla precedente, ma
questa volta la maggioranza ha deciso di votare
favorevolmente trincerandosi dietro al fatto che
la legittimità è stata certificata dall’organo
di revisione dei conti, dal dirigente tecnico e
da quello finanziario e che, comunque, il
debito era stato certamente contratto per lo
svolgimento di servizi sociali essenziali per
cui pagarlo significa essere amministratori
pubblici.
Noi
del Cittadino Governante riteniamo che i soldi
pubblici vadano utilizzati onestamente,
correttamente e congruamente e quando tutto ciò
non emerge in modo chiaro ed inequivocabile,
essere bravi amministratori significa svolgere
fino in fondo il compito di controllo sugli atti
presentati e sottoscritti dagli organi tecnici
ed amministrativi. Ciò non è stato fatto, eppure
sono tanti i motivi e le anomalie che lo
avrebbero consigliato:
1)
Come è possibile che il consiglio di
amministrazione dell’Ambito sociale abbia potuto
per ben due anni consecutivi ignorare l’entità
dello stanziamento del Comune di Giulianova e,
pur essendo un ente subordinato, inserire nel
proprio bilancio di previsione molto più di
quanto stanziato dal Comune?
2) E, ammesso che realmente siano state spese
queste maggiori somme - della qual cosa
dubitiamo ormai fortemente – come ha potuto,
reiteratamente, una società partecipata
dipendente dal Comune spendere risorse che non
poteva avere in bilancio in quanto nessuno
l’aveva autorizzata a inserirle.
3) E come ha potuto farlo senza che nessuno
di tutti coloro che dovevano controllare a vario
titolo (sindaco, assessore ai servizi sociali,
revisori dei conti dell’Ambito sociale e del
Comune, dirigente finanziario comunale ) per ben
quattro anni se ne sia accorto?
4) Come è possibile che a dimostrazione del
debito da pagare ci siano state consegnate, tra
gli atti, fatture per le quali sono state fatte
da parte della Direttrice dell’Ambito determine
di pagamento con impegno di spesa a carico dei
capitoli specifici e con ordine di pagamento a
carico alla tesoreria? I debiti fuori bilancio
non si possono pagare per il semplice motivo che
nei capitoli relativi non ci sono i soldi per
poterlo fare; altrimenti che debito fuori
bilancio è? Lo ha riconosciuto nel dibattito
consiliare persino l’assessore al bilancio
Giovanardi.
5)
Conseguentemente è legittimo porsi alcune
domande: quelle fatture hanno a che fare con
prestazioni effettuate e regolarmente pagate con
i soldi che erano disponibili in bilancio? Se
sì, perché ci sono state date a dimostrazione
del debito fuori bilancio? Se no, si è trattato,
forse, di un espediente spregiudicato (ma anche
maldestro) per tentare di confondere i
consiglieri che dovevano controllare?
6)
E, comunque, dove sono le richieste di
pagamento da parte dei creditori dell’Ente
d’Ambito per beni e servizi erogati e non
pagati?
Leggendo la documentazione che ci è stata
consegnata emerge anche altro nella decennale
attività del Consorzio che a questo punto va
attentamente rivoltata come un calzino visto che
è arrivato a spendere fino a 3 milioni e mezzo
di euro in un anno.
In
particolare chiediamo maggiore trasparenza su:
•
Congruità delle somme pagate per taluni
servizi.
• Presenza di numerose associazioni note per
fare volontariato in città e che invece hanno
riscosso somme cospicue.
E
domandiamo anche:
•
Quali modalità sono state usate per affidare i
servizi a professionisti, cooperative e
associazioni?
• I
criteri utilizzati per conferire affidamenti e
incarichi rispondono ai principi di trasparenza
e imparzialità amministrativa?
Le
carte finora esibite non chiariscono il quadro
amministrativo e contabile del Consorzio Ambito
Sociale Tordino ma rafforzano i dubbi, perciò
chiediamo che ci siano date tutte le fatture del
2011 e del 2012 inerenti le attività svolte.
Questo perché fa parte certamente dei nostri
compiti controllare che l’amministrazione
pubblica abbia operato, utilizzando denaro
pubblico, con sobrietà, correttezza e
trasparenza, ancor più in un settore delicato
qual è il sociale.
Purtroppo sappiamo che l’Italia non è estranea
alla triste pratica di mettere in piedi metodi
clientelari per organizzare il consenso
elettorale: qui a Giulianova come siamo messi?
Il Cittadino Governante
associazione di cultura politica |