GIULIANOVA,
28.4.2016 - Per
il 29 aprile è stato convocato un consiglio
comunale con numerosi punti all’ordine del
giorno per decidere, tra l’altro, le tariffe
dell’IMU e della TARI. La corposa e complessa
documentazione è stata consegnata nel pomeriggio
di martedì 26. Considerando che i consiglieri
comunali lavorano, i tempi per lo studio e la
conoscenza sono sostanzialmente inesistenti. Ma
la forzatura non è solamente nei confronti del
buon senso e del rispetto degli eletti del
popolo, giacchè vengono calpestate, con
noncuranza, persino le regole scritte che sono
alla base del funzionamento delle istituzioni
democratiche.
Il Regolamento
delle Commissioni Consiliari dice infatti:
· Le
Commissioni svolgono l'attività preparatoria,
istruttoria su atti, provvedimenti, indirizzi ed
orientamenti, da sottoporre alla determinazione
del Consiglio Comunale.
· Ciascuna
Commissione secondo le rispettive competenze ha
il potere consultivo su proposte di
deliberazione di competenza consiliare.
· Le
Commissioni hanno potere di istruire gli atti
deliberativi del Consiglio nonché il controllo
politico ed amministrativo e lo svolgimento di
attività conoscitive su temi di rilevante
interesse comunale.
· Quando
l'istruttoria si chiude con l'attestazione di
pareri favorevoli, la proposta viene iscritta
nell'ordine del giorno nella prima adunanza del
Consiglio.
· Le
Commissioni devono pronunciarsi ordinariamente
entro (7) sette giorni.
· Per
argomenti di particolare complessità, il
Presidente interessato, può richiedere una
proroga non superiore a giorni 15 (quindici).
Ci chiediamo: se le
regole sono queste, come ha fatto il presidente
del consiglio comunale (in ossequio al sindaco)
a inviare il 21 aprile la convocazione del
consiglio comunale da tenere il 29 aprile quando
le commissioni consiliari per esaminare la
documentazione dei tanti punti all’ordine del
giorno e per dare il parere si sono riunite il
27 aprile? Per essere più chiari: se il
regolamento dice che “la proposta viene
iscritta nell'ordine del giorno nella prima
adunanza del Consiglio, quando
l'istruttoria si chiude con l'attestazione di
pareri favorevoli” come
ha fatto il presidente del consiglio a definire
l’odg del consiglio 6 giorni prima che la
commissione si riunisse, quando non esisteva
ancora alcun parere? Ha forse i poteri della
divinazione?
Siamo seri, per
cortesia. Se un’amministrazione vuole essere
veramente trasparente e intende consentire la
partecipazione consapevole e costruttiva di
tutti i consiglieri, di maggioranza e di
opposizione, deve concedere un tempo congruo per
lo studio della documentazione riguardante i
punti da dibattere in consiglio comunale.
Crediamo che ciò sia più che ragionevole. Se lo
scopo, invece, è quello di rendere difficoltosa
la conoscenza degli atti per costringere i
consiglieri ad essere impreparati e sottrarsi
così alle eventuali critiche, la strategia di
dare la documentazione in extremis è senz’altro
efficace; ma quel sindaco, quell’amministrazione
e quella maggioranza sono indubitabilmente poco
democratici e molto probabilmente poco
attrezzati per reggere il confronto e per
esercitare il buon governo.
A Giulianova è così
da anni, specialmente quando i temi sono
imbarazzanti per l’amministrazione. In questo
caso si tratta di nuovi, ulteriori aumenti della
tassa sui rifiuti (TARI).
Un altro esempio?
Il 30 aprile scade il termine per la
presentazione del Bilancio di previsione; ad
oggi cittadini e consiglieri comunali di
opposizione sono all’oscuro di tutto.
Il sindaco
strombazzava a dicembre scorso: “il passo
ulteriore non può che essere la costruzione
condivisa del Bilancio 2016 del Comune che veda
tutti assieme, amministratori, comitati di
quartiere ma anche associazioni e forze
politiche di maggioranza e di minoranza, per
decidere su scelte fondamentali della città. A
gennaio, pertanto, chiamerò tutti a partecipare
alla prima assemblea sul Bilancio partecipato,
occasione in cui ciascuno potrà dare un
contributo per costruire collettivamente il
bilancio della, chiamiamola così, famiglia
Giulianova. Il 2016 –
conclude il sindaco - sarà
dunque l'anno all'insegna di una fase nuova, e
particolarmente qualificata, della democrazia
partecipativa”.
Saranno lacrime e sangue per i cittadini
giuliesi - lo vedremo – e quindi è meglio non
far sapere troppo!
Alla luce di tutto
ciò, come fa il sindaco - vittima della sua
manifesta inadeguatezza amministrativa - a
sfuggire alla critica di essere un demagogo che
fa costantemente propaganda, cronicamente
incapace di confrontarsi con le regole
democratiche?
Riteniamo
assolutamente inutile partecipare alla seduta di
un consiglio così umiliato, praticamente ridotto
a uno zerbino: studieremo le carte - come siamo
soliti fare - e poi racconteremo direttamente
noi ai cittadini come stanno le cose.
Associazione di Cultura Politica
Il
Cittadino Governante |