GIULIANOVA,
24.10.2016 -
Giulianova ha potenzialmente le carte in regola
per essere inclusa stabilmente fra le principali
località consigliate del turismo balneare
italiano.
Il
suo meraviglioso sito che la pone amenamente tra
mare, colline e fiumi; la sua importante
storia; il suo Centro Storico; i suoi Beni
Culturali; la sua qualità urbanistica, grazie
all’accorta gestione pubblica del territorio nel
momento di maggiore crescita; la promozione di
un’economia diversificata; la tradizione di
eventi culturali di livello; le sue attrezzature
ed i suoi servizi; la sua ricettività turistica;
la sua gastronomia.
Sono
queste qualità di cui essere orgogliosi ma che
da circa vent’anni invece di essere oggetto di
certosina opera di rinverdimento e di
innovazione attenta al rispetto delle
peculiarità cittadine, sono sistematicamente
offese e mortificate da azioni amministrative
presentate addirittura sotto il segno dello
sviluppo e della modernità.
Le
guide turistiche delle località balneari, e di
conseguenza i turisti, prendono in
considerazione e valutano il mare, l’arenile, il
paesaggio, il verde urbano, le isole pedonali,
le piste ciclabili, i servizi, le attività
culturali, la ricettività, la pulizia, la
presenza o meno della bandiera blu e delle vele
di Legambiente, l’inserimento o meno all’interno
di parchi o riserve naturali.
Si
rifletta ora su ciò che accade da circa
vent’anni a Giulianova:
· Pulizia e manutenzione non ottimali con
scarso decoro urbano.
· Fiumi sempre più inquinati, depuratori
funzionanti ad intermittenza o insufficienti e
di conseguenza mare sempre meno pulito,anche
quando gli aspetti batteriologici sono nella
norma.
· Allagamenti frequenti per problemi
strutturali, scarsa manutenzione ed inefficiente
organizzazione nelle emergenze causate dal
maltempo.
· Costruzioni a destinazione non balneare
sull’arenile fortemente impattanti sul piano
paesaggistico, come il campo di calcetto
privato e i manufatti per società sportive (di
cui uno in costruzione in questo momento), a
ridosso del molo sud, accanto a due canali a
mare!
· Barriere sui panorami marini visibili
dai lungomari e dai moli.
· Spiagge libere insufficienti e non
curate.
· Parchi offesi, abbandonati e addirittura
mutilati da costruzioni commerciali improprie
(come parco Franchi e parco Matteotti) e non più
presenti tra gli obiettivi fondamentali dello
sviluppo cittadino (come il parco sul
cannocchiale verde o quello previsto nel
Pioppeto).
· Verde urbano, venduto o selvaggiamente
aggredito: sul lungomare nord 250 alberi di 30
anni sono stati tagliati e 2 km. di doppia siepe
di pitosforo è stata estirpata; alla foce del
Tordino il bosco fluviale è stato totalmente
sradicato; si usano i diserbanti chimici per il
controllo delle erbacce e si pota
traumaticamente anche fuori stagione.
· Piazze deturpate (come Piazza Buozzi),
mal tenute (come piazza della Libertà e piazza
Martiri), mal fatte (come piazza del Mare) o
che hanno rischiato di essere addirittura
vendute e versano nell’abbandono più totale
(come piazza Dalla Chiesa).
· Isole pedonali pressoché inesistenti.
· Piste ciclabili centrali poco funzionali
e pericolose, e inesistenti nelle altre vie
cittadine.
· Mobilità caratterizzata da crescente
caos nel traffico urbano.
· Variante al PRG con notevole consumo di
territorio e inesistenti scelte volte al
recupero dell’esistente al fine di aumentare la
qualità urbana.
· Tendenza alla compromissione della
famosa collina giuliese.
· Scarsa attenzione alla tutela delle
peculiarità del paesaggio giuliese ed a molti
suoi scorci panoramici.
· Fuoruscita dalla riserva naturale del
Borsacchio.
· Progressivo scadimento delle iniziative
culturali: dalla tradizione giuliese di
originali progetti quali Agorà, RockRoads,
Buskers, Jazz & Black Music Mondi Sonori (che
avevano sprovincializzato Giulianova facendola
conoscere a livello nazionale) siamo
progressivamente scivolati, a parte qualche rara
eccezione, nell’intrattenimento e poco più.
· Mortificazione di molti Beni Culturali:
la Pinacoteca è ancora chiusa, la Biblioteca è a
mezzo servizio, il lascito Cerulli, mai
completato, rischia di essere perduto, la
rinascimentale piazza Buozzi maltrattata dalla
pavimentazione e da come viene tenuta.
· Carenza di strutture per lo spettacolo
dal vivo: teatro, arena estiva, palazzetto,
auditorium.
Si
potrebbe, purtroppo, continuare, ma crediamo di
aver reso l’idea della china su cui è avviata da
tempo la nostra bella città e di quanto sia
urgente una radicale svolta nella gestione della
cosa pubblica giuliese al fine di valorizzarne
pienamente le sue grandi potenzialità a
beneficio di cittadini e turisti.
I
turisti cercano luoghi ameni, la bellezza,
l’armonia, la tranquillità, la verve culturale e
le occasioni di frizzante socialità accanto alla
qualità dei servizi.
Sembrerebbe ragionevole caratterizzare così la
nostra città, per darle una seria prospettiva
nell’economia turistica; se si tiene conto poi
della forte concorrenza esistente nell’offerta
nazionale ed estera appare addirittura d’obbligo
farlo.
Avremmo più turisti, più lavoro e noi giuliesi
saremmo più contenti, orgogliosi di vivere in un
luogo di livello e quindi di riferimento.
E a quel punto avrebbe senso chiedere ai turisti
di pagare l’imposta di soggiorno senza timori di
contraccolpi negativi.
Associazione di Cultura Politica
Il
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