GIULIANOVA,
21.6.2016 -
Sono bastati 7
anni al sindaco Mastromauro per condurre le
casse del Comune sull’orlo del precipizio: le
condizioni del bilancio comunale sono ormai così
negative e precarie che ricordano quelle che
generalmente conducono i comuni al pre-dissesto.
La legge prevede
che il bilancio dei comuni sia costantemente in
pareggio. A Giulianova, la situazione è così
drammatica che gli equilibri di bilancio fra
entrate e uscite, nel 2015 e nel 2016, sono
stati assicurati (per il momento) ricorrendo a
due sconcertanti scelte amministrative. E cioè:
Nel 2015 si
profilava una situazione finanziaria drammatica:
un risultato di amministrazione con un disavanzo
di quasi 2 milioni di euro; una cassa in rosso
per circa 2 milioni di euro. A quel punto
l’amministrazione ha contratto un mutuo con la
motivazione di dover far fronte al pagamento
dell’esproprio di parco Franchi. Eppure le
risorse per quel pagamento esistevano già da
anni e derivavano dalla vendita del Pioppeto.
Più precisamente sono esistite fino a novembre
2015 quando, improvvisamente, sono finite nelle
“mani bucate” della spesa corrente. Questo ha
creato il pretesto per attingere ai 3 milioni e
353 mila euro del mutuo suddetto che nel
consuntivo del 2015 hanno magicamente
trasformato i segni meno in segni più.
Nel 2016
l’amministrazione ha ostinatamente voluto
vendere Julia Servizi e, invece di realizzarci,
almeno, qualche serio investimento per la città,
ha utilizzato buona parte (circa 4 milioni di
euro) degli introiti ottenuti per ripianare il
disavanzo di 3 milioni e 961 mila euro creatosi
nel bilancio comunale dopo il riaccertamento dei
residui (voluto dalla legge per eliminare dai
bilanci comunali le poste in entrata e uscita
senza ormai alcun valore).
Usciamo dal
linguaggio tecnico e traduciamo:
La città è stata
privata di due importanti beni pubblici -
l’area del pioppeto che avrebbe consentito
l’ampliamento del centro sportivo e ospitato nel
verde la nuova piscina; l’azienda pubblica del
gas che negli anni ha dato utili per milioni di
euro alle casse comunali e tanto avrebbe potuto
continuare a dare - per pagare voci di spesa di
scarsa qualità e, per anni, al di sopra delle
possibilità reali dell’ente.
Sul piano politico
tutto ciò si configura, oggettivamente, come un
risultato fallimentare. Ma riteniamo anche che
le procedure sopra descritte non siano né
corrette, né legittime, ed è per questo che
sottoporremo tutta la problematica alla Corte
dei Conti.
Quanto sta
accadendo è ancora più grave se si considera
che:
- La città,
nonostante le ingenti spese correnti annuali,
versa in condizioni inaccettabili sotto il
profilo del decoro, della pulizia, della
manutenzione degli spazi pubblici (piazze,
parchi, impianti sportivi, strade, marciapiedi),
delle attività sociali e culturali.
- La tassazione
locale (TARI, IMU, Addizionale comunale IRPEF,
COSAP e tassa sulle insegne), già da tempo molto
alta e poco equa, quest’anno aumenta
ulteriormente per i rifiuti e per l’occupazione
del suolo pubblico.
Nonostante la
contrazione di cospicui mutui che hanno
ingigantito l’indebitamento comunale (quest’anno
pagheremo quasi 2 milioni e mezzo di rate per
essi), non c’è un’opera pubblica che abbia
significato un reale miglioramento per la città,
se si eccettua il muro di contenimento della
collina di via Piave e pochissimo altro.
Concludendo: non
basta vincere le elezioni, poi bisogna saper
governare. A Giulianova, purtroppo, sono sempre
più evidenti le conseguenze del malgoverno che
pesano sulla città e sui cittadini.
Associazione di Cultura Politica
Il
Cittadino Governante |