GIULIANOVA,
30.3.2016 -
La duplice
“amministrazione Mastromauro” è da tutti
(centro, sinistra, destra e, soprattutto,
dai cittadini) giudicata la peggiore di ogni
tempo.
Tanto per
ricordare i mal fatti: il Palazzo Gavioli ancora
sequestrato; l’ex Tribunale in completo
abbandono da anni; l’ex Ufficio del Registro
bloccato dal Tribunale; la Piccola Opera in
palese disfacimento; il decantato d’alfonsiano
nuovo ospedale sempre più bistrattato; il piano
asfalti che non parte mai, con strade
impraticabili; l’inesistente servizio d’ordine
nei quartieri promesso in campagna elettorale;
la spiaggia per i cani che non ci sarà; la
chiusura dell’Università; la chiusura della
scuola di Via Lepanto per pericolo di crollo;
l’incauta ed illegittima vendita della scuola
elementare di Viale Orsini, per la quale pende
una causa di risarcimento milionario contro il
Comune; l’annunciato drastico taglio ai bisogni
sociali (2 milioni di euro?); i debiti contratti
per mutui milionari destinati a pagare
precedenti debiti; il fallimento del CIRSU per
il disinteresse dei cinque Sindaci;
l’elevatissimo costo per la raccolta e lo
smaltimento dei rifiuti, rapportato a quanto
oculatamente sperimentato dal Consorzio
Balneatori; la vendita della Julia Servizi, le
cui negative conseguenze verranno presto
conosciute dai giuliesi; il mantenimento della
Giulianova Patrimonio; il mercato ittico sempre
in profondo rosso. L’elenco potrebbe agevolmente
continuare.
Ma chi è Pino Pisicchio?
E’ un
parlamentare politicamente girovago, attualmente
nel Gruppo misto della Camera dei Deputati. Tra
tanti demeriti, un merito deve essergli
riconosciuto. Il suo concetto: se diretta e
popolare è l’investitura del Sindaco, diretta e
popolare potrà essere anche la sua revoca. Il
fatto saliente è che ha presentato, di recente,
una proposta di legge con la quale, senza
attendere la fine della legislatura, potrebbero
essere mandati a casa i Sindaci qualora avessero
tradito il mandato, non rispettando gli impegni
assunti in campagna elettorale. In termini
concreti, passati 18 mesi dall’investitura e con
le firme del 15% dei votanti all’ultima tornata
elettorale, potrebbe essere indetto un
referendum, per la cui validità non sarebbe
necessario alcun quorum. Se sfiduciato, il
Sindaco si intenderebbe revocato e le nuove
elezioni si dovrebbero svolgere entro i tre
mesi successivi.
Non gioisca
la maggioranza che l’appoggia, più interessata
ad una logica di autoconservazione dell’assunta
ed inespressiva figura di very important
person di Giulianova. Complici
ignavi.
Scontato l’esito
di un simile referendum nel Comune di
Giulianova!
Gruppo Consiliare Linea Retta
Alberto Di Giulio e Fabrizio Retko
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