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sanita' 2016

 

La Rete lnteristituzionale dei Servizi Territoriali preoccupata per i più deboli

 

GIULIANOVA, 15.3.2016 - La Rete lnteristituzionale dei Servizi Territoriali esprime viva preoccupazione per la situazione di grave sofferenza che investe tutte le categorie più fragili della società civile abruzzese, quelle che dovrebbero poter contare su un sistema di welfare efficace, efficiente e solidale, in grado di garantire ascolto e risposte appropriate ai bisogni degli ULTIMI. La condizione di estrema marginalità delle istanze espresse dalle fasce più deboli della popolazione si evidenzia soprattutto con la assoluta inadeguatezza dei servizi di supporto alla persona, di quelli sociali e di quelli sanitari che dovrebbero avere un'unica regia sapientemente coordinata. Si constata purtroppo, quotidianamente, la carenza di servizi essenziali quali quelli dedicati al trasporto di soggetti disabili nei loro percorsi quotidiani necessari per garantire una efficace cura e riabilitazione della condizione di disabilità. Si registra una cronica sofferenza delle strutture deputate alla riabilitazione delle disabilità con ingravescente impoverimento delle risorse dedicate e grave precarietà del personale addetto che vive costantemente nella prospettiva di perdita del proprio posto di lavoro. L'impoverimento delle risorse strutturali, oltre ad investire tutti gli ambiti più rappresentativi del sistema socio-sanitario, va a colpire principalmente coloro che sono portatori di uno STIGMA evidente: malati psichiatrici, soggetti portatori di dipendenze patologiche, donne vittime della tratta della prostituzione, malati di AIDS, extracomunitari transfughi da situazioni ambientali drammatiche etc.. questi soggetti pagano pesantemente lo scotto di un sistema che dichiara di non essere più in grado di fornire le tutele del passato a causa di un vistoso "accorciamento della coperta" che, guarda caso, lascia scoperti prioritariamente i più deboli ed i più fragili. E cosa dire degli anziani che ormai rappresentano la fascia di gran lunga più consistente della nostra società e che si vedono sempre più relegati in una dimensione di "solitudine autogestita" con una enorme difficoltà a poter accedere anche alle cure primarie che sono ormai garantite solo a coloro che possono permettersi una adeguata copertura assicurativa. E cosa dire dei minori che non possono albergare alcun diritto non avendo spazi di rappresentanza né di ascolto e che oggi rischiano di essere unicamente soggetti strumento della diatriba politica - vedi la step child adoption - Su tutte queste questioni, come su molte altre che risultano emergenti nel panorama sociale attuale, la Rete sta conducendo un importante approfondimento attraverso i propri gruppi di lavoro nei quali sono presenti operatori e professionisti provenienti da ogni settore della società civile (sociale, sanitario, enti locali, giudiziario, scuola, università, ordini professionali, privato sociale, volontariato etc.); da questo lavoro stanno scaturendo proposte concrete rappresentate da protocolli operativi, linee guida o semplici raccomandazioni che individuano procedure e percorsi virtuosi per poter rispondere adeguatamente ai bisogni della gente. Riteniamo indispensabile iniziare un percorso di programmazione che veda la coesistenza e la pari dignità di tutti gli aspetti più significativi e rappresentativi dei bisogni della popolazione attraverso, ad esempio, la definizione del PRIMO PIANO SOCIO-SANITARIO REGIONALE. La Rete si pone come interlocutore primario per tutti coloro che affermino di avere a cuore i bisogni primari della popolazione e che si propongano di costruire percorsi e risposte sempre più adeguate per poter soddisfare gli stessi. La unicità e la enorme ricchezza della esperienza della Rete lnteristituzionale ci impone di levare un forte grido di denuncia, comunque sempre accompagnato da una poliedricità di proposte concrete che riteniamo fondamentale abbiano un adeguato ascolto nelle stanze preposte alla individuazione delle soluzioni dei "problemi".

   
 

La Cabina di Regia: c/o Sert di Giulianova - via F. Turati 134

Il Coordinatore dott. Cesare Di Carlo

tel 085802 0833 cesare.dicarlo@aslteramo.it

Cesare Di Carlo: «L'impoverimento delle risorse strutturali, oltre ad investire tutti gli ambiti più rappresentativi del sistema socio-sanitario, va a colpire principalmente coloro che sono portatori di uno stigma evidente: malati psichiatrici, soggetti portatori di dipendenze patologiche, donne vittime della tratta della prostituzione, malati di AIDS, extracomunitari transfughi da situazioni ambientali drammatiche»

 
 
 

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