GIULIANOVA,
19.4.2017 -
Il 21 e 22 aprile il
centro storico di
Giulianova diverrà il
set del docufilm su
Gaetano Braga
(Giulianova, 1829 -
Milano, 1907), insigne
violoncellista e
compositore abruzzese,
concertista di fama
internazionale. Dopo 107
anni dalla morte del
maestro Braga, un
giovane discendente
viene a conoscenza di
una leggenda tramandata
da generazioni nella sua
famiglia; secondo questa
storia, Gaetano Braga
avrebbe lasciato in
eredità un contributo
economico per quel
discendente che avesse
desiderato accostarsi al
violoncello. Giuliano
Braga, regista del
documentario e
discendente diretto
dell’artista, convinto
di avere gli stessi
codici genetici del suo
avo, intraprenderà un
viaggio per apprendere
il violoncello ed
evocare il Maestro,
toccando varie città
d’Italia, tra cui
Napoli, Milano, Roma,
Giulianova e Teramo. In
particolare, in Abruzzo
il regista si
concentrerà
nell’esplorare
l’infanzia di Braga e i
racconti che l’illustre
violoncellista
trascriveva nelle sue
memorie, relativamente
all’identità del suo
luogo d’origine. La
stessa storica festa
della Madonna dello
Splendore di Giulianova
sarà punto di partenza
del documentario: la
solenne processione del
22 aprile verrà ripresa
dalle finestre della
casa natale
(nella foto)
e narrata con le parole
del Maestro. Il 21
aprile invece Palazzo
Bindi, residenza di uno
dei più grandi
estimatori e amici di
Braga, Vincenzo Bindi,
ospiterà l’intervista al
Maestro Antonio
Piovano, pianista,
direttore d'orchestra e
musicologo degli artisti
abruzzesi.
«L’idea
di realizzare questo documentario – dichiara
il regista - nasce dai miei ricordi
d’infanzia, quando mio padre mi raccontava delle
gesta quasi mitiche di questo musicista, e si è
iniziata a concretizzare alla mia prima visita
nella casa di Braga a Giulianova in occasione
del centenario della morte, organizzato dall’
Associazione culturale “Gaetano Braga”.
L’energia che ho provato attraversando non solo
le stanze della casa, ma soprattutto le vie del
centro cittadino, mi hanno convinto a realizzare
questa storia. Si tratta di un documentario che
non solo vuole ripercorrere la vita del Maestro
Braga, ma intende far riflettere sulla
spietatezza del tempo, che con le sue sabbie
ricopre ogni cosa, e sulla necessità di
mantenere viva la nostra storia e le nostre
tradizioni, celebrando quelle persone che hanno
dedicato la propria arte, i propri studi e la
propria vita per mantenerla viva». |