GIULIANOVA,
5.9.2018 -
La RespirArt Gallery è lieta di ospitare
la personale di Mark Kostabi, noto
artista internazionale dalla Pop Art, a cura di
Berardo Montebello.
L'inaugurazione si terrà Sabato 8 Settembre
alle ore 18.00 a Giulianova in Corso Garibaldi
30, con l'intervento critico di Maurizio
Vitiello e la partecipazione dell'artista.
La mostra
potrà essere visitata fino al 20 Settembre.
"Un artista contemporaneo come Kostabi con
redazioni veloci e con assunti rapsodici riesce
a registrare felici, immediati, rapidi,
collaudati e solleciti riepiloghi mentre per le
ulteriori sottrazioni riesce a far ricordare le
atmosfere metafisiche di Giorgio de Chirico, ma
anche esiti di dipinti di un periodo
storicamente più lontano. Molti si chiedono se
può un artista superstar della “Pop Art”
ricordarci qualche artista del passato; ebbene,
sì e ci fa ricordare, sorprendentemente, per la
semantica di sintesi il “San Sebastiano” (circa
1500), olio su tavola, cm. 103,2 x 40,6, di Cima
da Conegliano, soprannome di Giovanni Battista
Cima (Conegliano 1459/60 – 1517/18), pittore
italiano, esponente della scuola veneta del XV
secolo. Quest’opera, allocata alla National
Gallery di Londra, presenta un illeggiadrito,
seppur compunto, soggetto, che nelle consistenze
finali delle gambe e dei piedi presenta un
felice sunto nelle fattezze, finemente e
dolcemente accennate, esattamente abbreviate,
insomma, sintetizzate al massimo. Quindi, con
alle spalle, tra gli altri, Cima da Conegliano e
il più vicino a noi Giorgio De Chirico con le
sue consistenze metafisiche, Mark Kostabi, uno
degli artisti più conosciuti al mondo e
riconosciuto, soprattutto al mercato artistico,
da parecchi anni, quasi sembra che voglia
mettere d’accordo, in un sotterraneo e silente
obiettivo, qualunque cittadino moderno,
qualunque internauta, da Berlino a New York, da
Roma a Brasilia, perché possa avere tra le
pareti domestiche e/o in un efficiente
studio/ufficio una sua opera. E ciò potrebbe
significare che ogni cittadino, di qualsiasi
estrazione sociale, culturale, nonché
latitudine, può riconoscere nel volto, si badi
bene senza tratti, del Kostabiman il proprio,
non perché anonimo, ma perché, virtualmente, di
tutti. L'arte - sottolinea e indica Kostabi -
deve proporsi per essere consenso di molti; ed
ecco la sua diluizione visuale con scene
ripetute e omologanti, sviluppate in atmosfere
senza tempo con una molteplicità di figurazioni
surreal-metafisiche, oggi più di ieri,
riconoscibili in tutto il mondo. Questa
circolazione di immagini attua una brevità
conoscitiva e precisa, straordinariamente, una
cifra di riconoscibilità sicura. Le sequenze di
Mark Kostabi ci parlano di passato e di futuro,
coniugano un solo tempo, semplificano una
metabolizzazione visiva, temporeggiano in un
attivato e repentino schermo di soluzioni
facilmente rilevabili e si canalizzano,
d’impatto, per raggiungere una serenità di
acquisizione e intercettano, quindi, con
proprietà vettoriali una psico-sociologia del
consumo estetico con le sue necessità fattuali.
La dimensione “Kostabi World” guarda lontano".
(Maurizio Vitiello) |