GIULIANOVA,
8.2.2018 -
Si legge
sulla stampa e si prende atto che la Consulta
del Turismo apre la crisi a Giulianova, come se
la stessa fosse una componente politica presente
in Consiglio Comunale.
Ironico e destabilizzante appare
l’atteggiamento del signor Di Carlo il quale,
come si legge dai giornali, ha convocato una
conferenza stampa per togliersi qualche
sassolino dalla scarpa.
Il sottoscritto, afferma il
capogruppo di ART. 1 Valerio Rosci, invece ha
macigni da togliersi e non solo dalle scarpe.
Il sig. Di Carlo definisce
testualmente il regolamento per l’imposta di
soggiorno pessimo, inadeguato e addirittura
pericoloso, che non da alcuna garanzia di
crescita turistica per la città; tuttavia si
ostina a non spiegare il perché tralasciando,
invece, il fatto che il regolamento Giuliese
prevede all’articolo 2 che il gettito previsto
può essere destinato a finanziare unicamente
quanto stabilito dalla vigente normativa in
merito, come ovviamente riportato in
qualsivoglia regolamento di tutti i Comuni
italiani che lo hanno istituito.
Questo significa che tutti i
regolamenti dei Comuni italiani sono sbagliati?
Basta prendere ad esempio il regolamento per
l’imposta di soggiorno del Comune di Grottammare
e leggere l’art. 8 e ci si rende conto che il
gettito finanzia esclusivamente ciò che è
previsto dalla legge; oppure prendere il
regolamento del Comune di Ravenna all’art. 7 o
ancora quello del Comune di San Benedetto del
Tronto all’art. 2 piuttosto che quello di
Riccione all’art. 7 per finire con quello di
Roseto degli Abruzzi all’art. 2; senza
tralasciare il fatto che a Roseto l’imposta si
applica dal mese di Aprile sino al mese di
Settembre mentre a Giulianova si applica a
partire dal mese di Maggio, ma al 50%, sino al
mese di Settembre.
E’ quindi inevitabile aprire la
riflessione su come sia possibile da parte della
Consulta del Turismo definire il nostro
regolamento pessimo, inadeguato e addirittura
pericoloso quanto è del tutto evidente che il
nostro regolamento è di gran lunga migliore di
molti altri visto che prevede il più alto numero
di esenzioni.
Ancor più forviante appare la
retromarcia del gruppo PD, prosegue il
Capogruppo Rosci, il quale ricorda perfettamente
che la capogruppo del PD Federica Vasanella
definì nel suo intervento in Consiglio Comunale
il regolamento come il migliore possibile
cercando di accaparrarsi tutti i meriti
dell’istituzione di tale strumento.
Oggi però, improvvisamente, quello
che fino a ieri era stato definito dal PD il
regolamento migliore possibile diventa uno
strumento da modificare attraverso l’inserimento
di alcune proposte che lo stesso PD bocciò in
Consiglio Comunale; situazione oggettivamente
assurda ed ingiustificabile.
Tra l’altro appare ancor più
confusa l’uscita del PD che dichiara sulla
stampa che le proposte di modifica del
regolamento sono le proprie venendo smentito dal
sig. Di Carlo che afferma invece come le stesse
siano della Consulta.
Delle due l’una; si mettano
quantomeno d’accordo per attribuirsi la
paternità di queste richieste di modifica
altrimenti non fanno altro che continuare ad
ingenerare confusione e dimostrare come
l’interesse alle stesse sia puramente
elettoralistico.
Si apprende sempre dalla stampa che
il sig. Di Carlo ha richiesto incontri con
l’amministrazione; personalmente non ho mai
ricevuto una chiamata, una mail o altro tipo di
comunicazione in merito e nemmeno un confronto
con l’Assessore preposto che ricordo è del PD,
altrimenti ben volentieri avrei incontrato la
Consulta o il suo Presidente.
Continuando a leggere i continui
articoli di stampa si apprende che il sig. Di
Carlo afferma che la Consulta chiede di far
confluire il 50% delle risorse derivanti dal
gettito dell’imposta su un piano triennale
marketing; per dovere di cronaca sottolineo che
la legge al riguardo non prevede nulla ragion
per cui è evidente che trattasi di una mera
invenzione del tutto irricevibile.
Diversamente, dovrebbe affermarsi
che un’amministrazione che è stata votata dai
cittadini non sia capace di gestire i proventi
dell’imposta che debbono essere investiti
secondo termini di legge venendo meno quindi
alle sue funzioni basilari.
Se ai colleghi del PD va bene
passare per incapaci nel gestire la cosa
pubblica affari loro; noi di Articolo 1 non ci
stiamo e in maniera coerente e responsabile
sapremo investire tali risorse fermo restando la
consultazione di tutti gli operatori turistici
che vorranno dare il loro contributo ma non
gestire soldi pubblici.
Infine, riprendendo le
dichiarazioni del segretario Filipponi che, come
se fosse un manager di azienda, ritiene le
richieste del gruppo PD positive e legittime in
quanto vengono incontro alle istanze provenienti
dai vari settori, ricordiamo che noi di Articolo
1 facciamo politica e non pubblicità pertanto
con responsabilità, serietà e coerenza
rispondiamo alle istanze di tutti i cittadini e
anche a quelle di tutte le attività economiche e
non solo, come loro, ad alcuni settori.
Se i colleghi del PD in maniera
irresponsabile sono pronti a non votare il
bilancio che riguarda tutta la città, tutti i
cittadini e tutte le attività che insistono sul
territorio solo perché hanno deciso di cambiare
idea rinnegando ciò che prima sostenevano e
facendosi portavoce degli interessi di pochi e
di Forza Italia che ad oggi risulta aver perso
anche la rappresentanza in consiglio comunale,
allora lo facessero pure, se ne assumeranno la
responsabilità e siamo certi che i cittadini
sapranno ripagarli.
Le elezioni comunali sono lontane,
conclude Rosci; spero che ognuno sappia e voglia
rientrare nel proprio ruolo per il bene della
città altrimenti chi fugge in avanti ne pagherà
le conseguenze. |