GIULIANOVA,
20.4.2018 -
Si sta consumando l’ennesimo sfregio al
paesaggio giuliese. Basta recarsi sul molo sud -
all’inizio di una delle passeggiate tipiche di
Giulianova - e, con un tuffo al cuore, si potrà
constatare che è sparito anche l’ultimo scorcio
che dal porto consentiva la vista panoramica su
tutto l’arenile sud.
Un edificio di 100 mq., lungo circa 15 metri e
alto oltre 4 metri, con annesse piscina di 28
mq. e pedana pavimentata di 141 mq. realizzato
sull’arenile a ridosso del “porto vecchio”
impedisce, tristemente, di spaziare con lo
sguardo.
Nel corso degli anni, prima la recinzione
metallica sul muricciolo del molo poi una sede
sportiva, successivamente un campo di calcetto
ed ora l’impattante barriera costituita dalla
nuova costruzione autorizzata dal Comune hanno
progressivamente cancellato uno dei punti di
vista più belli sul paesaggio litoraneo giuliese.
Nessun cittadino, nessun turista potrà più
godere del bel colpo d’occhio che dal porto
consentiva la vista panoramica dell’intera
spiaggia, del mare e delle colline circostanti:
lo sguardo, lì ormai - se le cose rimarranno
così - sarà sempre mortificato e nessuno potrà
più serbare nella memoria visiva uno dei più bei
souvenirs paesaggistici di Giulianova.
È questo il modo di valorizzare il turismo? È
questo il modo di occuparsi della qualità della
vita nella nostra città? È questo il modo di
preservare le bellezze paesaggistiche che tutti
i governanti, nel tempo, avrebbero il dovere di
trasmettere intatte alle future generazioni?
Possibile che neppure
il buon senso abbia consigliato in merito
all’evidente inopportunità di autorizzare
quella costruzione in quel sito così delicato?
E in mancanza della sensibilità al bello, non
doveva essere, almeno, il senso della corretta
gestione della cosa pubblica a sconsigliare
l’autorizzazione politica ed amministrativa di
quel permesso di costruire. E siamo sicuri che
il permesso rilasciato non sia
in
contrasto con norme urbanistiche e
paesaggistiche?
Noi ancora una volta abbiamo provato ad evitare
il danno: ci siamo pronunciati per tempo sia
sull’inopportunità che sulla irregolarità ed
abbiamo presentato in consiglio comunale un
ordine del giorno che è stato respinto. Come
nei casi ex Migliori Longari, palazzo Gavioli e
parco Franchi - tutti sanzionati, poi, da
sentenze giudiziarie – siamo rimasti
inascoltati.
Ed ora che si fa? Come si ripara al torto che in
tutte queste brutte pagine della vita pubblica
giuliese si è fatto alla città?
Il Cittadino
Governante
Associazione di
cultura politica |