GIULIANOVA,
29.8.2018 -
Dopo
anni è tornato d’attualità il tema del Piano di
recupero dell’ex SADAM, la cui proprietà ha
presentato una richiesta di variante parziale al
progetto già approvato nel 2010 in Consiglio
Comunale. Ci sono state alcune prese di
posizione e richieste di discussione pubblica.
Siamo, ovviamente, favorevoli agli strumenti
dell’urbanistica partecipata, specialmente
quando si tratta di scelte su grandi aree da cui
può dipendere la qualità urbana cittadina,
tuttavia va detto che la riflessione ed il
dibattito su questa rilevante area del centro
cittadino sono iniziati parecchi anni fa e di
essi occorre tener conto in questo giusto
ritorno di attenzione.
Il destino urbanistico dell’ex SADAM è stato
segnato nel 2010 quando si stravolse, con una
variante specifica, l’indirizzo urbanistico del
PRG del ’94 divenuto operativo nel ’98.
Quel PRG prevedeva il recupero e la
riqualificazione di tutta l’area industriale
dismessa e la realizzazione di un parco pubblico
sull’area del cosiddetto “cannocchiale verde”
(tra il lungomare e via Trieste) con un
indirizzo progettuale di alta qualità urbana,
fortemente equo, in grado di incentivare i
proprietari e nel contempo di tutelare gli
interessi generali di Giulianova (per
approfondimenti alleghiamo i nostri comunicati
del 2008
link 1
-
link 2).
L’approvazione in Consiglio Comunale di quel
Piano di Recupero (in attuazione del PRUSST
approvato dalla Giunta Cameli nel 2001), in
variante al PRG, fu voluta dalla maggioranza del
Mastromauro 1, fu appoggiata da alcuni esponenti
della minoranza e vide la sola opposizione del
Cittadino Governante che aveva già presentato
un’Osservazione nel 2008
(link
3)
quando ancora non era presente in Consiglio
Comunale, e che prima della deliberazione
consiliare di approvazione si impegnò, in
Consiglio Comunale ed in città in una forte
battaglia civile a favore degli interessi
generali e per l’urbanistica partecipata
(link
4).
Tra le varie iniziative promosse dal Cittadino
Governante fu significativa, per la grande
partecipazione, la raccolta di oltre 3000 firme
a difesa del parco sul “cannocchiale verde”
(alleghiamo petizione
link 5)
consegnata in Comune al termine di un corteo (clicca
qui e guarda il filmato)
ma ignorata dall’Amministrazione comunale.
I contenuti della variante voluta dalla Giunta
Mastromauro e approvati dalla sua maggioranza in
Consiglio Comunale nel 2010 sono sintetizzati in
un nostro comunicato dell’epoca
(link
6).
Torniamo all’oggi. Intanto prendiamo atto con
soddisfazione che il grattacielo di 50 metri (da
noi fortemente contrastato per il grave impatto
sulla vista del Gran Sasso dalla passeggiata del
molo sud (alleghiamo simulazione
link 7)
non sarà più realizzato, perché evidentemente
nemmeno il mercato edilizio lo considera
appetibile. Poi sugli altri contenuti della
variante parziale richiesta dalla proprietà
riteniamo senz’altro necessari i passaggi in
Commissione urbanistica ed in Consiglio per
valutare, documentazione alla mano, se si tratta
veramente di modifiche migliorative per gli
interessi generali.
Auspichiamo, altresì, che questo specifico tema
venga trattato con gli strumenti
dell’urbanistica partecipata, come richiesto dai
Comitati di quartiere, anche per valutare se,
nonostante tutto, possano ancora essere
individuate le strade per l’ottenimento del
grande parco urbano sull’area del “cannocchiale
verde” che accrescerebbe di molto la vivibilità
e la qualità turistica di Giulianova.
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Il Cittadino
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