GIULIANOVA,
12.9.2018 -
Si
terrà al Kursaal il 27 settembre
prossimo, alle ore 18.30, l'assemblea
pubblica per illustrare lo stato di attuazione
dei lavori del Piano di recupero dell'area ex
Sadam approvato definitivamente con delibera del
Consiglio comunale n. 43 dell'11 giugno 2010.
A
darne notizia il sindaco Francesco
Mastromauro che ha convocato l'assemblea ai
sensi dell'art. 1- quinques del vigente
Regolamento per la Democrazia Partecipativa del
Comune di Giulianova.
«Sarà,
come è giusto che sia - afferma il sindaco
-, un momento importante per sgomberare il
campo da tante, troppe imprecisioni che sono
rimbalzate sulla questione nel corso dei giorni
e delle settimane precedenti. Imprecisioni,
alcune davvero macroscopiche e assolutamente non
attribuibili ai comitati di quartiere Lido e
Annunziata come ho ribadito in una
missiva inviata
proprio oggi ai presidenti Grazia Corini e
Antonio Fusaro, che hanno fatto velo alla
esatta comprensione della questione, creando
dubbi o alimentando perplessità. E l'assemblea
del 27 settembre non dovrà essere, come
sottolineato non senza una certa preoccupazione
dai presidenti del Comitati di quartiere Lido e
Annunziata, una palestra di scontro fra partiti
bensì un'occasione di confronto sereno, di
dialogo costruttivo sulla scorta dei dati
conoscitivi che Corini e Fusaro hanno
giustamente richiesto e che verranno
puntualmente forniti nell'assemblea» |
GIULIANOVA,
6.9.2018 -
L'incontro pubblico
sull'area ex Sadam ci sarà
e verrà convocato nei
prossimi giorni dal sindaco Francesco
Mastromauro utilizzando
lo
strumento previsto dall'art. 1/quinquies del
regolamento comunale sulla democrazia
partecipativa approvato nel 2012 insieme con
l'istituzione dei Comitati di quartiere.
«Una
decisione certamente sollecitata dalla richiesta
dei due presidenti dei Comitati di quartiere
Lido e Annunziata, che ringrazio”, dice il
sindaco, “ma che avevo
già maturato e comunque conforme
alla mia volontà
di illustrare come è stata ottenuta, grazie al
nostro impegno, la riqualificazione di un'area
di circa 8 ettari abbandonata per decenni. Tanto
più che nelle ultime settimane ho constatato
come molti degli
interventi relativi all'area Ex Sadam abbiano
evidenziato una scarsa conoscenza della
questione sia in punto urbanistico che
amministrativo. Per cui nell'assemblea ci sarà
modo di chiarire innanzitutto un aspetto che in
alcuni degli interventi che ho letto in questi
giorni non viene evidenziato e in altri
addirittura sottaciuto. Si tratta,
specificamente, del futuro di quell'area e
dell'altra immediatamente a sud, cioè l'ex Foma,
per una estensione complessiva di 8 ettari
circa. Ebbene il Consiglio comunale nel giugno
2010 ne approvò il piano di recupero per
cui nel 2012 venne sottoscritta la
convenzione fra l'amministrazione comunale e la
proprietà. E ciò, va ricordato, al termine di un
lungo dibattito durato ben dieci anni,
coinvolgendo la città, la commissione consiliare
ed il consiglio, che ha quindi consentito di
dare finalmente avvio dapprima alla bonifica
ambientale e, quindi, al rilancio di una
porzione di territorio strategica per la città,
essendo al centro del Lido e a cuscinetto fra la
strada ferrata e il lungomare sud, abbandonata a
discarica per decenni. Una area urbana che
diventerà un nuovo e moderno quartiere il cui
50% sarà destinato a verde attrezzato. Ricordo,
peraltro, che in forza di tali decisioni
consiliari la proprietà dell'area ex Sadam, dopo
aver bonificato l'area, ha già realizzato il 1°
lotto, mentre su quella dell'ex Foma, dopo la
bonifica dell'area, si inizierà in autunno a
costruire. Oggi, quindi
- prosegue Mastromauro -, non
si tratta di 'discutere, decidere o scegliere'
nulla sul futuro di quel pezzo di città perché
il dibattito si è già sviluppato in città a
partire dall'inizio del secolo e la conseguente
decisione è stata già assunta dagli organismi
democratici a ciò deputati, da ultimo con
delibera del Consiglio Comunale del giugno 2010,
cioè più di 8 anni fa. Si tratta, al più, solo
di valutare ed eventualmente approvare, quando
gli uffici avranno completato l'iter tecnico
preliminare e previo esame che porterò
all'attenzione della Commissione urbanistica e
quindi del Consiglio comunale, una "variante
migliorativa" per la Città che riguarda i lotti
ancora da realizzare del piano di recupero Ex
Sadam approvato definitivamente, lo sottolineo
nuovamente, nel giugno 2010 dal Consiglio
comunale, e riguardante esclusivamente due
aspetti. Il primo è la rinuncia della proprietà
alla realizzazione del cosiddetto “Grattacielo”
di 47 metri e ai relativi volumi. Il secondo
aspetto concerne l'impossibilità tecnica,
attestata da una perizia di 70 pagine e
confermata dai tecnici comunali, di procedere
con il recupero dello scheletro dell'edificio
industriale perché pericoloso e già oggetto di
diversi distacchi di materiale edilizio. Da cui
l'autorizzazione per il suo abbattimento così da
realizzare una nuova struttura, in linea con le
norme antisismiche, in cui ubicare la farmacia
comunale e il teatro di 450 posti a fruizione
pubblica che, va sottolineato, Giulianova non ha
mai avuto essendo il Cine-Teatro Ariston
privato. Quindi, contrariamente a quanto
affermato da qualcuno”, dice ancora il
sindaco, “non c'è nessun baratto con nessuno.
Al contrario ci siamo confrontati con il privato
per ottenere che rinunciasse a realizzare
cubature già autorizzate e per migliorare lo
strumento attuativo adeguandolo alle esigenze
tecniche sopravvenute in modo da accelerare la
realizzazione delle opere rimanenti a fruizione
pubblica, rimodulandone la tempistica. Che, lo
ricordo ai 'distratti', prevede per la città: un
teatro da 450 posti; una piazza di 4.800 metri
quadrati fronte Teatro, via Trieste e via
Sardegna; un locale di 150 metri dove ubicare la
farmacia comunale; la riqualificazione delle vie
Trieste e Sardegna con i 790 mila euro di
plusvalore che la proprietà deve versare al
Comune; il 50% dell'area adibita a verde
pubblico attrezzato, omogeneamente e in
continuità con quanto verrà realizzato nell'area
Ex Foma; la pista ciclabile, e tanto altro
ancora. Tutti risultati – conclude il sindaco –
già acquisiti per il bene pubblico e che non
sono in alcun modo trattabili come ho avuto modo
di spiegare alla proprietà presenti pure i
rappresentanti dei gruppi consiliari di
maggioranza e del presidente della Commissione
urbanistica in almeno tre riunioni in Municipio.
Da ultimo lo scorso 7 agosto. In quella sede,
peraltro, ho anche ribadito alla proprietà che
non ho nessuna intenzione di confrontarmi e
neppure di parlare della proposta di destinare a
parcheggio parte della piazza di 4.800 metri
quadri da realizzare su via Trieste, dinanzi al
Teatro. Questi – conclude Mastromauro -
sono i fatti oggettivi, sulla scorta, ripeto,
del piano di recupero approvato dal consiglio
comunale nel 2010 e della conseguente
convenzione sottoscritta nel 2012 in forza della
quale è stata prevista, come in tutte le altre
ripassate fra l'ente e il privato, il rilascio
di una fideiussione a garanzia della
realizzazione delle opere pubbliche dianzi
ricordate a carico dell'attuatore del piano di
recupero. È chiaro che detta fideiussione verrà
escussa solo nel caso di inadempienza da parte
del privato. Ma contrariamente a quanto sostiene
qualcuno che è intervenuto in questi giorni
sulla vicenda, ritengo che l'amministratore-buon
padre di famiglia debba farsi parte diligente
per risolvere i problemi della città
interloquendo con chi, come nel caso che ci
occupa, deve attuare lo strumento urbanistico
realizzando gli interventi a vantaggio della
comunità che in esso sono previsti.
Riservandosi, solo quale estrema ratio, lo
strumento della controversia legale (con la
escussione fideiussoria) che rischierebbe di
bloccare per altri 20 anni lo sviluppo di
quell'area, la realizzazione del teatro, la
riqualificazione delle vie Trieste e Sardegna
ma, soprattutto, di un nuovo e moderno quartiere
immerso nel verde e a due passi dell'Adriatico
al posto di quello che per decenni è stato una
indecorosa discarica che faceva da "cartolina" a
tutti coloro che a bordo di un treno hanno
attraversato la nostra città. A questo ho
lavorato con impegno e dedizione per almeno un
decennio insieme ai miei collaboratori e non
permetterò ad alcuno di vanificare e rovinare
una delle più importanti conquiste che la città
ha ottenuto negli ultimi decenni». |