GIULIANOVA,
21.6.2018 -
Su proposta della
Commissione Pari Opportunità ed Assessorato alle
Pari Opportunità del Comune di Giulianova ieri
20 giugno 2018, nel corso della seduta del
Consiglio Comunale è stata approvata l’adozione
della Nuova Carta dei Diritti della Bambina.
Quest’ultima rappresenta uno strumento per
educare alla parità e al contrasto della
violenza di genere. Come riporta la FIDAPA BPW
Italy (Federazione Italiana Donne Arti
Professioni e Affari), “la versione originale
della Carta dei Diritti della Bambina è stata
presentata ed approvata durante il Congresso
della BPW Europa, tenutosi a Reykjavik nel 1997,
a seguito di un seminario tenuto da Janice
Brancroft sul tema "Il futuro della bambina in
Europa”. E’ un documento unico nel panorama
della cultura di genere, redatto dalla BPW
Europa a seguito della drammatica condizione
femminile denunciata a Pechino nella Conferenza
mondiale sulle donne del 1995. Ispirata alla
Convenzione ONU sui Diritti del fanciullo del
1989, a differenza e ad integrazione di questa,
che pone sullo stesso piano i due generi, la
Carta dei diritti della Bambina li distingue in
termini di caratteristiche e bisogni, avuto
riguardo alle diverse connotazioni fisiche ed
emozionali. Dopo circa 20 anni, l’originaria
Carta dei diritti della bambina è stata
aggiornata, in considerazione delle leggi
sopravvenute in tutto il mondo e del fatto che
ciò che prima era solo una speranza, ora è un
diritto. La Nuova Carta della Bambina è stata
approvata all’unanimità durante il Meeting delle
Presidenti europee in data 30 settembre 2016”.
«La proposta
che ci è stata fatta da parte dell’associazione
FIDAPA BMW dell’adozione della Nuova Carta dei
Diritti della Bambina è stata immediatamente
recepita e portata all’attenzione del Consiglio
Comunale – ha spiegato Nausicaa Cameli vice
sindaco ed assessore alle Pari Opportunità –
perché va a rafforzare tutte le iniziative che
sono state portate avanti dai miei assessorati e
dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di
Giulianova e cioè di investire nella
sensibilizzazione dei bambini e dei giovani per
promuovere la parità di genere e contrastare la
violenza contro le donne e le fasce più deboli.
E sono certa che questo sarà uno strumento
ulteriore per lavorare ancora meglio in questa
direzione».
Durante la seduta
di Consiglio Comunale, prima dell’approvazione
con voto favorevole di tutti i presenti,
l’assessore Cameli ha elencato gli articoli
della Nuova Carta dei diritti della Bambina.
Eccoli elencati di seguito.
La nuova Carta
dei Diritti della Bambina
Ogni bambina ha
il diritto:
Articolo 1
Di essere
protetta e trattata con giustizia dalla
famiglia, dalla scuola, dai datori di lavoro
anche in relazione alle esigenze genitoriali,
dai servizi sociali, sanitari e dalla comunità.
Articolo 2
Di essere
tutelata da ogni forma di violenza fisica o
psicologica, sfruttamento, abusi sessuali e
dalla imposizione di pratiche culturali che ne
compromettano l’equilibrio psico-fisico.
Articolo 3
Di beneficiare di
una giusta condivisione di tutte le risorse
sociali e di poter accedere in presenza di
disabilità a forme di sostegno specificamente
previste.
Articolo 4
Di essere
trattata con i pieni diritti della persona dalla
legge e dagli organismi sociali.
Articolo 5
Di ricevere una
idonea istruzione in materia di economia e di
politica che le consenta di crescere come
cittadina consapevole.
Articolo 6
Di ricevere
informazioni ed educazione su tutti gli aspetti
della salute, inclusi quelli sessuali e
riproduttivi, con particolare riguardo alla
medicina di genere per le esigenze proprie
dell’infanzia e dell’adolescenza femminile.
Articolo 7
Di beneficiare
nella pubertà del sostegno positivo da parte
della famiglia, della scuola e dei servizi
socio-sanitari per poter affrontare i
cambiamenti fisici ed emotivi tipici di questo
periodo.
Articolo 8
Di apparire nelle
statistiche ufficiali in dati disaggregati per
genere ed età.
Articolo 9
Di non essere
bersaglio, né tanto meno strumento, di
pubblicità per l’apologia di tabacco, alcol,
sostanze nocive in genere e di ogni altra
campagna di immagine lesiva della sua dignità. |