GIULIANOVA,
27.7.2019 -Mercoledì 24 Luglio, in una Sala “Buozzi” davvero
gremita di cittadini e di artisti, tra i quali Sandro Melarangelo e Pino Procopio, si è
svolto l’evento di apertura della mostra dal
titolo “Roberto Macellaro. Figure, scorci,
marine”, in ricordo dell’artista giuliese
scomparso il 24 dicembre del 2017.
In un’atmosfera densa di memorie e di nostalgie,
Ornella Macellaro, figlia dell’artista, ha
salutato commossa l’iniziativa a nome della
madre Loredana e della famiglia tutta e ha
ringraziato il curatore
Sirio Maria Pomante,
direttore t.s. del Polo Museale Civico e gli
organizzatori dell’associazione
“Vivi l’Abruzzo”,
Domenico e Simone Rastelli, nonché
l’Amministrazione comunale e l’Assessore alla
Cultura, Giampiero Di Candido, presente in Sala,
per il sostegno. Don
Domenico Panetta,
arciprete di San Flaviano per oltre 40 anni e
grande amico di Macellaro, ha ripercorso il
rapporto con l’artista consolidatosi con
l’impresa di restaurare la chiesa di Sant’Antonio,
capolavoro barocco nel centro storico di
Giulianova, riaperta al pubblico nel 1984. Il
giornalista Rai e autore Umberto
Braccili,
ha richiamato poi l’amicizia tra suo padre, il
giornalista Luigi Braccili, morto nel 2014, e
Macellaro, attraverso aneddoti di fatti di vita
vissuta e di amicizie speciali. Il prof. Giulio
Belfiore,
già preside del Liceo giuliese, ha narrato le
vicende salienti della vita di Roberto Macellaro,
attraverso i racconti dello stesso artista,
raccolti da Belfiore per una redigenda
biografia: dal rapporto conflittuale con il
padre Francesco, all’emigrazione forzata in
Venezuela e in Svezia, con il suo carico di
sofferenza e di sacrificio, al ritorno a
Giulianova, che non aveva mai smesso di portare
nel cuore durante il suo peregrinare all’estero.
Infine, Sirio
Maria Pomante ha
preso la parola per ricercare le radici
artistiche di Macellaro, il suo legame con
Ulderico Ulizio e la tradizione scultorea
giuliese, per richiamare i suoi interventi negli
anni Settanta sulle opere e sui decori delle
stanze della Pinacoteca civica “V. Bindi”, che
si appresta oggi ad una nuova riapertura, le
opinioni critiche e il suo legame con alcuni
personaggi della sinistra nazionale e
dell’antifascismo locale, come Alfonso Leonetti
e Riccardo Cerulli.
E proprio con
l’ascolto delle parole di Cerulli è stato
svelato il dipinto “Emigranti” del 1974, donato
da Macellaro al Comune di Giulianova ed ora
esposto permanentemente nella Sala “Buozzi”:
l’opera è un condensato della vita e del dramma
umano del pittore giuliese, “raffigurazione di
un dramma collettivo”, così come scrisse
Riccardo Cerulli, che mise in luce prima ancora
delle capacità artistiche, il grande e ancora
attuale bisogno della “solidarietà umana”. Al
termine dell’incontro, il pubblico realmente
numeroso si è spostato a visitare l’esposizione
nel Loggiato di piazza Belvedere, dove decine di
opere, tutte tratte dalla collezione della
famiglia e dal suo laboratorio, dai bronzi ai
gessi, alle terrecotte, dagli oli ai pastelli,
agli acquerelli, fanno assaporare i temi più
cari a Roberto Macellaro, oltre a quello dei
migranti: la figura femminile, Giulianova antica
e il mare con i suoi lavoratori.
Tenuto conto del grande richiamo e della
partecipazione riscontrati in questi giorni di
apertura della mostra, il Polo Museale e
l’organizzazione hanno deciso di prolungare la
durata dell’esposizione fino a domenica 4
agosto, secondo il seguente orario: tutti i
giorni, dalle 18.00 alle 20.00 e dalle 21.00
alle 23.00. |